me a lui oscuro.
DISCORSO in.
quoe Tinnuculus vocatur : desendit enim illas , terretque Accipi-
naturali potentia 3 in tantum, ut visum , vocemque ejus sugìant ì
de caufa prxcipuus Columbi! amor eorum . Et Columella. Ge-
Accipitris, Tinnuculum vocant rujlici, qui sere in cedifìciis nidos
, E’ fiora la virtù di quello uccello adatto fra noi ignota ,
elTendo slato dismesso quali del tutto il costume di nudrire Co-
lombe nelle domeniche colombaie ; sicchè egli suole aneli’ elTerci
nojoso col suo spesso tinnire con la voce, onde di Tinnucolo heb-
be il nome : anzi si ha a vile , perciocché per servirmi delle pa-
TJeibero quel role del Bellonio appresso 1’ Aldrovando nel cap. 6. del lib. y.
nome dal lor jena ssia Ornithologia , cum pafeitur , in aere fuspenfus , & tan-
tin«re Zqttam immotus haret : credendoli dal volgo, che llia cosi otioso a
Cencìiridijp-prender vento , sicchè Scacciaventolo vien chiamato Umilmente
ron chiamati dalle nollre genti rullicali. Al medesimo Aldrovando parve,
da’Cred. cjie a Plinio non fu noto quel suo nome latino j nam Grceca vo-
ce ubique Cenchridem vocat, & Tinnucoli femel tantum meminit (a);
do^difc^L' lMum tamen Hlam non ex Grcecis transsulit , sed a Columella fum-
Aldrovanìlo pflt • ^-a cg‘‘ il torto > & Pcr maniera non fu quel no-
risiutato.
66
vis,
tres
hac
nus
Et horafeo-sacit.
noj"cintane laJ —
virtù.) ài poca
Jìima •
IX. Armenti di cavalle nella Campania Felice. Suoi Buoi,
Il latte delle fue Vacche giova mirabilmente agl’ in-
sermi . Sue gregge , seconde di ca-
cio lodatijjìmo.
Il terreno TX d|"A benché d’alcuni animali terrcstri , de’ quali la copia fu
^ni^Felicea 't ciu* grail^e > & virtù fu molto lodata , non si legga es-
to a nudrir spmssà mentione negli antichi autori: nondimeno con faciltà, &
ogni forte di con certezza n’apprenderemo buona notitia , raccogliendola da al-
ìeftiame. tri racconti loro. Nè di qualsivoglia forte di beffiamo noi po-
tremo dubitare , se insicine , non dico del presente ellèmpio,
che se ne ha assai manifesto ; ma del detto di Virgilio non du-
biteremo , il qual ne’versi recati nel ragionamento della fecondi-
tà del campo Capuano , del Nolano, 8c dell’ Acerrano , affermò,
essèr ciascun di essi egualmente acconcio a’ pascoli, che alla col-
tura .
Et
(a) Il Salmasio in Solino a Carte
340. imputa a Plinio,-che havesse ripu-
tato diverso il Cenchride dal Tinnuco-
lo . Ma anche Epicarino appresso Ate- [
neo nel lib.7. Ce (Ira nominata y dpliy-
rcenam non amplius memorai, lamquam
e ce de m Jìn.t*
DISCORSO in.
quoe Tinnuculus vocatur : desendit enim illas , terretque Accipi-
naturali potentia 3 in tantum, ut visum , vocemque ejus sugìant ì
de caufa prxcipuus Columbi! amor eorum . Et Columella. Ge-
Accipitris, Tinnuculum vocant rujlici, qui sere in cedifìciis nidos
, E’ fiora la virtù di quello uccello adatto fra noi ignota ,
elTendo slato dismesso quali del tutto il costume di nudrire Co-
lombe nelle domeniche colombaie ; sicchè egli suole aneli’ elTerci
nojoso col suo spesso tinnire con la voce, onde di Tinnucolo heb-
be il nome : anzi si ha a vile , perciocché per servirmi delle pa-
TJeibero quel role del Bellonio appresso 1’ Aldrovando nel cap. 6. del lib. y.
nome dal lor jena ssia Ornithologia , cum pafeitur , in aere fuspenfus , & tan-
tin«re Zqttam immotus haret : credendoli dal volgo, che llia cosi otioso a
Cencìiridijp-prender vento , sicchè Scacciaventolo vien chiamato Umilmente
ron chiamati dalle nollre genti rullicali. Al medesimo Aldrovando parve,
da’Cred. cjie a Plinio non fu noto quel suo nome latino j nam Grceca vo-
ce ubique Cenchridem vocat, & Tinnucoli femel tantum meminit (a);
do^difc^L' lMum tamen Hlam non ex Grcecis transsulit , sed a Columella fum-
Aldrovanìlo pflt • ^-a cg‘‘ il torto > & Pcr maniera non fu quel no-
risiutato.
66
vis,
tres
hac
nus
Et horafeo-sacit.
noj"cintane laJ —
virtù.) ài poca
Jìima •
IX. Armenti di cavalle nella Campania Felice. Suoi Buoi,
Il latte delle fue Vacche giova mirabilmente agl’ in-
sermi . Sue gregge , seconde di ca-
cio lodatijjìmo.
Il terreno TX d|"A benché d’alcuni animali terrcstri , de’ quali la copia fu
^ni^Felicea 't ciu* grail^e > & virtù fu molto lodata , non si legga es-
to a nudrir spmssà mentione negli antichi autori: nondimeno con faciltà, &
ogni forte di con certezza n’apprenderemo buona notitia , raccogliendola da al-
ìeftiame. tri racconti loro. Nè di qualsivoglia forte di beffiamo noi po-
tremo dubitare , se insicine , non dico del presente ellèmpio,
che se ne ha assai manifesto ; ma del detto di Virgilio non du-
biteremo , il qual ne’versi recati nel ragionamento della fecondi-
tà del campo Capuano , del Nolano, 8c dell’ Acerrano , affermò,
essèr ciascun di essi egualmente acconcio a’ pascoli, che alla col-
tura .
Et
(a) Il Salmasio in Solino a Carte
340. imputa a Plinio,-che havesse ripu-
tato diverso il Cenchride dal Tinnuco-
lo . Ma anche Epicarino appresso Ate- [
neo nel lib.7. Ce (Ira nominata y dpliy-
rcenam non amplius memorai, lamquam
e ce de m Jìn.t*