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TOPOGRAFIA DI POMPEI

ORIGINE E VICENDE STORICHE

La importanza che lutti gli scienziati del mondo danno alle rovine della città di Pompei, il desiderio
che spinge i cittadini di tutti i paesi a visitare queste mura che dopo 18 secoli hanno novamente
visto la luce, l'ammirazione e, direi così, il rispello con cui camminiamo per le strade , il foro, le
terme, le case, ove si aggirarono e videro l'estremo fato tanti personaggi dell'antichità, tutto questo'
si può facilmente spiegare. Imperocché a differenza di tutti gli altri luoghi antichi, in Pompei non si
vede questo o quel rudero, i residui di un tempio o di una anfiteatro, gli avanzi delle terme o di un
teatro, ma una città intera scpellita e dissepclita quale fu , non tocca dalla mano dell' uomo, non
guasta dalla rapina de'harbari o dalla edacia del tempo. Non deve adunque recar maraviglia se tanti
dotti hanno consumato la vita ed esaurito l'ingegno Dell'illustrarla e anche i profani si spingano dalle
più remote regioni a visatarla. Eppcrò a noi sembra indispensabile di fare un breve cenno intorno
alla origine e alla storia di questa città.

Dobbiamo intanto premettere che essa non occupa nella storia antica un posto distinto-, rarissima
volta gli autori antichi ne parlano e , quando la menzionano , brevissimo è il cenno che ne fanno.
Riuscirebbe quindi impossibile venire dettagliando la storia intima de'cittadini pompeiani; e ci dobbiamo
reputar fortunati della grande copia di monumenti, studiando i quali e traendone tutte le scientifiche
conseguenze, possiamo colmare le grandi lacune che si trovano nelle fonti filologiche. Goll'aiuto dunque
di queste e de' monumenti noi cercheremo soddisfare alla curiosità del lettore, presentandogli ordinate
e come disposte in un quadro tutte le notizie intorno all'antica città.

Se si leggono gli scrittori della '2a metà del secolo passalo, il Mazocchi, il Martorelli, il Rosini e
gli altri Accademici Ercolanesi, a'quali appartengono le Dissertazioni Isagogiche (Disserlalion. imgogic.
ad Herculancns. volumìn. explanat. 1797) si trova che rimandano le origini di Pompei a coloni Ionici,
ad Osci ed Etruschi , parlanti un dialetto ebraico. Per dir queslo essi si fondano sopra un passo di
Servio (ad Aeneid. lib. VII vs. GG2), in cui dice : Venicns autem Hercules de Hispania per Campaniam,
in quadam Campaniac civitale pompam trìumphi sui exibuit , unde Pompei dicuntur civitas; lo stesso
dice Solino , Marziano Gapella ed altri ; onde venne in mente agli eruditi del secolo scorso che le
origini di Pompei si dovevano ripetere da Ercole e non dall' Ercole greco , ma dal fenicio , il quale
visse , al loro modo di vedere, a'tempi di Giosuè, eppcrò fenici furono i fondatori e i primi abitatori
di Pompei. La scienza ha oramai bandito dal suo seno queste opinioni de'moderni insieme alle fanta-
sticherie degli antichi logografi, e pur non cessando di essere ossequente alla tradizione, quando questa
vicn confortata dai monumenti o almeno quando rafforza i risultati della critica, rigetta tutto ciò che
sa di strano e d'impossibile. Intanto senza intrattenerci a mostrare come stranissima è 1' opinione dei
dotti Accademici, sarà meglio rivolgerci a ben altra sorgente per potere attingere dell' acqua pura. E
per buona fortuna abbiamo un passo di Strabonc (lib. IV, 8), il quale lodando il sito, in cui sorgeva
Ercolano e l'attigua contrada bagnala dal Sarno, dice; « Pompei è la stazione navale di Nola, Nuccria
ed Accrra.... ed è bagnata dal fiume Sarno, sul quale si possono trasportare mercatanzic così a seconda
come a ritroso del corso. » Or nel greco idioma k»|umwv vale stazione, luogo dove si carica per spedire
oggetti, e i vocaboli k^w» wj»**4**» wi*tó«, wjwtie, KojMtdfoc, «pranfc, tutti racchiudono il significato di spedizione
quindi non pare difficile che da questo commercio di spedizione avesse preso quel luogo il suo nome.
Se il nome è greco, greca dovrebbe essere ancora l'origine, imperocché spesse volte la storia delle città
mentre dalla tradizione è resa confusa, si trova chiara e limpida nel nome di esse. Difalli consultando
i monumenti e quelli più antichi, come sarebbero il tempio e le colonne del foro triangolare , ci
confermiamo in questa idea , perchè la grazia e la maestria del lavoro manifestano arte puramente
greca , e greca arcaica. È vero che altri monumenti di stile greco non si trovano così facilmente in
altri punti della città e tranne la cella di Giove Melichio tulli gli edifizii son di stile italico, ma ciò
non vuol dire che la città non sia greca di origine; sarà stata estesa nellWo^o/i che, come gì' Italici
fondavano 1' arx o capitolium , i Greci erano soliti fondare sul punto più eminente del luogo che
presceglievano per la citlà; lì si riunivano per gli affari e per i doveri di culto e lì doveva essere il foro
ed il tempio del loro dio Archegele.

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