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453

LA SEDIA CORSINI

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assenza di varietà nei particolari, per ben tre volte,
il gruppo di un singolo cacciatore, di un singolo cane
e di un grosso, gigantesco cignale.

Dei tre gruppi duo sono rimasti per intero, del
terzo a sinistra apparisce solo il cacciatore ed una
delle zampe posteriori del cane; i cacciatori imberbi
hanno la solita tunica ed il solito elmo a bottone :
eguali sono gli atteggiamenti, altro che quello di si-
nistra è in direzione inversa degli altri due ed unica
variazione, per rompere la pesante monotonia, è data
dal cambiamento di armi offensive; presso due cac-
ciatori l'arco, presso il terzo, quello di mezzo, la lancia.
Parimenti un po' di varietà è nella direzione dei due
cignali conservati, l'uno diretto a sinistra, l'altro a
destra; l'uno attaccato di fronte dal cane e dal cac-
ciatore, l'altro dal di dietro. E grandiose, anzi gigan-
tesche sono le proporzioni delle fiere rispetto agli
uomini, in special modo del cignale a destra, vera
mente poderoso nella adiposa protome. Si conserva in
tal modo quella sproporzione tra figura bestiale e
figura umana, che doveva essere propria di quegli
schemi arcaici da cui dipende la decorazione della
sedia Corsini; così parimenti in opera ancor più tarda,
ma di carattere essenzialmente barbarico, tale sgra-
devole sproporzione viene mantenuta e si appalesa
anzi in modo ancor più accentuato e mostruoso;
quest'opera è il lungo rilievo che decora l'arco di
Augusto a Susa (9 o 8 a. 0.), il cui stile italico-
celtico, derivato adunque da quello offerto dalle solite
lamine bronzee figurate, è stato riconosciuto in special
modo dallo Studniczka (1).

Manifestamente anche il motivo della caccia al
cignale, ristretta a poche figure, doveva rientrare, come
quello della caccia alla lepre (situle della Certosa e
di Welzelach) nel repertorio decorativo dei bronzi
laminati del settentrione ed in piena dipendenza dai
modelli migliori del mondo ionico-etrusco. Per for-
tuna uno di questi modelli ci è conservato, ed è il
rilievo bronzeo, parte di rivestimento di un carro,
trovato a Perugia (2); ivi il cignale è assalito da due

C1) Ferrerò E., L'are d'Auguste à Suse, Torino, 1901;
Studniczka, in Jahrbuch des Instituls, XVIII, 1903, tav. I,
pag. 1 e segg.; Reinach S., op. cit., I, pag. 418 e segg.;
Espérandieu, Recueil des bas-reliefs de la Gaule romaine, I,
1907, pag. 10 e segg.

(2) Questa parte del rilievo è a Monaco (Antike Denk-

cani e da due cacciatori ; esso è inoltre azzannato da
un leone, costituendo, per questa parte, una ripeti-
zione di uno dei soliti gruppi delle frise zoomorfe
ioniche. Lo schema della caccia si è mantenuto con-
simile nella sedia Corsini; ma ivi si notano sciol-
tezza e disinvoltura maggiori di forma e distacco
assai più forte tra le singole figure (x).

Nell'arte etnisca, tra le rappresentazioni di caccia
al cignale, credo importante quella che adorna la zona
inferiore della pittura della tomba Querciola a Cor-
neto (2) ; in questa pittura, delia fine del see. V, pare
che la scena della caccia alla fiera, che pur allora
doveva infestare i luoghi incolti delle spiaggie tir-
rene, fosse ripetuta per ben due volte. Di fronte alla
povertà schematica della sedia Corsini risalta la ric-
chezza compositiva della pittura cornetana; sebbene
le figure, imberbi e sciolte da ogni legame arcaico,
di quest' ultimo monumento, già facciano presentire
le disinvolte figure del monumento romano. Nella pit-
tura, conforme ai modelli ellenici (3), è rappresentata
al di là del cignale, assalito dinnanzi e posteriormente
da cani e cacciatori, una figura di cacciatore di fronte,
e questo contribuisce a dare vivacità assai grande e
concitata alla scena.,

Noto infine nella pittura, e questo è un carattere
già sopra accentuato nella sedia Corsini, la grandezza
sproporzionata del cignale rispetto ai cacciatori ed ai
cavalli galoppanti.

*

Epilogo. — Per le osservazioni precedenti, di
cui ho fatto oggetto la sedia Corsini, credo legittimo
poter ora fissare assai brevemente e lo scopo pel

màler, II, tav. 15, 1 ; Brunii e Bruckmann, Denkmàler qriech.
m. róm. Sculptur, n. 589 con tosto del Kurtwangler ; Reinach S.,
op. cit., Ili, pag. 101).

(') Una caccia al cignale era forse esibita su di un lato
di un cippo arcaico chiusino del Museo di Chiusi, nel quale,
nel lato principale, è la curiosa scena del matrimonio italico
(Gamurrini, in Róm. Mitt., IV, 1889, pag. 89 e segg., tav. IV).

(2) Moti, dell' Inst., I, tav. XXXIII; si veda Von Stryk,
op. cit., pag. 83 e segg. La caccia al cignale è rappresentata
in altre due tombe cornetane inedite, in quella Francesca Giu-
stiniani (Bull, dell'Inst., 1833, pag. 74) ed in quella della
Scrofa Nera (Dennis, op. cit., I, pag. 396 e segg.).

(3) Menziono, tra le opere elleniche esibenti la caccia al
cignale, quella, vicina pel tempo alla tomba Querciola, del
fregio di GjOlbaschi Trysa (Benudòrf, Das Heroon von Gjól-
baschi-Trysa, tav. 7; Reinach S., op. cit., I, pag. 445, 4).
 
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