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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 24.1916

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Orsi, Paolo: Messana: la necropoli romana di S. Placido; e di altre scoperte avvenute nel 1910-1915
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https://doi.org/10.11588/diglit.11257#0110
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211

MESSANA

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altri ancora, di buona età romana che per brevità si
sorvolano. Nella tholos di Epidauro invece questa
forma di capitello ha ancora forma nobile ma austera
e sobria (').

In tutti i cavi si rinvenne altresì una quantità di
detriti fìttili appartenenti a ceramiche ellenistico-ro-
mane e romane nonché rottami di piccole vetrerie.

Fio. 54.

Dall' insieme dei fatti qui esposti risulta che nel-
l'area dove sorgono oggi le nuove case degli impie-
gati, si stendeva una parte non ignobile della Mes-
sana ellenistica e romana. La presenza di una grande
statua marmorea e di membrature architetturali di
dimensioni se non ingenti, eccedenti però quelle che
ad una casa anche signorile si convengono, fanno pen-
sare ad un piccolo santuario che sorgesse in quelle
vicinanze, e che col quartiere limitrofo della città
fosse difeso da un potente muraglione contro le allu-
vioni del ruscello Portalegna. Di questo dubbio mi
occupo più avanti.

Fino dal sec. XVI era conosciuto in Messina
un titolo dedicato 'AffxXrjmòì xal lYyeCa awtTjoaiv

nohovyoic (Kaibel 402), al quale in epoca più pro-
gredita, cioè ai tempi adrianei, ne venne aggiunto a
tergo un secondo. Questa venerazione, durata per se-
coli, verso un'ara o masso di sostegno di una statua,
sembra alludere ad un culto antico di cui la tradi-
zione si continuò, anzi si rinfrescò, all'epoca romana.

E tìn dal Cinquecento, questa base od ara che
fosse, sorreggeva una pila dell'acquasanta in duomo;
è poiché il duomo non è molto discosto dalle Case
degli impiegati, non è inverosimile che il titolo anzi-
detto sia stato rinvenuto secoli addietro, nello stesso
sito dove ora è emersa la statua, e dove io penso
sorgesse in antico il santuario delle due divinità salu-
tari. Finora l'unica testimonianza del culto di Asclepio
ed Igea in Messana era quella del titolo succitato,
mentre le fonti letterarie, che pur ricordano l'esistenza
di Asclepieiin Agrigento e Siracusa tacciono com-
pletamente per Messana. Ora, come a Siracusa le sco-
perte del 1901 {Notizie 1901, pp. 338 e segg.) hanno
opportunamente integrati i dati letterari, così a Mes-
sana alla testimonianza epigrafica se ne aggiunge ora
una monumentale non indifferente.

Misterioso muraf/lione. Nel febbraio 1915 nel
gettare le fondamenta delle Case Impiegati nell'area
occupata dalla ex chiesa di S. Agata dei Minoriti in
via dell'Università, « è venuto fuori un grosso muro
« antico con paramento di conci di piccola struttura
« calcarea, che poggia sopra una piccola risega, sotto
« la quale il muro è a paramento di mattoni e pietra.
« La parte scoperta, lunga m. 22,50 circa, e larga
« m. 2,80 in 2,90, corre nella direzione quasi precisa
« di Nord-Sud ». In seguito a tale primo sommario
rapporto del nostro Ispettore onorario per Messina,
ing. P. Mallandiino, ho sentito il bisogno di far am-
pliare alquanto i cavi edilizi, per meglio conoscere
la struttura e la natura di questo colossale mura-
glione. E di fatto il disegno in pianta e sezione che
presento alla fig. 55, dovuto allo stesso Ispettore ono-
rario, chiarisce di molto l'indole del manufatto. Ad
illustrazione del disegno gioverà aggiungere i brani di
un secondo rapporto del sullodato Ispettore. « Auto-
« rizzato dalla S. V. ho fatto eseguire degli scavi

(l) Benoit, L'architecture antique, pag. 865.

(1) Ciaceri, Culti e Miti nella Moria dell'antica Sicilia,
pp. 228 e segg.
 
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