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Nibby, Antonio
Del Foro Romano, della Via Sacra, dell' Anfiteatro Flavio e de' luoghi adjacenti — Roma: Presso Vincenzo Poggioli Stampatore della R.C.A., 1819

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https://doi.org/10.11588/diglit.68865#0198
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tgo V I A S A C R A
l’ornò di pitture, e di opere scelte; e fece colloca-
re nel Tempio tutto ciò clie attirava la curiosità
degli uomini, per tutto il mondo, e fra questi
oggetti vi furono posti i vasi aurei del Tempio
di Gerusalemme ; e solo fece trasportare e cu-
stodire nel palazzo Imperiale la legge e i veli
purpurei del santuario. Nella quale descrizione è
da notarsi, che Giuseppe fa uso della parola
r-?wìvo· per tutto l’edificio, usandosi ordinariamen-
te come da Pausania (i) sovente rilevasi, questa
parola per indicare un Tempio con area, e re-
cinto sacro attorno ; appella νίύ}ζ la cella dove le
pitture, e le sculture si custodivano; chiama
il Santuario di Gerosolima; e ciò serva di pro-
va, che queste parole non furono usate a ca-
so dallo scrittore citato, e mostrano la differen-
za, che fra Γ una e l’altra passava. Svetonio (2,),
che se non fu contemporaneo come Giuseppe, al-
meno di poco gli fu posteriore , parla della edi-
ficazione di questo Tempio fatta da Vespasiano,
e dice che lo edificò vicinissimo , o prossimo al
Toro ; Plinio di consenso con Giuseppe nomina
(1) Mi basterà di citare questo passo di Pausania per
tutti gli altri , che potrei q.ii riportare , nel quale mira-
bilmente trovatisi distinte le parti di un Tempio ,
ο Γ Area Sacra cinta di mura, Γ l'jpw o il Tempio propria-
mente e generalmente detto; il Nsoc, ola Cella, oF Edi-
cola , dentro la quale stava la statua della Divinità. Quel-
lo scrittore nel capo VI. del lib. V. che è il Primo delle
Cose Eliache parlando di Xenofonte , dice che abitando
in Scillunte edificò a Diana Efesia un Τί/^νος con I?pov ■>
e Ναός : Kato/oìm; Jb sv ’Σηιλ'λουντι ΊΕρίνοζ τ? 5 κα/ I tpov ,
και Νχομ A.pnpiJ'i ωκΑ ο μεσάτο Εΐ>ζσ/α .
(·2) fn Vespasiano c. IX. Fecit et nova opera, Templain
Eacis. Foro projcimum.
 
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