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nell'Anatolia meridionale

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Un altro gruppo di edifici medievali in rovina,
tra i quali parecchie chiese, si incontrano dopo un'ora
da Dulap-tepé, a Mahmudlar su una collina a sinistra
della via, a circa 500 metri dal mare. L'edificio che
si presenta primo ai piedi della collina, è appunto una
chiesa di cui restano l'ala sinistra e l'abside.

La chiesa era forse a tre navate; l'abside, stretta
e alta, ha due finestre rettangolari, pure alte e strette,
che farebbero pensare a una costruzione gotica latina
piuttosto che greca. Dietro l'abside a destra e ad
angolo retto con l'asse dell'edificio principale, è una
specie di cappella oblunga con abside quasi del tutto
crollata.

Sul muro di sinistra e su quello di fondo sono
languidi avanzi di intonaco dipinto; si vedono ancora
parecchi ordini di cerchi bianchi con spazi interposti
rossi. I cerchi bianchi erano riempiti di scrittura in
atramento, purtroppo o affatto scomparsa, o difficilis-
sima a rilevare dietro il fogliame fìtto delle piante
che anche qui, come altrove tutto rivestono e nascon-
dono. Non credo opportuno di dare i tentativi di copie
da me fatti, nessuno dei quali dà un senso compiuto.
Avevo pensato potesse trattarsi di una raffigurazione
dell'albero genealogico della Vergine, secondo il tipo
già noto che illustra graficamente la biblica profezia
egredietur virgo de radice lesse; ma non solo esso
prende troppo spazio, girando su due pareti, ma anche
i cerchi contengono ciascuno qualche cosa di più che
un semplice nome.

Si notano parecchi altri edifici diruti, che non pos-
sono essere che dimore private ; e più a levante, pure
in basso, un'altra grande chiesa con resti di affreschi
specialmente nell'abside, dove si vedono a sinistra
tracce di tre figure di santi con abiti sacerdotali, grandi
al vero. Nel mezzo era forse il IlavtoxqttTooQ, e dal-
l'altro lato altre tre figure. Sulla parete a sinistra del-
l'abside è una falsa tappezzeria dipinta a grandi croci
gemmate. Sulla parete di destra non è conservata la
pittura se non nell' interno di una piccola nicchia,
dove si vedono le gambe e il torso di una figura di
uomo con veste succinta, che muove a gran passo col
braccio destro raccolto e alzato, come a sostenere sulla
spalla qualche cosa.

Non è improbabile che si fosse voluto rappresen-
tare s. Cristoforo in atto di portare attraverso il fiume
il bambino Gesù. S. Cristoforo fu ucciso in Licia

nella persecuzione di Decio. e il culto di lui e la
bella e ricca leggenda che lo riguarda erano popolari
nelln chiesa orientale (').

Tra le rovine trovai un piccolo bronzo di Co-
stantino.

Le rovine di Syedra (nome attuale della regione
Sedra) si presentano con povero aspetto, e sembrano
essere del tutto medievali. Non potemmo però, per
scarsezza di tempo, fermarci e studiarle, nè far delle
ricerche intorno, dove forse potranno trovarsi i resti
dell'antica città che fu notabile per grandezza, ed
ebbe una ricca serie monetale.

106) Nel mezarlik di Sedra, che allinea le sue
povere tombe tra gli oleandri quasi alla riva del mare,
è un tronco di colonna di calcare, alto m. 1.50 X 0,62
di diametro, con una iscrizione a lettere alte m. 0,05.
Copia e calco :

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Le linee 11-13 sono distrutte intenzionalmente;
a linea 17 seguono altre quattro linee, affatto illeggibili.

Ai'tox^QuiooaivJ Kai(Jctqaiv\AovxM Ssmifiì<ù\Ssovfj-

QO) EvCsjÌH nsQXl'vaxl\x«ì MCCQXW AvQtj).[(lù"A\'Z(tì-

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(*) Non ho potuto consultare il libro di Sinemus, Die Le-
gende des hi. Christophorus und die Plastik u. MaUrei.
 
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