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CAVERNETTE E RIPARI PREISTORICI NELL'AGRO FALISCO

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Non essendo la grotta affatto adatta per abitazione,
e d'altronde troppo lontana da luoghi abitati per po-
ter essere stata utilizzata quale magazzino viene il
sospetto (che qui si riporta per quel può valere) che
essa cioè, in epoca non precisabile, ma non forse re-
motissima, abbia servito di nascondiglio a gente che
volesse rapidamente occultarsi. Lo farebbe credere
specialmente l'ampiezza e il numero delle calatoie,
in contrasto con quel misero antro ; certo esso è affatto
introvabile a chi non conosce bene i luoghi.

Sulla riva sinistra del Rio Fratta s'incontrano le
seguenti cavernette, a cominciare da quella di S. Egidio,
che è la più prossima al paese, discendendo fino alla
confluenza, del Rio Fratta col Fosso delle Rote.

Caverna di S. Egidio. — Piccola caverna bassa
sul tiume in proprietà Mozzini. Il saggio nel fondo
di essa, condotto ad oltre quattro metri, cioè fino al
termine di un minuto brecciame, non dette alcun
risultato. Invece nello spiazzo anteriore alla caverna
si misero in luce due strati. Quello superiore conte-
neva in molta abbondanza cocci dell'età del ferro e
posteriori frammentati e rimescolati. Più interessante
è lo strato inferiore dei cocci dell'età del bronzo.
Questa diagnosi poggia non su i frammenti di rozze
olle cilindroconiche che vi si raccolsero, che possono
anche essere una persistenza d'età anteriore, ma su
abbondanti e caratteristici frammenti di ceramica ne-
ro-lucida, con anse svariate, su ceramica a cordoni,
su qualche fuseruola. Lo stesso complesso di carat-
teri si osservava in qualche altro deposito, ad esem-
pio al Piluccio, e anche qui resti di pasto e assenza
dell' industria litica.

L'estensione del deposito doveva esser maggiore,
ma poiché questo è basso sul fosso, le acque ne
avevano asportato una parte.

Oggi la caverna è oggetto di . un ingenuo culto
al Santo, che ebbe, pare, un oratorio prossimo. Vi si
incontrano numerose le rozze crocette di legno o di
rami collegati, depostevi dai fedeli, ed anche ha cre-
dito l'acqua che si accumula con lento stillicidio in
una tazza scavata nella parete del fondo. Ma il culto
deve essere assai recente poiché non ha lasciato al-
cuna antica traccia.

In località Caprareccie, sotto il paese di Cer-
chiano, esiste un gruppo di caverne cha dà illusione
di un villaggio trogloditico. Ma esse sono state pro-

fondamente modificate e ridotte a uso stalla. Tuttavia
non tralasciai di fare qualche tasto nel terreno da-
vanti ad alcune delle più alte. Ma i saggi andarono
sterili.

Più a valle, procedendo sulla sinistra del Fratta
esaminai diverse altre caverne, taluna delle quali
quasi inaccessibili. Il fondo loro compattissimo non
permetteva ricerche.

Caverna dell'acqua. — Con questo nome indico
una caverna sotto il Pian di Rustica o di Santa
Lucia, in proprietà Lattanzi.

È una delle più grandi, misurando oltre quindici
metri di larghezza, e dovette un tempo essere assai
profonda.

È costata un lungo e faticoso lavoro: vi occupai
parecchi giorni sul finire della mia prima campagna;
vi tornai per una quindicina di giorni nell'estate del
1917. Sembrerà eccessivo il tempo speso in quell'an-
tro: ma io avevo la necessità di persuadermi se si
ripetessero ivi i fatti osservati più chiaramente in
un' altra caverna, della quale dirò tra breve, come
da alcuni indizi apparsi sul principio potevasi so-
spettare.

Tutta la parte rocciosa del monte era crollata
trascinando una grande quantità di terra assestatasi
per modo che solo il procedere del lavoro fece com-
prendere la vastità della frana.

Di più, à sinistra scaturì una sorgente, che prima
dello scavo si smarriva nel terreno, la quale rese
oltremodo difficile il lavoro : si dovettero allacciare
le vene d'acqua e procedere lentamente nel fango.

Ciò nonostante la parte anteriore e destra della
caverna, difesa dalla frana, aveva conservato i suoi
caratteri originali e fu possibile riconoscere tre strati
fondamentali.

Alla superficie s'incontrò una grandissima quan-
tità di cocciami dell'età del ferro e romana mesco-
lati. Taluni vasi grandissimi, oinochoi, olle e fonde
terrine con coperchio, erano quasi interi entro anfrat-
tuosità della roccia. Vi si trovarono intere o spezzate
alcune lucerne romane, senza bolli, alcune gambe
umane fìttili od ex-voto, due monete d'età imperiale,
alcuni pezzi di metallo. Questo materiale stava spe-
cialmente addensato a sinistra, dalla parte dell'acqua.

Il secondo strato dette un focolare addossato alla
parete destra, ceramiche rozze a cordone come quelle
 
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