88 Foro Romano
nisio A) ci dà una descrizione dì questa spelon-
ca , come era ridotta a suo tempo , e dice che
per gli edificj, da’quali era attorniata non si ricono-
sceva più la sua forma primitiva 5 ma che secon-
do la tradizione anticamente era una gran spelon-
ca sotto il monte , coperta da un bosco folto di
querele , con fonti profonde sotto la rupe 5 e la
convalle adiacente era adombrata da grandi albe-
ri , e spessi. A. suo tempo però ne sgorgava an-
cora acqua , e forse questa andava a riunirsi al
.Lago di Giuturna , del quale fu parlato dì sopra.
Circa la strada poi che passava avanti il Lupcr-
eale , e di là conduceva al Circo , era questa una
diramazione della Via Sacra , si distaccava da es-
sa prima dell’arco Fabiano (2)5 quindi fra l’area
tempio di Romulo era presso il Gennaio ; è molto probabile
il credere , che il tempio di Romulo , e Γ area, dove vedeasi
la lupa allattante i due gemelli, siano lo stesso , ed in con-
seguenza esso era non lungi dal Comizio, e dal Fico Rumina-
le , e perciò molto distante da quello , che volgarmente tem-
pio di Romulo di ce si.
(1) Lih. I. p. 25, 26. Noi/ piv evv συ ρπίττομι σμιγών τω τίμίνα
των ττιρβζ γωρίων-> ^υσι/καστος yiyoviv παλαια, του τοττου
&υΰΊζ . ìjv Λ το αρχα.ιον ■> ω'ς γιγίτ&ι ■> σττη^αιον ύττο τω λοφω
μι^α,, βρυμω λασιω κατηριφες, κα/ κρανιάς ύττο ταις στίτραις
ζμβυ&Ιοι «τε ττροσίχμς των κρνμνων ναττίΐ ττυκνοις και μί^αχο/ς
ePéVif'pc/i ίττισκιος . sV'&'a βωμόν ί^ρυσα,μινοι τω &ίω τνν ττα,τριον
φυόταν «ττετελίίΓαν , j) ν ρ,εχρ/του κα,-3·' ίίρας %ρονου , Ρωμαία
^τυουσιν εν ptivi Φίβρουαρ/ω μιτα γμιμίριους τροττας , οοΑρ τ«!>
τότε y/νομίνων μίτακίνουντίζ . E alla pag. 65. Το eh αντρον
ου'n λιβ^ς ίη<Μοτα.ι , τω Πώ,λαντ/ω 7rpoaaiHc<Pcpmpevov Jt/κνυτα-ΐ
tiara την tri τον ϊ'στστο^ρομον φιρουσαν o'tbov .
(2) Oltre il passo di Dionisio ( lib. I. p. 65. ) citato, havvi
un testo di Asconio , il quale ne1 commenti alla orazione di
Cicerone in favore di Scauro, oggi perduta , così si esprime :
Demonstrasse vobis memini me hanc domum ( cioè di Scalt-
ro ) in ea parte Palatii esse , quae cum ab. Sacra eia descen-
deris , et per proximum vicam, qui est ab sinistra parte pra-
diei is posila est.
nisio A) ci dà una descrizione dì questa spelon-
ca , come era ridotta a suo tempo , e dice che
per gli edificj, da’quali era attorniata non si ricono-
sceva più la sua forma primitiva 5 ma che secon-
do la tradizione anticamente era una gran spelon-
ca sotto il monte , coperta da un bosco folto di
querele , con fonti profonde sotto la rupe 5 e la
convalle adiacente era adombrata da grandi albe-
ri , e spessi. A. suo tempo però ne sgorgava an-
cora acqua , e forse questa andava a riunirsi al
.Lago di Giuturna , del quale fu parlato dì sopra.
Circa la strada poi che passava avanti il Lupcr-
eale , e di là conduceva al Circo , era questa una
diramazione della Via Sacra , si distaccava da es-
sa prima dell’arco Fabiano (2)5 quindi fra l’area
tempio di Romulo era presso il Gennaio ; è molto probabile
il credere , che il tempio di Romulo , e Γ area, dove vedeasi
la lupa allattante i due gemelli, siano lo stesso , ed in con-
seguenza esso era non lungi dal Comizio, e dal Fico Rumina-
le , e perciò molto distante da quello , che volgarmente tem-
pio di Romulo di ce si.
(1) Lih. I. p. 25, 26. Noi/ piv evv συ ρπίττομι σμιγών τω τίμίνα
των ττιρβζ γωρίων-> ^υσι/καστος yiyoviv παλαια, του τοττου
&υΰΊζ . ìjv Λ το αρχα.ιον ■> ω'ς γιγίτ&ι ■> σττη^αιον ύττο τω λοφω
μι^α,, βρυμω λασιω κατηριφες, κα/ κρανιάς ύττο ταις στίτραις
ζμβυ&Ιοι «τε ττροσίχμς των κρνμνων ναττίΐ ττυκνοις και μί^αχο/ς
ePéVif'pc/i ίττισκιος . sV'&'a βωμόν ί^ρυσα,μινοι τω &ίω τνν ττα,τριον
φυόταν «ττετελίίΓαν , j) ν ρ,εχρ/του κα,-3·' ίίρας %ρονου , Ρωμαία
^τυουσιν εν ptivi Φίβρουαρ/ω μιτα γμιμίριους τροττας , οοΑρ τ«!>
τότε y/νομίνων μίτακίνουντίζ . E alla pag. 65. Το eh αντρον
ου'n λιβ^ς ίη<Μοτα.ι , τω Πώ,λαντ/ω 7rpoaaiHc<Pcpmpevov Jt/κνυτα-ΐ
tiara την tri τον ϊ'στστο^ρομον φιρουσαν o'tbov .
(2) Oltre il passo di Dionisio ( lib. I. p. 65. ) citato, havvi
un testo di Asconio , il quale ne1 commenti alla orazione di
Cicerone in favore di Scauro, oggi perduta , così si esprime :
Demonstrasse vobis memini me hanc domum ( cioè di Scalt-
ro ) in ea parte Palatii esse , quae cum ab. Sacra eia descen-
deris , et per proximum vicam, qui est ab sinistra parte pra-
diei is posila est.