98
O. MARUCCHI
bilite fin qui dalia scienza dell’ archeologia cristiana ; e biso-
gnerebbe ammettere che anche in un cimitero appartenente
alla grande Chiesa potè essere sepolta della gente la quale
mostra di aver seguito dottrine che aveano qualche somi-
glianza con le dottrine superstiziose degli eretici.
Ognun vede però che prima di giungere a così grave
conclusione, se ne dovrebbe esigere una rigorosa dimostra-
zione; e questo fatto assolutamente nuovo meriterebbe di
essere ben ponderato dagli studiosi di archeologia cristiana.
Fino ad ora però deve dirsi che tutti gli indizi concorrono
a farci giudicare l’ipogèo di Trebio Giusto come un sepolcro
di cristiani separati dalla Chiesa cattolica. E quindi, ancorché
si vogliano spiegare le scene dipinte come scene reali ed anche
del più spinto realismo, la spiegazione migliore è quella che
ivi sia rappresentato nella parete di fondo il defunto, il quale
viene a vedere le cose da lui fatte in vita o in genere le cose
diverse che si fanno nel mondo ; e tutto ciò con il concetto
medesimo che si deve riconoscere nelle antiche pitture sepol-
crali egiziane. E questa spiegazione, come ognun vede, ci
porta precisamente al concetto gnostico che è una derivazione
del pensiero egiziano.
Ma noi dobbiamo attendere gli scavi ; ed è a desiderare che
questi si facciano, per ottenere, se è possibile, con nuove sco-
perte un po' di luce in tanto buio. E fino a prova decisiva
in contrario, io ho il diritto di dire che l’ipogèo sepolcrale di
Trebio Giusto deve giudicarsi un sepolcro eretico piuttosto
che un ipogèo ortodosso. E se questo sepolcro merita di essere
studiato dagli archeologi classici per le sue pitture così nuove
e così ben conservate, e per la riproduzione delle vesti dei
personaggi e per i vari oggetti ivi rappresentati, esso merita
altresì di essere preso in considerazione dagli archeologi cri-
stiani dal punto di vista del concetto che ispirò quelle pitture
e per i confronti che si possono fare fra i monumenti cri-
stiani veramente ortodossi e quelli appartenenti a sette sepa-
rate dalla Chiesa cattolica.
O. MARUCCHI
bilite fin qui dalia scienza dell’ archeologia cristiana ; e biso-
gnerebbe ammettere che anche in un cimitero appartenente
alla grande Chiesa potè essere sepolta della gente la quale
mostra di aver seguito dottrine che aveano qualche somi-
glianza con le dottrine superstiziose degli eretici.
Ognun vede però che prima di giungere a così grave
conclusione, se ne dovrebbe esigere una rigorosa dimostra-
zione; e questo fatto assolutamente nuovo meriterebbe di
essere ben ponderato dagli studiosi di archeologia cristiana.
Fino ad ora però deve dirsi che tutti gli indizi concorrono
a farci giudicare l’ipogèo di Trebio Giusto come un sepolcro
di cristiani separati dalla Chiesa cattolica. E quindi, ancorché
si vogliano spiegare le scene dipinte come scene reali ed anche
del più spinto realismo, la spiegazione migliore è quella che
ivi sia rappresentato nella parete di fondo il defunto, il quale
viene a vedere le cose da lui fatte in vita o in genere le cose
diverse che si fanno nel mondo ; e tutto ciò con il concetto
medesimo che si deve riconoscere nelle antiche pitture sepol-
crali egiziane. E questa spiegazione, come ognun vede, ci
porta precisamente al concetto gnostico che è una derivazione
del pensiero egiziano.
Ma noi dobbiamo attendere gli scavi ; ed è a desiderare che
questi si facciano, per ottenere, se è possibile, con nuove sco-
perte un po' di luce in tanto buio. E fino a prova decisiva
in contrario, io ho il diritto di dire che l’ipogèo sepolcrale di
Trebio Giusto deve giudicarsi un sepolcro eretico piuttosto
che un ipogèo ortodosso. E se questo sepolcro merita di essere
studiato dagli archeologi classici per le sue pitture così nuove
e così ben conservate, e per la riproduzione delle vesti dei
personaggi e per i vari oggetti ivi rappresentati, esso merita
altresì di essere preso in considerazione dagli archeologi cri-
stiani dal punto di vista del concetto che ispirò quelle pitture
e per i confronti che si possono fare fra i monumenti cri-
stiani veramente ortodossi e quelli appartenenti a sette sepa-
rate dalla Chiesa cattolica.