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A. MANARESI
bri ricordanti i dvpwpoi di alcune chiese locali. 1 2 La più com-
pleta e sicura dice così:
QriX^l Siacpépovaa QeodovXig yevogévw Ovpwpà rgs àXias
tov Xpiarou Av ciarda e (os kcÙ fìerpio tìeoaepeardrig dvpiopà
rgs civrrjs vico avrov Kaì iravriav rwv oicupepóvrwv avrcòv.
Sepolcro spettante a Teoclulo che fu ostiario della [chiesa
della] Santa Anastasi di Cristo, a Pietro suo figlio, piissimo
ostiario della stessa [chiesa], e a tutti i loro.
Si tratta dunque di un Teodulo e del figlio Pietro ambe-
due ostiarii dell’importantissima chiesa dell’Anastasi in Geru-
salemme: essi erano sepolti sul versante occidentale del monte
degli ulivi, in località non molto distante trovavasi un’altra
tomba collettiva di ostiarii di Gerusalemme: l’epigrafe, letta
da Germer-Durand dice:
Morgia dicupépov rido Ovpiopdw Ayias Zuóv.
Per l’occidente una sola iscrizione era conosciuta finora,
relativa agli ostiarii. Conservasi al museo di Manheim e fu
pubblicata la prima volta nel 1584, - poi nuovamente dal Gril-
lerò (n. 10)1, 6) e da altri ancora, finché il Le Plaid la rese
più nota comprendendola nella sua raccolta delle iscrizioni
cristiane della Gallia anteriori al secolo ottavo. 3 È sempli-
cissima:
UIC QVIESCIT
VRSATIVS VS
TIARIVS QVI VI
XIT AN LXVII CVI
EXSVPERIVS FI
LIVS TETVLVM POSV
IT
1 Vedile pubblicate e studiate da Germer-Durant, Épigraphie chrèt.
de Jérusalem in lievue biblique, 1892, p. 561-588.
2 Ortelius, Vi via n us, Itinera rium per nonnullas Galline Belgicae
par ter, 1584, p. 59.
3 Le Blant, Inscript. chrét., Paris, 1856, 1, p. 395, n. 292.
A. MANARESI
bri ricordanti i dvpwpoi di alcune chiese locali. 1 2 La più com-
pleta e sicura dice così:
QriX^l Siacpépovaa QeodovXig yevogévw Ovpwpà rgs àXias
tov Xpiarou Av ciarda e (os kcÙ fìerpio tìeoaepeardrig dvpiopà
rgs civrrjs vico avrov Kaì iravriav rwv oicupepóvrwv avrcòv.
Sepolcro spettante a Teoclulo che fu ostiario della [chiesa
della] Santa Anastasi di Cristo, a Pietro suo figlio, piissimo
ostiario della stessa [chiesa], e a tutti i loro.
Si tratta dunque di un Teodulo e del figlio Pietro ambe-
due ostiarii dell’importantissima chiesa dell’Anastasi in Geru-
salemme: essi erano sepolti sul versante occidentale del monte
degli ulivi, in località non molto distante trovavasi un’altra
tomba collettiva di ostiarii di Gerusalemme: l’epigrafe, letta
da Germer-Durand dice:
Morgia dicupépov rido Ovpiopdw Ayias Zuóv.
Per l’occidente una sola iscrizione era conosciuta finora,
relativa agli ostiarii. Conservasi al museo di Manheim e fu
pubblicata la prima volta nel 1584, - poi nuovamente dal Gril-
lerò (n. 10)1, 6) e da altri ancora, finché il Le Plaid la rese
più nota comprendendola nella sua raccolta delle iscrizioni
cristiane della Gallia anteriori al secolo ottavo. 3 È sempli-
cissima:
UIC QVIESCIT
VRSATIVS VS
TIARIVS QVI VI
XIT AN LXVII CVI
EXSVPERIVS FI
LIVS TETVLVM POSV
IT
1 Vedile pubblicate e studiate da Germer-Durant, Épigraphie chrèt.
de Jérusalem in lievue biblique, 1892, p. 561-588.
2 Ortelius, Vi via n us, Itinera rium per nonnullas Galline Belgicae
par ter, 1584, p. 59.
3 Le Blant, Inscript. chrét., Paris, 1856, 1, p. 395, n. 292.