223
STUDII E RICERCHE ARCHEOLOGICHE
224
nella rupe dietro ad esso è praticato un foro del dia-
metro di m. 0,55, che scende per una profondità di
m. 0,35, e al quale si poteva accedere lateralmente
mediante una scaletta, di cui rimangono ancora alcuni
gradini.
Poteva questo foro servire a piantarvi dentro una
colonnetta od un cippo con un ricordo del defunto;
ma la scaletta ci dice, che quelli che avevano fatto
erigere il monumento avevano necessità di salire di
tanto in tanto a quel foro ; onde con più probabilità
possiamo pensare che in esso si gettassero offerte e
libazioni in onore e ricordo del defunto (').
Le seguenti iscrizioni non furono lette da noi, ma
ci furono comunicate dalla nostra guida che le aveva
copiate in una precedente gita.
159) Sopra un sarcofago (2,30 X 1,42) della terza
necropoli :
Avgrjhog Ano-
XXmvioc ò 2ók[jo-~\
vo[_g H«Tfffxs?'»-]
[ffer] rrjv tìcofta-
■> Tofrrjxrjv tccviàì
xaì rìj yvraixì cer-
ini* 0(Ànfìu<) 'HgiiudTa (sic)
xaì zoìe Ttxvoig
160) Sopra un altro sarcofago:
AvQ(ì'jkiog) JiovvGoyàvrjg liceo[isvi-
Sov èavtm xaì tT] yvvmxl aov
(sic) Kuqtiovq) ut Xgtjfflfi^ rìji ìfrjxtjv
TO? ffOìllCCTOg
Sono notevoli i nomi di questa epigrafe, perchè
essi si discostano da quelli consueti delle altre iscri-
zioni, ed hanno invece, nella formazione e nelle desi-
nenze, carattere greco. Per il gentilizio « Calpurnius »
cfr. all' iscrizione di Adalia, n. 23.
161) Lastra scorniciata (m. 0,72X 0,27):
Oeoìg JioffxÓQoic xaì Nsixt] To[ti'(Sa[_c~] (ne)
Moksovg 'Eoiiaiov xaì 'Eoiiàffia. .
xaì ovaovi óìg 2óXwvog
(') Cfr. Lanckoronski, voi. II, p. 06 sg.
Qualunque sia stato il monumento, a cui in ori-
gine questa lastra appartenne, o un altare o un tempio
o altro monumento votivo, essa, ad ogni modo, ci in-
teressa soprattutto per le divinità ricordate : i Dio-
scuri e Nike. A questo proposito si può notare come
nelle monete di molte città della regione, Termessos,
Ariassos, Acalissos etc, è ripetuto il gruppo dei Dio-
scuri con in mezzo un'altra figura femminile con la
falce lunare sul capo, interpretata comunemente come
Elena (').
162) Altra lastra simile (0,44 X 0,48):
[^i]r;c TqoxÓvóov. . . . x i< gy
vg xaì Tofiitiag, oi M[o-~\
[X]t'ovg. àStXtfoì, M(aQxtav) Av\_o(/(A('av)3
Ari MoXtovg xgtoko. . .
5 rì]v saVTÒav (irtT^_qa~\
Da Trebenna si discende al piano in due ore circa,
sempre in mezzo a boschi di pini ; attraverso al piano,
solcato da due fiumi abbastanza notevoli, il Doiran
Ciai e il Karaman Ciai, e da altri torrenti di minore
importanza, si può raggiungere Adalia in tre ore, pas-
sando per Yàyt'aGfia della Ilavayi'a: una chiesa sacra
alla Vergine, edificata presso una fonte, ritenuta mi-
racolosa sia dai cristiani, sia dai mussulmani stessi,
che porta infatti il nome di « Ujus Bunar » o « fonte
dei lebbrosi ».
Quivi sono anche pochi avanzi di costruzioni me-
dioevali, e cinque colonne antiche, già ricordati da
altri viaggiatori, e recentemente dagli inglesi Ormerod
e Robinson, che identificano in questo luogo il xwQl0r
Téveóoc, menzionato dallo Stadiasmus (2).
La via da Adalia a Termesso.
Per raggiungere da Adalia la regione montuosa
della Pisidia, che si stende a nord della Panfilia, non
v'è che una sola grande strada carrozzabile ; il princi-
(') Cfr. Hill, Greek coins of Lycia etc, - Introd., p. LVII;
Lanckoronski, voi. II, pp. 9 e 32.
(*) Cfr. Ormerod e Robinson, Brit. School Annua!, 1910-11.
p. 223, noti) 3.
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nella rupe dietro ad esso è praticato un foro del dia-
metro di m. 0,55, che scende per una profondità di
m. 0,35, e al quale si poteva accedere lateralmente
mediante una scaletta, di cui rimangono ancora alcuni
gradini.
Poteva questo foro servire a piantarvi dentro una
colonnetta od un cippo con un ricordo del defunto;
ma la scaletta ci dice, che quelli che avevano fatto
erigere il monumento avevano necessità di salire di
tanto in tanto a quel foro ; onde con più probabilità
possiamo pensare che in esso si gettassero offerte e
libazioni in onore e ricordo del defunto (').
Le seguenti iscrizioni non furono lette da noi, ma
ci furono comunicate dalla nostra guida che le aveva
copiate in una precedente gita.
159) Sopra un sarcofago (2,30 X 1,42) della terza
necropoli :
Avgrjhog Ano-
XXmvioc ò 2ók[jo-~\
vo[_g H«Tfffxs?'»-]
[ffer] rrjv tìcofta-
■> Tofrrjxrjv tccviàì
xaì rìj yvraixì cer-
ini* 0(Ànfìu<) 'HgiiudTa (sic)
xaì zoìe Ttxvoig
160) Sopra un altro sarcofago:
AvQ(ì'jkiog) JiovvGoyàvrjg liceo[isvi-
Sov èavtm xaì tT] yvvmxl aov
(sic) Kuqtiovq) ut Xgtjfflfi^ rìji ìfrjxtjv
TO? ffOìllCCTOg
Sono notevoli i nomi di questa epigrafe, perchè
essi si discostano da quelli consueti delle altre iscri-
zioni, ed hanno invece, nella formazione e nelle desi-
nenze, carattere greco. Per il gentilizio « Calpurnius »
cfr. all' iscrizione di Adalia, n. 23.
161) Lastra scorniciata (m. 0,72X 0,27):
Oeoìg JioffxÓQoic xaì Nsixt] To[ti'(Sa[_c~] (ne)
Moksovg 'Eoiiaiov xaì 'Eoiiàffia. .
xaì ovaovi óìg 2óXwvog
(') Cfr. Lanckoronski, voi. II, p. 06 sg.
Qualunque sia stato il monumento, a cui in ori-
gine questa lastra appartenne, o un altare o un tempio
o altro monumento votivo, essa, ad ogni modo, ci in-
teressa soprattutto per le divinità ricordate : i Dio-
scuri e Nike. A questo proposito si può notare come
nelle monete di molte città della regione, Termessos,
Ariassos, Acalissos etc, è ripetuto il gruppo dei Dio-
scuri con in mezzo un'altra figura femminile con la
falce lunare sul capo, interpretata comunemente come
Elena (').
162) Altra lastra simile (0,44 X 0,48):
[^i]r;c TqoxÓvóov. . . . x i< gy
vg xaì Tofiitiag, oi M[o-~\
[X]t'ovg. àStXtfoì, M(aQxtav) Av\_o(/(A('av)3
Ari MoXtovg xgtoko. . .
5 rì]v saVTÒav (irtT^_qa~\
Da Trebenna si discende al piano in due ore circa,
sempre in mezzo a boschi di pini ; attraverso al piano,
solcato da due fiumi abbastanza notevoli, il Doiran
Ciai e il Karaman Ciai, e da altri torrenti di minore
importanza, si può raggiungere Adalia in tre ore, pas-
sando per Yàyt'aGfia della Ilavayi'a: una chiesa sacra
alla Vergine, edificata presso una fonte, ritenuta mi-
racolosa sia dai cristiani, sia dai mussulmani stessi,
che porta infatti il nome di « Ujus Bunar » o « fonte
dei lebbrosi ».
Quivi sono anche pochi avanzi di costruzioni me-
dioevali, e cinque colonne antiche, già ricordati da
altri viaggiatori, e recentemente dagli inglesi Ormerod
e Robinson, che identificano in questo luogo il xwQl0r
Téveóoc, menzionato dallo Stadiasmus (2).
La via da Adalia a Termesso.
Per raggiungere da Adalia la regione montuosa
della Pisidia, che si stende a nord della Panfilia, non
v'è che una sola grande strada carrozzabile ; il princi-
(') Cfr. Hill, Greek coins of Lycia etc, - Introd., p. LVII;
Lanckoronski, voi. II, pp. 9 e 32.
(*) Cfr. Ormerod e Robinson, Brit. School Annua!, 1910-11.
p. 223, noti) 3.