tè
dallo sguardo fermo e diritto. Segue un vecchio, dalla
persona curva e avvolta in un gran manto, che si
appoggia con ambo le mani ad un lungo bastone ; è
barbato, con tosta in parte calva e capelli ricadenti
sulla nuca, e sembra tutto assorto nella contempla-
zione del sacrificio clic sta per compiersi. Al quale è
intento più di lui stesso il terzo personaggio, che
spinge lo sguardo al disopra della spalla di Neotto-
lemo per veder muglio. Egli è un guerriero barbato
e a tosta nuda; indossa la corazza di cuoio con man-
64
peculiare catena ad anelli rettangolare e ovali alter-
nati, che gli cinge il petto ('); gli schinieri furono
omessi, ma non così la spada che egli regge inguainata
nella destra e col balteo pendente (*). Il braccio si-
nistro non è visibile, ma si può presumere che nella
fonte originaria tenesse la lancia, come il primo guer-
riero del gruppo di destra in ^i, il quale regge pure
la spada abbassata, però nuda.
Contrariamente a quanto si verificò per la tradu-
zione in arte del sacrificio dei prigionieri troiani.
IL SARCOFAGO ETRUSCO DI TORRE SAN SEVERO ECC.
tello buttato sopra, schinieri, e si appoggia con la
sinistra alla cima di una lunga asta (o scettro?).
Il gruppo di destra è invece composto di tre guer-
rieri. Quello che precede è barbato, nudo, tranne una
lunga clamide abbottonata al collo e pendente dietro
la schiena, con elmetto a calotta frigia come il primo
Aiace in A, e schinieri. Non ha armi, e non si ve-
dono neanche le sue braccia che furono omesse per
economia dallo scultore, non avendo spazio sufficiente
per svilupparle, dato il contatto con la figura di Achille
e col secondo guerriero a destra. Questi è di sem-
bianze giovanili, cioè senza barba, e non porta neanche
l'elmo; però indossa la corazza enea, gli schinieri, ha
la spada a tracolla, e si appoggia con la destra sul-
l'asta. Guarda verso Polissena, portando la mano si-
nistra all'altezza del petto, con gesto d'indefinibile
significato. L'ultimo guerriero somiglia al primo, cioè
è barbato e con elmo simile; ma per di più porta
la corazza di cuoio, su cui è dipinta in rosso una
qualche monumento arcaico riproduce già l'offerta della
Priamide ai Mani di Achille (3). La nota anfora ionica
del British Museum (4) soprattutto, poiché porta scritti
i nomi dei vari personaggi che partecipano all'orrendo
rito, è per l'identificazione delle figure un caposaldo
(') Una catena simile si scorge intorno alla corazza di
Aiace Telamonio sulla pittura di Vulci; e se ne notano tracce
anche sul torace della figura di guerriero a d. che nella cista
Révil offre un elmo al rogo di Patroclo: cfr. Walters, op. cit.,
pag. 102, n. 638, tav. XXXI.
(2) Anche l'elegante figura di Minerva sulla cista Révil
tiene una spada alla stessa maniera, che il Raoul-Kochette
(Mori, inéd., pag. 93, tav. XX) definisce « un accessorio di cui
non è facile rendersi conto e che — in tutti i casi — non
sembra avere lo stesso significato delle altre armi offerte por
essere consumate sul rogo ». Cfr. anche Walters, l. s. c.
(3) Cfr. elenco riportato dal Tosi, op. cit., pag. 24 sg., ed
ivi la bibliografia.
(4) Walters, Journ. of MI stud., XVIII (1898), pag. 282
sgg., tav. XV; Harrison, ProUgom. to the study of greek
relii/ion, 2a ediz., pag. 62, fig. 8; Roscher, op. cit., III-2,
pag. 2737-8, fig. 12.
dallo sguardo fermo e diritto. Segue un vecchio, dalla
persona curva e avvolta in un gran manto, che si
appoggia con ambo le mani ad un lungo bastone ; è
barbato, con tosta in parte calva e capelli ricadenti
sulla nuca, e sembra tutto assorto nella contempla-
zione del sacrificio clic sta per compiersi. Al quale è
intento più di lui stesso il terzo personaggio, che
spinge lo sguardo al disopra della spalla di Neotto-
lemo per veder muglio. Egli è un guerriero barbato
e a tosta nuda; indossa la corazza di cuoio con man-
64
peculiare catena ad anelli rettangolare e ovali alter-
nati, che gli cinge il petto ('); gli schinieri furono
omessi, ma non così la spada che egli regge inguainata
nella destra e col balteo pendente (*). Il braccio si-
nistro non è visibile, ma si può presumere che nella
fonte originaria tenesse la lancia, come il primo guer-
riero del gruppo di destra in ^i, il quale regge pure
la spada abbassata, però nuda.
Contrariamente a quanto si verificò per la tradu-
zione in arte del sacrificio dei prigionieri troiani.
IL SARCOFAGO ETRUSCO DI TORRE SAN SEVERO ECC.
tello buttato sopra, schinieri, e si appoggia con la
sinistra alla cima di una lunga asta (o scettro?).
Il gruppo di destra è invece composto di tre guer-
rieri. Quello che precede è barbato, nudo, tranne una
lunga clamide abbottonata al collo e pendente dietro
la schiena, con elmetto a calotta frigia come il primo
Aiace in A, e schinieri. Non ha armi, e non si ve-
dono neanche le sue braccia che furono omesse per
economia dallo scultore, non avendo spazio sufficiente
per svilupparle, dato il contatto con la figura di Achille
e col secondo guerriero a destra. Questi è di sem-
bianze giovanili, cioè senza barba, e non porta neanche
l'elmo; però indossa la corazza enea, gli schinieri, ha
la spada a tracolla, e si appoggia con la destra sul-
l'asta. Guarda verso Polissena, portando la mano si-
nistra all'altezza del petto, con gesto d'indefinibile
significato. L'ultimo guerriero somiglia al primo, cioè
è barbato e con elmo simile; ma per di più porta
la corazza di cuoio, su cui è dipinta in rosso una
qualche monumento arcaico riproduce già l'offerta della
Priamide ai Mani di Achille (3). La nota anfora ionica
del British Museum (4) soprattutto, poiché porta scritti
i nomi dei vari personaggi che partecipano all'orrendo
rito, è per l'identificazione delle figure un caposaldo
(') Una catena simile si scorge intorno alla corazza di
Aiace Telamonio sulla pittura di Vulci; e se ne notano tracce
anche sul torace della figura di guerriero a d. che nella cista
Révil offre un elmo al rogo di Patroclo: cfr. Walters, op. cit.,
pag. 102, n. 638, tav. XXXI.
(2) Anche l'elegante figura di Minerva sulla cista Révil
tiene una spada alla stessa maniera, che il Raoul-Kochette
(Mori, inéd., pag. 93, tav. XX) definisce « un accessorio di cui
non è facile rendersi conto e che — in tutti i casi — non
sembra avere lo stesso significato delle altre armi offerte por
essere consumate sul rogo ». Cfr. anche Walters, l. s. c.
(3) Cfr. elenco riportato dal Tosi, op. cit., pag. 24 sg., ed
ivi la bibliografia.
(4) Walters, Journ. of MI stud., XVIII (1898), pag. 282
sgg., tav. XV; Harrison, ProUgom. to the study of greek
relii/ion, 2a ediz., pag. 62, fig. 8; Roscher, op. cit., III-2,
pag. 2737-8, fig. 12.