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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 24.1916

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Orsi, Paolo: Messana: la necropoli romana di S. Placido; e di altre scoperte avvenute nel 1910-1915
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https://doi.org/10.11588/diglit.11257#0113
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217 me

fatto medioevale. Anche la circostanza che il pozzo
addossato al lato interno del muro è tutto fabbricato
coi caratteristici mattonacci, non lascia dubbio sulla
sua antichità Più difficile riesce invece il delinire la
natura e l'età di codesta poderosa opera. Escludo a
priori che si tratti di un edilìzio civile o religioso,
per il semplice fatto che esso venne seguito per ben
56 m. in linea retta, e secondo tutte le probabilità
esso si prolungava ancora di parecchio. Mettendo in
relazione le scoperte dell' ing. Mallandrino. e quelle
segnalate dal soprastante Ricca, ed i disegni presi da
ambedue questi signori, non cade dubbio che non si
tratti di punti diversi del medesimo manufatto. Io
penso ad un muro militare, forse di età mamertina
tarda, alla quale età non disconverrebbe la struttura
a sacco, imposta del resto dalle speciali condizioni
petrografiche di Messana, e l'impianto di esso sopra
una vasta platea di selcioni in duro calcare, tras-
bordanti ai margini, per meglio consolidare il fondo
ed impedire le erosioni.

Cercando di riassumere, coordinare ed inquadrare
nella pianta generale della città queste parziali e
saltuarie scoperte avremo i seguenti risultati sintetici :
Il tratto di muraglione scoperto nei cavi delle Case
impiegati Civili (isolato n. 1 di fronte al duomo)
fu seguito per m. 36 dall' ing. Mallandrino, e per
inoltri altri dal soprastante Ricca. Tra i due tratti anzi-
detti vi è una viuzza che non fu dato esplorare, ma
che cortamente ricopre un tratto intermedio di detto
muraglione. Nell'isolato n. 2 furono in precedenza
scoperti dai costruttori degli edificii gli stessi mura-
glioni, ma non se ne presero disegui e misure e ne
restò la sola notizia. Si avrebbe quindi una lunghezza
complessiva di circa m. 150, in direzione da SO
a NE.

Un altro piccolo tratto di muro in tutto analogo,
venne segnalato nel corso Vittorio Emanuele. Da que-
sto punto sino all' incrocio con via Palermo il fognone
non s'imbattè più nel manufatto, ma soltanto in co-
piosi detriti di mattoni e tegole e nei ruderi di una
modesta casa con pavimento in coccio pesto. Nello
stesso corso alle spalle del duomo abbiamo incon-
trato il piccolo avanzo di cui parlo a pag. 2()1 Di
guisa che è fondata la supposizione che le due grandi

*a 218

braccia ora frammentariamente segnalate e studiate
s'incontrassero ad angolo in prossimità del Duomo,
oppure formassero una breve fronte verso Nord, per
modo che nell'andamente complessivo dei muraglioni
avrebbesi la forma piuttosto che di un triangolo di un
trapezio con angusta fronte volta a Nord.

Della topografia monumentale di Messana greca e
romana pressoché nulla sappiamo. Astrazione fatta da
vaghi, e sovente fantastici accenni di scrittori sei e
settecenteschi, da tenere in conto assai limitato, è
assai doloroso il dover constatare che in passato non
un solo edificio antico, o frammento di edificio sia
stato debitamente rilevato. E così siamo completa-
mente all'oscuro sulla cinta murale della città an-
tica. Questo soltanto si sa approssimativamente, che
il quartiere Arcivescovado segnava il limite fra l'in-
terno e l'esterno di essa. Il nostro muro corre in
qualche modo parallelo alla radice delle colline di
Rocca Guelfonia e della Vittoria, coprendo così il re-
trostante quartiere della città. Ma dalla gola del Ca-
stellacelo esce fuori il torrentello Portalegna, che in
tutti i secoli ha dato noie alla città, ed in particolare
alla parte settentrionale di essa; tanto anzi, che nel
sec. XV si sentì il bisogno di deviarlo dal suo corso
primitivo, e di incanalarlo nel letto che attualmente
ha, aprendone la foce a mezzodì della stazione fer-
roviaria. Ora io penso che il nostro muro oltre che
una funzione militare, avesse anche quella di muro-
argine, per coprire questa parte di Messana. edificata
sul cono di deiezione del torrentello, dalle alluvioni
straordinarie del medesimo, delle quali si ha traccia
in tutto il suolo circostante, che appunto mostra i
caratteri di una minuta alluvione.

Di muri militari, che al tempo stesso avevano il
compito di arginature contro il dilagare di pericolose
alluvioni, abbiamo, senza andare tanto lontani, due
esempi perspicui nelle mura orientali di Megara Hy-
blaea, dei primordi del sec. V. ed in quelle del val-
lone Abbadessa a Locri (').

P. Orsi.

(') Cavallari e Orsi, Megara ffyblaea,tir. II, pp. 49-50;
Orsi, Bollettino d'arte del A/mistero della P. I. 1909, pp. 409
e sgg.
 
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