Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane (18.1912)

LA DECORAZIONE MEDIOEVALE DEL PANTHEON

(Tav. V-VI)

Numerosissimi sono gli studi storici ed i tentativi di rico-
struzioni architettoniche che dotti ed artisti hanno dedicato
al Pantheon dal secolo xviii fino ai nostri giorni. Mentre però
si è cercato di riconoscere la forma primitiva della decora-
zione romana dell’insigne tempio, tenendo conto dei più pic-
coli frammenti, nessuno si è mai posto allo studio di un
argomento del massimo interesse per la storia artistica del-
l’edifìcio: ebbe il Pantheon nel Medioevo la sua decorazione
cristiana; ebbe come tutte le chiese dell’urbe, nell’età di mezzo,
la sua schola cantorum, il suo tabernacolo, i suoi amboni, in
una parola il suo arredamento sacro necessario all’ufficio ilei
nuovo culto?

I lavori da me intrapresi nel Pantheon, quando, nella mia
qualità di ispettore dei monumenti, provvidi alla nuova siste-
mazione della tomba di Raffaello, mi portarono ad occuparmi
del problema della decorazione medioevale del tempio.

È noto che prima dell'inizio dei lavori intorno alla tomba
del Sanzio, cioè prima del Febbraio 1911, la lapide di marmo
colorato che comincia con le parole B. 0. M. Rapimeli Sancito
Ioan. F. Urbinati, e termina col noto distico del Tebaldeo
Hic ille est Raphael, era collocata a sinistra dell’edicola della
Madonna del Sasso, nel basso, al centro dello zoccolo di pao-
nazzetto. Rimossa l’iscrizione per trasportarla al suo posto
originario, cioè al disopra della cornice di coronamento dello
zoccolo, proprio sotto il busto di bronzo di Raffaello, apparve
dietro di essa un largo foro quadrangolare, apertura di un
largo ripostiglio, che fu rinvenuto pieno di ossa umane, il
vano, prolungandosi dietro le fasce di paonazzetto rimaste
intorno allo spazio già occupato dalla lapide, mise in rilievo