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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 20.1910

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Orsi, Paolo: Di una anonima città siculo-greca: a Monte S. Mauro presso Caltagirone
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https://doi.org/10.11588/diglit.9319#0426
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811

DI UNA ANONIMA CITTÀ SICULO-GRECA ECC.

812

precisione matematica dall'officina del Museo sotto la
direzione del disegnatore R. Carta.

A restauro completo risultò che il vaso aveva una
altezza massima di cm. 52, con un diametro o luce
netta della bocca di cm. 33,7 (tav. Vili, 1).

Fu durante codeste operazioni di restauro com-
pleto, eseguite nell'autunno del 1910, che avvenne
una scoperta del tutto inattesa, la quale accresce il
pregio, non indifferente, del vaso. Procedendo ad un
ripulimento del collo per ricavarne una migliore fo-

nelle coscie grosse, nelle mani simili a scopette, nella
semplificazione delle gambe, quando sono in mossa
parallela, ed in qualche errore di prospettiva (cfr. per
es. il braccio d. dell'ottava figura, che sembra slo-
gato); invece il gesto {ai>iiia) e là movimentazione
sono abbastanza vivi e conformi alla verità. Anzi il
movimento moderato dell'intero corpo è espresso con
una vivace agitazione delle braccia (raìg xsqaìv <)q-
XtlaOai), sicché ai nostri danzatori ben converrebbe
l'epiteto di %eiqovÓ[xoi.

Fio. 69.

tografia, parve di vedere spuntare tracce di figure a
bulino. Dopo una settimana di pazientissimo e deli-
cato ripulimento, il disegnatore R. Carta riuscì a met-
tere allo scoperto l'intera figurazione, riprodotta a
figg. 67-69.

Il collo del vaso è di una lamina più spessa, che
non sia quella del bacino ; sopra di essa vennero con-
dotte a bulino tenue due rappresentanze, nettamente
separate e distinte da una spaziatura libera di cm. 8,5,
corrispondente al sott'arco delle anse. La rappresen-
tanza della faccia principale A, esprime una danza
di due gruppi di uomini che saltellano, eccitati dal
suono della doppia tibia, eseguito da tre auleti in
camicione, disposti in mode da separare i gt'uppi, ri-
sultanti, il primo di cinque figure, il secondo di
quattro con una quinta fuori gruppo, eseguita per col-
mare un eccesso di vuoto. La figurazione poggia sopra
una treccia, e le figure, tutte più o meno piegate,
hanno una altezza da 48 a 55 mm., e sono eseguite
a bulino. Sono uomini nudi, coperti di un corto giub-
betto, o mantellino, senza maniche, aperto sul davanti ;
queste figurine così anatomicamente come stilistica-
mente hanno ancora sapore di arcaismo nelle teste e

Nel lato opposto B, molto lacuoso e frammen-
tario, si avevano delle figure di Centauri, sorreggenti
secondo un noto motivo, un ramo sulla spalla (figg. 68
e 69).

Appena m'indugio ad indagare quale forma di
danza volesse qui esprimere il decoratore del vaso;
certo non una danza guerresca, ma piuttosto una
gymnica ('). E colpisce subito l'affinità con analoghe
rappresentazioni, non però così complesse, della cera-
mica corinzia, a figure quasi steatopige, che diventano
invece rare in quella attica, almeno sotto forma di
fregio.

11 vaso di M. S. Mauro appartiene al secondo
quarto circa del sec. V a. C, e per la decorazione
del collo, per la foggia delle anse, oltre che per la
struttura generale, richiama una intera categoria di
grandi vasi attici, quella cioè delle così dette anfore
(o crateri) a volute della pittura nera, nei quali ap-
punto, mentre il corpo è sempre nero, attorno al collo

(') Chi voglia approfondire tale ricerca consulti il lungo
articolo del Sichan, in Daremberg e Saglio, Dictionnaire etc.
s. v. « Saltatio ».
 
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