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165

ANTICHITÀ CRETESI

IGO

KvQ^a e Jù(nti<( a Hierapytna; TfóvQog, 'EAAwng, Aà-
qitìn a Gortyna : tal' altra questa ci ò rivelata dalla
forma stessa del nome, cioè quello più recente ha una
forma ellenica, quello più antico no; p. es. Ai'<f)t<J« e
'hoic (cavvva), Scevra ed ^Eke{i)-sqva, Kvqfta, 'EXXw-
n'g e rÓQTVra, Tocvog ed ''lnnoxoQwviov (')• Infine
in altri casi la pluralità dei nomi trova spiegazione
in epiteti dati alla città stessa; p. e. 'AnoXhovla ad
Eleutherna e Kydonia, 'Hqóx/Uwv ad Amnisós, Elsv-
O-tQtt, *ArunoliQ e K«Qr>jaaÓ7ToXic a Lyttos, K^rjfivfa a
Gortyna.

Resta infine a notare il ricorrere in Creta di nomi
che trovansi in Grecia e specialmente in Asia Minore;
tale fatto arreca un contributo alla questione etnogra-
fica, e mi riserbo perciò di trattarne in altra occasione.

Edifici. Gli edifici interni delle città cretesi, sono
nella maggior parte distrutti ; hanno però lasciato suf-
ficiente traccia a Gulàs, ove se ne può studiare meglio
la struttura. Essi hanno generalmente una pianta ret-
tangolare, costruiti ad apparecchio poligonale a sacco,
fino ad una certa altezza che di poco supera il metro :
ciò dimostra che in Creta, come a Micene ed a Ti-
rinto, la parte superiore degli edifici era eseguita in
materiale facilmente distruttibile, cioè in legno e fango.

Come avessero la copertura non può giudicarsi;
però a questo riguardo suppliscono le urne funebri
che riproducono la casa. Come le urne italiche ci
hanno fatto conoscere esattamente la struttura delle
dimore primitive, così le urne cretesi ci mostrano che
la casa aveva, a differenza delle italiche, una forma
rettangolare ed era coperta da un tetto a due pioventi,
sostenuto da un forte columeu. Già la forma rettan-
golare e liscia delle pareti ci prova che si era ab-
bandonata, almeno per le case signorili, la costruzione
in legno, sostituita da mura di fango sopra zoccolo
di pietre, precisamente come ci mostrano gli avanzi
delle città più considerevoli. Ma l'analogia colle co-
struzioni micenee è anche più evidente nel particolare
che hanno le case di Gulàs, di avere la soglia della
porta più alta del piano esterno (2). Dentro sono divise
in due o più ambienti consecutivi e le loro dimen-
sioni, benché varie, non sono grandi (circa 3 X 5 m.).

(') Cfr. Erodoto, I, 57: oaa iì'AXn nehtayixà ióvict roo-
(2) cf. Tsundas, MvxrjvitL xat Mvxìjr. mohr. jiag. 44.

Tali edifìci che appaiono in gran numero ('), debbono
ritenersi per case private. Alcuni però di questi, sia
per la loro mole che per la posizione più elevata,
sono evidentemente da considerarsi quali palazzi o
templi, ed hanno nella loro pianta grande analogia
coi fityaqa micenei. Ritengo per palazzo l'edificio cen-
trale dell' acropoli sud. di Gulàs e quello sontuoso di
Knossos, purtroppo non ancora scavato regolarmente,
ma che meriterebbe uno studio, quanto i suoi congeneri
di Tirinto. Mi sembrano invece templi l'edificio princi-
pale di "Agttqcc XaQcéxia, quello di Sitanos, l'edifìcio ret-
tangolare di Itanos, l'edifìcio analogo nel (faqàyyi di
Kavussi e quello di Molia od Azymo. Oltre alla tradi-
zione che colloca in questi luoghi santuari conosciuti,
la forma e la perfezione della struttura, mi inducono
a crederli destinati ad uso sacro, ed inoltre la rela-
zione stessa, in cui questi si trovano cogli altri edifici,
mi conferma nella mia idea. E qui cade in acconcio
di parlare dei santuari e città sacre cretesi.

Santuari. Oltre ai templi di cui abbiamo me-
moria nell'interno delle città stesse, esistevano in Creta
certamente dei luoghi sacri, come nella Grecia con-
tinentale. Un Asklepieion del genere di quello di Epi-
dauro o del santuario di Oropòs, era senza dubbio
a Lebena, il porto di Gortyna. Vi sono poi dei gruppi
di edifìci di un carattere tutto differente da quello
delle vere e proprie città cretesi, il quale mi ha indotto
a spiegarli per santuari. Essi non possono essere città
di epoca preellenica, perchè non sono in luoghi muniti,
ma per lo più in pianure o in luoghi circondati da
monti. Tale è il caso di Molia, di Sitanos, di "Aouqu
XccQuxia e del luogo presso il (faquyyi dello Strum-
bulas. Vi si veggono dei recinti molto estesi di mura,
di forma rettangolare, entro i quali sono gli edifici e
che facilmente si spiegano per tsfiévrj. Annesse agli
edifici principali e all'intorno, si veggono talvolta altre
costruzioni ; queste potevano essere o case del villaggio
formatosi attorno al santuario o piuttosto, ad analogia
dell'Altis di Olimpia, veri e propri thesauri.

Grotte sacre. Ma in un' isola qual' è Creta, in cui
la religione aveva una singolarissima importanza, non
era questa l'unica forma di edificio por il culto: oltre
ai templi isolati, ai santuari, vi erano le grotte sacre.
La natura del suolo è tale che le grotte in Creta sono

(') Lo Spratt ne cont" 250 a Gulàs.
 
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