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Cultrera, Giuseppe: Vasi dipinti del Museo di Villa Giulia
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.11257#0202
395
VASI DIPINTI DEL MUSEO DI VILLA GIULIA
39(5
VII.
Ceramica italica a figure rosse.
45. Stamnos. Inv. n. 27134 (tav. XXVI). Dal mercato
antiquario. Alt. mm. 360.
Ricomposto da molti frammenti con lacune sup-
plite in gesso. La superficie dell'argilla non verniciata
si presenta più o meno corrosa.
Faccia A. Da una parte, a sinistra, una figura
giovanile a cavallo, galoppante verso sinistra, nell'atto
come di vibrare un colpo di lancia; indossa un sem-
plice mantello, di cui un lembo le avvolge le cosce,
mentre l'altro gira attorno al braccio sinistro e con
l'estrema punta le svolazza davanti alla faccia. A
tergo del cavallo, a piedi, un'altra figura giovanile,
vestita di chitonisco cinto alla vita, con berretto
frigio in testa, in atto di saettare con l'arco teso.
Sotto il cavallo, una piccola elevazione rocciosa e
un' altra a tergo del cavallo stesso, alla quale è
appoggiato uno scudo. Nel fondo è sospesa una fa-
retra; ai due angoli, presso i manichi, una benda
per parte.
Faccia B. Una sola figura giovanile a cavallo,
galoppante verso sinistra; del tutto nuda, si presenta
di schiena con la testa di profilo; tiene avvolto il
mantello al braccio sinistro come per farsene scudo
e con la destra impugna una lunga lancia. Uno scudo
sta riversato sopra una elevazione rocciosa tra le zampe
del cavallo. Nel fondo, a sinistra, un drappo raccolto
e un nastro.
L'aspetto piuttosto femmineo di tutte le figure fa-
rebbe pensare a delle Amazzoni ; ma, al di fuori della
figura col berretto frigio, non ci sono sufficienti indizi
per tale identificazione.
Sotto ciascuno dei manichi, un'Arpia, di pieno
prospetto, con le ali semiaperte e le braccia allargate
nell'atto di stendere le mani, di cui la destra stringe
una spada con la punta in su, sopra le teste di due
figure giovanili ammantate, che la fiancheggiano stando
in piedi e rivolte entrambe verso di essa.
Disegno a grossi tratti. Molta vivacità e suffi-
ciente naturalezza nel movimento delle figure, spe-
cialmente dei cavalli, e nel complesso discreta mo-
dellatura. Piuttosto scadenti le figure delle Arpie e
quelle dei giovani ammantati che le fiancheggiano.
46. Stamnos. Inv. n. 15540 (tav. XXVII). Acqui-
stato all'Ufficio di esportazione. Alt. mm. 330.
Ben conservato, meno il piede, di dubbia comper-
tinenza e in parte supplito in gesso.
Faccia A. Satiro e Menade moventisi ambedue
verso sinistra. Precede il Satiro sulla punta dei piedi
a passo di danza, con la testa alzata e il naso al-
l'aria; capigliatura lunghetta e arruffata e coda a pen-
nacchio. La Menade, vestita di peplo, riccamente or-
nato all'orlo e sul petto e con la chioma cinta da un
nastro ma disordinata e a ciocche fluenti, lo segue
tenendo una benda nella mano destra.
Faccia B. Scena di colloquio fra due giovani
ammantati, in piedi, l'uno di fronte all'altro, con di-
sposizione quasi perfettamente simmetrica.
Un sistema di palmette si svolge simmetricamente
dai due lati attorno ai manichi.
Figure ben modellate; disegno non privo di finezza
specialmente sulla faccia principale.
47. Rhyton. Inv. n. 16338 (tav. XXVII). Acquistato
all' Ufficio di esportazione. Alt. mm. 145.
Qua e là frammentato e in vario modo lievemente
danneggiato.
Il vaso ha forma di testa umana, con il collo im-
postato su di una sottile basetta a disco che ne co-
stituisce il fondo. Sulla sommità della testa è inne-
stato un piccolo tamburo che ne forma la bocca. Il
manico a nastro, largo, con gli orli rialzati, è saldato
sull'occipite. La testa rappresenta un negro. Le carat-
teristiche della razza non sono date soltanto dalla ver-
nice nera di cui è tutta coperta la taccia, ma pure dalle
peculiarità somatiche della figura e soprattutto dai ca-
pelli ricciuti e — nell' intenzione dell'artista — la-
nosi. Grandi gli occhi, che hanno il bulbo lasciato nel
color naturale dell'argilla al pari dell'interno delle
palpebre, grosse e, le due superiori, sporgenti. Grande
pure la bocca, dalle labbra grosse e tumide e colo-
rate in rosso violaceo. Il naso piccolo, dal profilo
rientrante; lo sopracciglia prominenti; sensibilmente
sviluppate le bozze frontali. I capelli sono resi me-
diante ricciolini a rilievo, posticci, ora in parte man-
canti, che si avvolgono a lumaca; colorati in nero,
ma con gli spazi intermedi in rosso violaceo. Lo stesso
colore rosso violaceo è dato all' interno degli orecchi,
VASI DIPINTI DEL MUSEO DI VILLA GIULIA
39(5
VII.
Ceramica italica a figure rosse.
45. Stamnos. Inv. n. 27134 (tav. XXVI). Dal mercato
antiquario. Alt. mm. 360.
Ricomposto da molti frammenti con lacune sup-
plite in gesso. La superficie dell'argilla non verniciata
si presenta più o meno corrosa.
Faccia A. Da una parte, a sinistra, una figura
giovanile a cavallo, galoppante verso sinistra, nell'atto
come di vibrare un colpo di lancia; indossa un sem-
plice mantello, di cui un lembo le avvolge le cosce,
mentre l'altro gira attorno al braccio sinistro e con
l'estrema punta le svolazza davanti alla faccia. A
tergo del cavallo, a piedi, un'altra figura giovanile,
vestita di chitonisco cinto alla vita, con berretto
frigio in testa, in atto di saettare con l'arco teso.
Sotto il cavallo, una piccola elevazione rocciosa e
un' altra a tergo del cavallo stesso, alla quale è
appoggiato uno scudo. Nel fondo è sospesa una fa-
retra; ai due angoli, presso i manichi, una benda
per parte.
Faccia B. Una sola figura giovanile a cavallo,
galoppante verso sinistra; del tutto nuda, si presenta
di schiena con la testa di profilo; tiene avvolto il
mantello al braccio sinistro come per farsene scudo
e con la destra impugna una lunga lancia. Uno scudo
sta riversato sopra una elevazione rocciosa tra le zampe
del cavallo. Nel fondo, a sinistra, un drappo raccolto
e un nastro.
L'aspetto piuttosto femmineo di tutte le figure fa-
rebbe pensare a delle Amazzoni ; ma, al di fuori della
figura col berretto frigio, non ci sono sufficienti indizi
per tale identificazione.
Sotto ciascuno dei manichi, un'Arpia, di pieno
prospetto, con le ali semiaperte e le braccia allargate
nell'atto di stendere le mani, di cui la destra stringe
una spada con la punta in su, sopra le teste di due
figure giovanili ammantate, che la fiancheggiano stando
in piedi e rivolte entrambe verso di essa.
Disegno a grossi tratti. Molta vivacità e suffi-
ciente naturalezza nel movimento delle figure, spe-
cialmente dei cavalli, e nel complesso discreta mo-
dellatura. Piuttosto scadenti le figure delle Arpie e
quelle dei giovani ammantati che le fiancheggiano.
46. Stamnos. Inv. n. 15540 (tav. XXVII). Acqui-
stato all'Ufficio di esportazione. Alt. mm. 330.
Ben conservato, meno il piede, di dubbia comper-
tinenza e in parte supplito in gesso.
Faccia A. Satiro e Menade moventisi ambedue
verso sinistra. Precede il Satiro sulla punta dei piedi
a passo di danza, con la testa alzata e il naso al-
l'aria; capigliatura lunghetta e arruffata e coda a pen-
nacchio. La Menade, vestita di peplo, riccamente or-
nato all'orlo e sul petto e con la chioma cinta da un
nastro ma disordinata e a ciocche fluenti, lo segue
tenendo una benda nella mano destra.
Faccia B. Scena di colloquio fra due giovani
ammantati, in piedi, l'uno di fronte all'altro, con di-
sposizione quasi perfettamente simmetrica.
Un sistema di palmette si svolge simmetricamente
dai due lati attorno ai manichi.
Figure ben modellate; disegno non privo di finezza
specialmente sulla faccia principale.
47. Rhyton. Inv. n. 16338 (tav. XXVII). Acquistato
all' Ufficio di esportazione. Alt. mm. 145.
Qua e là frammentato e in vario modo lievemente
danneggiato.
Il vaso ha forma di testa umana, con il collo im-
postato su di una sottile basetta a disco che ne co-
stituisce il fondo. Sulla sommità della testa è inne-
stato un piccolo tamburo che ne forma la bocca. Il
manico a nastro, largo, con gli orli rialzati, è saldato
sull'occipite. La testa rappresenta un negro. Le carat-
teristiche della razza non sono date soltanto dalla ver-
nice nera di cui è tutta coperta la taccia, ma pure dalle
peculiarità somatiche della figura e soprattutto dai ca-
pelli ricciuti e — nell' intenzione dell'artista — la-
nosi. Grandi gli occhi, che hanno il bulbo lasciato nel
color naturale dell'argilla al pari dell'interno delle
palpebre, grosse e, le due superiori, sporgenti. Grande
pure la bocca, dalle labbra grosse e tumide e colo-
rate in rosso violaceo. Il naso piccolo, dal profilo
rientrante; lo sopracciglia prominenti; sensibilmente
sviluppate le bozze frontali. I capelli sono resi me-
diante ricciolini a rilievo, posticci, ora in parte man-
canti, che si avvolgono a lumaca; colorati in nero,
ma con gli spazi intermedi in rosso violaceo. Lo stesso
colore rosso violaceo è dato all' interno degli orecchi,