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Orsi, Paolo: Di una anonima città siculo-greca: a Monte S. Mauro presso Caltagirone
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.9319#0425
DI UNA ANONIMA CITTA SICULO-GRECA KCC.
810
fi
Ma il pezzo di gran lunga più ragguardevole, e
per mole, e per arte e per significato storico, è il
grande cratere in rame laminato, riprodotto nell'in-
sieme e nei collo alla tav. Vili; le figure poi che
seguono, e cioè la fig. 67, esibisce la decorazione del
collo in A, le figg. 68 e 69 la decoraziona del collo
in B.
Codesto grandioso cratere fu dapprima prezioso
vaso di uso domestico, ma poi, come i suoi consimili
in argilla, venne adibito ad urna cineraria di un per-
sonaggio, certamente distinto, della anonima città,
essendo stato rinvenuto in un'area sepolcrale attigua
alla necropoli Barraveccliia, cioè nel terreno di un
certo Scerba, dal quale io acquistai i frammenti nel
1903. Esso consta di varie parti, lavorate con tecnica
C5
1 V
Fig. 68.
essenzialmente diversa, e cioè dell'ossatura a fusione
e delle pareti in lamina. Della prima è superstite il
cerchione del labbro, formato da una forte verga
quadra, decorata nel fronte di denti di lupo a punta,
alla quale era assicurato mercè un listello e bullette
il collo verticale del vaso. È altresì fuso il disco o
ciambella di base (diam. cm. 15 3/4), chiuso superior-
mente da una funicella; ad esso era saldato il vaso
mediante abbondante piombatura, di cui rimasero sen-
sibili avanzi. In fine, erano di getto le due solide
maniglie, rese a tav. Vili, 2, applicate con bullette
al collo ed al corpo del vaso. Hanno forma di una
larga tenia costolata desinente in doppia voluta rudi-
mentale, alla cui base è inserita una mano schema-
tica, che stringe due serpi, formanti l'attacco inferiore.
Del bacino, a corpo globare rastremato in basso, per-
vennero frammenti delle spalle ed altri ancora, che
resero possibile la ricostruzione, eseguita in gesso con
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Ma il pezzo di gran lunga più ragguardevole, e
per mole, e per arte e per significato storico, è il
grande cratere in rame laminato, riprodotto nell'in-
sieme e nei collo alla tav. Vili; le figure poi che
seguono, e cioè la fig. 67, esibisce la decorazione del
collo in A, le figg. 68 e 69 la decoraziona del collo
in B.
Codesto grandioso cratere fu dapprima prezioso
vaso di uso domestico, ma poi, come i suoi consimili
in argilla, venne adibito ad urna cineraria di un per-
sonaggio, certamente distinto, della anonima città,
essendo stato rinvenuto in un'area sepolcrale attigua
alla necropoli Barraveccliia, cioè nel terreno di un
certo Scerba, dal quale io acquistai i frammenti nel
1903. Esso consta di varie parti, lavorate con tecnica
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Fig. 68.
essenzialmente diversa, e cioè dell'ossatura a fusione
e delle pareti in lamina. Della prima è superstite il
cerchione del labbro, formato da una forte verga
quadra, decorata nel fronte di denti di lupo a punta,
alla quale era assicurato mercè un listello e bullette
il collo verticale del vaso. È altresì fuso il disco o
ciambella di base (diam. cm. 15 3/4), chiuso superior-
mente da una funicella; ad esso era saldato il vaso
mediante abbondante piombatura, di cui rimasero sen-
sibili avanzi. In fine, erano di getto le due solide
maniglie, rese a tav. Vili, 2, applicate con bullette
al collo ed al corpo del vaso. Hanno forma di una
larga tenia costolata desinente in doppia voluta rudi-
mentale, alla cui base è inserita una mano schema-
tica, che stringe due serpi, formanti l'attacco inferiore.
Del bacino, a corpo globare rastremato in basso, per-
vennero frammenti delle spalle ed altri ancora, che
resero possibile la ricostruzione, eseguita in gesso con