professionale o semi-professionale. Spesso vi si dedicavano in inverno i carpentieri e i
falegnami che nelle altre stagioni erano occupati nella costruzione delle case. I più
qualificati erano i costruttori di cassapanche, che venivano poi trasportate fino alle
fiere più lontane per esservi vendute. Di solito venivano prodotti in serie certi modelli
che erano stati accettati nella regione e ci si serviva volentieri anche di campionari
artigiani, popolari nel XIX secolo. I mobili venivano spesso decorati con intagli o
pitture, che non differivano molto, dal punto di vista tecnico, dai procedimenti della
pittura da cavalletto.
Tra i generi più diffusi di arredi popolari troviamo le cassapanche, che nella maggior
parte delle regioni polacche sostituivano gli armadi per i vestiti. Sono di solito corte e
alte, poco differenziate dal punto di vista costruttivo, a volte provviste di rotelle per
facilitarne lo spostamento. Nella maggioranza dei casi hanno una decorazione pittorica
di motivi floreali composti prevalentemente di tre mazzetti disposti l’uno accanto
all’altro, secondo la tradizione degli scomparti architettonici della cassapanca
rinascimentale (p. 136). I dettagli compositivi e coloristici di questa decorazione
variano molto da regione a regione; le forme più ricche e più interessanti dal punto di
vista artistico sono quelle in uso nei dintorni di Cracovia. Esemplari assai preziosi e di
alta qualità si incontrano anche nel Podhale, dove rappresentano l’unico genere di
mobili a decorazione pittorica. Un gruppo a sé è costituito dalle cosiddette
cassapanche a sarcofago, dalla specifica struttura a graticcio e col coperchio a forma di
tetto (p. 133). La decorazione è costituita da semplici motivi geometrici incisi sul
legno. Cassapanche di questo tipo si trovano prevalentemente nei territori meridionali
e mostrano strette analogie con la cultura popolare di paesi situati dall’altra parte dei
Carpazi.
Gli antichi tavoli popolari costituiscono una rarità. Gli esempi più interessanti, che
provengono dalla regione del Podhale, hanno conservato nella struttura e nelle
proporzioni le tradizioni rinascimentali e perfino taluni elementi gotici (p. 132). Di
regola non sono molto grandi, il piano è quadrato e la particolare conformazione dei
piedi crea un insieme decorativo. Le sedie sono fondamentalmente di due tipi. La
prima, come i tavoli che abbiamo descritto, ripete modelli rinascimentali. Elemento
principale della loro forma è lo schienale, ritagliato da un unico pezzo di legno, dal
profilo ricco e movimentato, le cui varietà denotavano mode microregionali (p. 134,
135). Sedie di questo tipo si hanno soprattutto nelle regioni pedemontane; mentre
nelle altre zone prevale un altro tipo, la cui forma si rifà a modelli di stile Biedermeier,
il che testimonia un’introduzione relativamente tarda di questo oggetto
nell’arredamento domestico popolare. Un tipo importante di mobile presente in quasi
ogni stanza contadina sono le varie specie di panche, che servivano sia per sedersi che
per dormire. Ouesta molteplicità di funzioni fa sì che esse posseggano una struttura
spesso raffinata che permetteva di adattarle a letto per la notte. I letti veri e propri, che
come rudimentali tavolacci dovevano far parte degli elementi più antichi
dell’arredamento domestico contadino, come mobili nel significato attuale del termine
vennero introdotti tardi, assumendo le forme dei vari stili caratteristici dell’arte del
mobile del XIX secolo (p. 131,168).
Come già abbiamo ricordato, nelle regioni della Polonia centrale si incontrano di rado
armadi per vestiti. Sono invece molto numerose e spesso ingegnose nella costruzione le
credenze (p. 129) e le mensole per il vasellame di cucina. Un elemento importante
dell’arredamento di interni sono anche le scansie e gli appenditoi attaccati alle pareti,
che in alcune regioni assumono forme decorative assai ricche. Nel Podhale presentano
una decorazione scolpita particolarmente interessante le mensole per le posate (p. 137)
e altri tipi di mensole sulle quali veniva disposto il vasellame di ceramica decorata o
appoggiate le immagini sacre appese sotto il soffitto. In Lituania avevano un’analoga
funzione decorativa gli appendi-asciugamani scolpiti. Dal punto di vista delle varietà
regionali, gli esempi più belli di mobilio popolare vengono dalle regioni pedemontane
già tante volte nominate: Podhale, Orawa e Spisz. Questo si spiega con il livello
particolarmente elevato raggiunto dalla lavorazione del legno in queste regioni. Le
forme dei mobili popolari sparite dalla campagna oggi ritornano spesso nei moderni
campionari. Sia i mobili austeri del Podhale, sia quelli dipinti, in particolare della
regione di Cracovia, vengono imitati volentieri, ma hanno i loro acquirenti nelle città e
non giungono mai negli ambienti che hanno creato le loro belle forme.
Oltre ai mobili venivano costruiti in legno molti oggetti d’uso, spesso riccamente
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falegnami che nelle altre stagioni erano occupati nella costruzione delle case. I più
qualificati erano i costruttori di cassapanche, che venivano poi trasportate fino alle
fiere più lontane per esservi vendute. Di solito venivano prodotti in serie certi modelli
che erano stati accettati nella regione e ci si serviva volentieri anche di campionari
artigiani, popolari nel XIX secolo. I mobili venivano spesso decorati con intagli o
pitture, che non differivano molto, dal punto di vista tecnico, dai procedimenti della
pittura da cavalletto.
Tra i generi più diffusi di arredi popolari troviamo le cassapanche, che nella maggior
parte delle regioni polacche sostituivano gli armadi per i vestiti. Sono di solito corte e
alte, poco differenziate dal punto di vista costruttivo, a volte provviste di rotelle per
facilitarne lo spostamento. Nella maggioranza dei casi hanno una decorazione pittorica
di motivi floreali composti prevalentemente di tre mazzetti disposti l’uno accanto
all’altro, secondo la tradizione degli scomparti architettonici della cassapanca
rinascimentale (p. 136). I dettagli compositivi e coloristici di questa decorazione
variano molto da regione a regione; le forme più ricche e più interessanti dal punto di
vista artistico sono quelle in uso nei dintorni di Cracovia. Esemplari assai preziosi e di
alta qualità si incontrano anche nel Podhale, dove rappresentano l’unico genere di
mobili a decorazione pittorica. Un gruppo a sé è costituito dalle cosiddette
cassapanche a sarcofago, dalla specifica struttura a graticcio e col coperchio a forma di
tetto (p. 133). La decorazione è costituita da semplici motivi geometrici incisi sul
legno. Cassapanche di questo tipo si trovano prevalentemente nei territori meridionali
e mostrano strette analogie con la cultura popolare di paesi situati dall’altra parte dei
Carpazi.
Gli antichi tavoli popolari costituiscono una rarità. Gli esempi più interessanti, che
provengono dalla regione del Podhale, hanno conservato nella struttura e nelle
proporzioni le tradizioni rinascimentali e perfino taluni elementi gotici (p. 132). Di
regola non sono molto grandi, il piano è quadrato e la particolare conformazione dei
piedi crea un insieme decorativo. Le sedie sono fondamentalmente di due tipi. La
prima, come i tavoli che abbiamo descritto, ripete modelli rinascimentali. Elemento
principale della loro forma è lo schienale, ritagliato da un unico pezzo di legno, dal
profilo ricco e movimentato, le cui varietà denotavano mode microregionali (p. 134,
135). Sedie di questo tipo si hanno soprattutto nelle regioni pedemontane; mentre
nelle altre zone prevale un altro tipo, la cui forma si rifà a modelli di stile Biedermeier,
il che testimonia un’introduzione relativamente tarda di questo oggetto
nell’arredamento domestico popolare. Un tipo importante di mobile presente in quasi
ogni stanza contadina sono le varie specie di panche, che servivano sia per sedersi che
per dormire. Ouesta molteplicità di funzioni fa sì che esse posseggano una struttura
spesso raffinata che permetteva di adattarle a letto per la notte. I letti veri e propri, che
come rudimentali tavolacci dovevano far parte degli elementi più antichi
dell’arredamento domestico contadino, come mobili nel significato attuale del termine
vennero introdotti tardi, assumendo le forme dei vari stili caratteristici dell’arte del
mobile del XIX secolo (p. 131,168).
Come già abbiamo ricordato, nelle regioni della Polonia centrale si incontrano di rado
armadi per vestiti. Sono invece molto numerose e spesso ingegnose nella costruzione le
credenze (p. 129) e le mensole per il vasellame di cucina. Un elemento importante
dell’arredamento di interni sono anche le scansie e gli appenditoi attaccati alle pareti,
che in alcune regioni assumono forme decorative assai ricche. Nel Podhale presentano
una decorazione scolpita particolarmente interessante le mensole per le posate (p. 137)
e altri tipi di mensole sulle quali veniva disposto il vasellame di ceramica decorata o
appoggiate le immagini sacre appese sotto il soffitto. In Lituania avevano un’analoga
funzione decorativa gli appendi-asciugamani scolpiti. Dal punto di vista delle varietà
regionali, gli esempi più belli di mobilio popolare vengono dalle regioni pedemontane
già tante volte nominate: Podhale, Orawa e Spisz. Questo si spiega con il livello
particolarmente elevato raggiunto dalla lavorazione del legno in queste regioni. Le
forme dei mobili popolari sparite dalla campagna oggi ritornano spesso nei moderni
campionari. Sia i mobili austeri del Podhale, sia quelli dipinti, in particolare della
regione di Cracovia, vengono imitati volentieri, ma hanno i loro acquirenti nelle città e
non giungono mai negli ambienti che hanno creato le loro belle forme.
Oltre ai mobili venivano costruiti in legno molti oggetti d’uso, spesso riccamente
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