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CAULONIA
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arulette figurate (l), Disgraziatamente il meglio di
questo materiale, cioè, quanto era più appariscente e
più conservato, venne trafugato, venduto ad antiquari
e disperso, durante la fase dei lavori agricoli, da nes-
suno vigilati. Delle buone terrecotte ebbe l'ing. Ernesto
Paglioni di Milano, uno spogliatoio della Sicilia e della
Calabria artistiche ed archeologiche, nè ci fu modo.
Pig. 46.
Una cosa però colpisce, e cioè come tutta questa
congerie di materiale fittile si estende dal sec. VI fino
al II, con una certa prevalenza però del materiale
arcaico. E poiché ritengo poco verosimile che dentro
case ellenistiche si conservasse sì gran copia di mate-
riale arcaico, non escludo la possibilità che dopo la
distruzione di Dionigi (389) qui fosse risorto un po-
malgrado promesse ed assicurazioni, di vederle ed
averne fotografie ; altre cose ebbe l'antiquario Sarrica
di Messina. Molto fu salvato dal marchese Lucifero,
e qualche cosa da me nel ripassare, durante lo smon-
tamelo, il materiale dei cumuli di risulta dello scasso.
Che vi fossero case, malgrado le incerte e vaghe rela-
zioni dei villani, panni accertato, ed ebbi conferma
anche da saggi alquanto ampi da me eseguiti a levante
e mezzogiorno del colle. Reliquie di case osservansi
ancora nelle guance della trincea ferroviaria, che in
prossimità del Faro taglia la città.
(') Il solo marchese Lucifero riuscì a porre in salvo per
il museo di Cotrone ben 17 esemplari, fra interi e rotti, di
codeste arulette, da lui raccolte nei cumuli di spurgo dallo
scasso, cioè fra il materiale di rifiuto.
vero quartiere, il quale si estese al di sopra delle mine
di case del VI e V secolo, o forse anche sopra depo-
siti ieratici o sopra uno strato di - ri fiuti e di scarichi
del piccolo Isqóv eretto sulla vetta del colle del Faro.
Certo è che noi non siamo in grado di avere una
chiara ed esatta spiegazione della presenza di questo
materiale svariatissimo, essendo mancata una vigi-
lanza scientifica al momento dello scasso agricolo.
Un coordinamento di tutto questo materiale molto
frammentario, e per di più disperso e sperduto in molte
località, non è cosa agevole, ma tuttavia la tenterò,
perchè si abbia una idea della suppellettile, svaria-
tissima per età e destinazione.
a) Tegolami. Erano copiosissimi, ed il pro-
prietario del fondo ne vendette molti metri cubi come
CAULONIA
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arulette figurate (l), Disgraziatamente il meglio di
questo materiale, cioè, quanto era più appariscente e
più conservato, venne trafugato, venduto ad antiquari
e disperso, durante la fase dei lavori agricoli, da nes-
suno vigilati. Delle buone terrecotte ebbe l'ing. Ernesto
Paglioni di Milano, uno spogliatoio della Sicilia e della
Calabria artistiche ed archeologiche, nè ci fu modo.
Pig. 46.
Una cosa però colpisce, e cioè come tutta questa
congerie di materiale fittile si estende dal sec. VI fino
al II, con una certa prevalenza però del materiale
arcaico. E poiché ritengo poco verosimile che dentro
case ellenistiche si conservasse sì gran copia di mate-
riale arcaico, non escludo la possibilità che dopo la
distruzione di Dionigi (389) qui fosse risorto un po-
malgrado promesse ed assicurazioni, di vederle ed
averne fotografie ; altre cose ebbe l'antiquario Sarrica
di Messina. Molto fu salvato dal marchese Lucifero,
e qualche cosa da me nel ripassare, durante lo smon-
tamelo, il materiale dei cumuli di risulta dello scasso.
Che vi fossero case, malgrado le incerte e vaghe rela-
zioni dei villani, panni accertato, ed ebbi conferma
anche da saggi alquanto ampi da me eseguiti a levante
e mezzogiorno del colle. Reliquie di case osservansi
ancora nelle guance della trincea ferroviaria, che in
prossimità del Faro taglia la città.
(') Il solo marchese Lucifero riuscì a porre in salvo per
il museo di Cotrone ben 17 esemplari, fra interi e rotti, di
codeste arulette, da lui raccolte nei cumuli di spurgo dallo
scasso, cioè fra il materiale di rifiuto.
vero quartiere, il quale si estese al di sopra delle mine
di case del VI e V secolo, o forse anche sopra depo-
siti ieratici o sopra uno strato di - ri fiuti e di scarichi
del piccolo Isqóv eretto sulla vetta del colle del Faro.
Certo è che noi non siamo in grado di avere una
chiara ed esatta spiegazione della presenza di questo
materiale svariatissimo, essendo mancata una vigi-
lanza scientifica al momento dello scasso agricolo.
Un coordinamento di tutto questo materiale molto
frammentario, e per di più disperso e sperduto in molte
località, non è cosa agevole, ma tuttavia la tenterò,
perchè si abbia una idea della suppellettile, svaria-
tissima per età e destinazione.
a) Tegolami. Erano copiosissimi, ed il pro-
prietario del fondo ne vendette molti metri cubi come