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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 12.1906

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Muñoz, Antonio: Codex Purpureus Sinopensis (Paris, Suppl. Gr. 1286)
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https://doi.org/10.11588/diglit.19820#0231
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CODEX PURPUREUS SINOPENSIS

225

Il secondo miracolo della moltiplicazione si distingue dal primo
solo pel numero dei canestri che sono sette, proprio come nel
Sinopense; mentre nel primo miracolo più spesso i canestri
sono sei o dodici. L’Ermeneia si riferisce appunto al secondo mi-
racolo : « Sette pani in un canestro' e alcuni piccoli pesci. Cristo
con gli occhi al cielo li benedice. Gli apostoli a due a due por-
tano dei panieri pieni per dividerli alla folla : altri fanno la
distribuzione » 1 2.

Il Sinopense che dà tanta parte alla rappresentazione della
folla saziata, si collega per questo strettamente ai monumenti
bizantini.

Quanto ai due apostoli, sebbene Giovanni nomini Andrea e
Filippo, già nei primi tempi fu sostituito al secondo s. Pietro,
perchè, come bene spiega il De Eossi s, l’ufficio compiuto dagli
apostoli nel miracolo della moltiplicazione, è cosi tipico e signi-
ficativo, che si è voluto attribuire anche a Pietro come principe
degli apostoli. Ad Alessandria Pietro e Andrea portano i loro nomi
scritti, nel Sinopense quello che tiene i pani è pure certamente
Pietro: l’altro non pare Andrea, o almeno non corrisponde alla
figura tradizionale che questo apostolo ha, e che si vede anche
nel Bossanense; pittosto somiglia a Paolo, e non è impossibile
che, malgrado l’anacfonismo, lo si sia collocato nel posto di
Andrea, con lo stesso trapasso ideologico per cui a Filippo fu
sostituito Pietro.

La guarigione dei due ciechi, non presenta varianti nei mo-
numenti dalle altre di un solo cieco, narrate dai vangeli e rap-
presentate nelle pitture delle catacombe e nei sarcofagi. Il cieco
con lunga tunica sta in ginocchio o in piedi avanti al Cristo,
e tende verso di lui la mano: Cristo gli tocca l’occhio con la
destra. Nei sarcofagi e nelle pitture cimiteriati il cieco è rap-

1 Ediz. Konstantinides, pag. 125.

2 Ballettino. 1865, pag. 75.
 
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