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DellaVolpaia, Eufrosino; Ashby, Thomas [Editor]
Le piante maggiori di Roma dei sec. XVI e XVII: riprodotte in fototipia (Appendice 2): La campagna romana al tempo di Paolo III: mappa della campagna romana del 1547 di Eufrosino della Volpaia ; riprod. dall'unico esemplare esistente nella Biblioteca Vaticana — Roma, 1914

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.25720#0064
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48

Introduzione

e le monache passarono a S. Margherita in Trastevere) : i
confini furono Lo Morone, Trefusella, S. Ciriaco e La Selce
(Antonius de Scambiis not. in Cod. Vat. Lat. 7930 p. 108:
D. C.).

Deve identificarsi colla torre rovinata chiamata Torre
dei Cenci.

Questo nome già apparisce nel 1469 (20 Giug.), quando
la tenuta di Torre dei Cenci fu locata dal Cardinale di
Siena, commendatario di S. Saba, agli Albertoni (ASS. ap.
J. A. 264). È menzionato pure nell’affìtto dei beni di
S. Saba a Tiberio Naro nel 1554 (L. M. L. 156). 1 Fossola
nel 1449 è nominato come confine dell’Amaro (q. v.). Ma
che Torre dei Cenci e Fossola fossero realmente due tenute
distinte è chiaro dall’ inventario dei beni di Giuliano Pichi
del 1543 (AST. S. Amanni prot. 107 e 142 ap. L. M. L. 183)
che possedeva una sesta parte della prima. Una pedica detta
Tor de’ Cenci fu pure di S. Saba, e poi del Collegio Ger-
manico (v. Tor di Valle).

L'Am. indica Fossola come proprietà dei Lante. V. Gat. A.
VI, 23. Fu poi incorporato con Decimo.

s. * Decimo.

Nel medioevo il Castello si chiamò « Castrum Pontis
Decimi » (dalla distanza di dieci miglia da Roma). Nella
bolla di Gregorio VII è menzionato come di proprietà di
S. Paolo, sicut concessum est a Crescentio filio Riccardi
venatoris, che ne sarà stato il donatore (APa. 1). Non
ricorre più nella bolla d’Innocenzo III, essendo stato già
passato a S. Alessio: figura nella bolla d’Onorio III (ASM. 29)
e fu concesso in enfiteusi a Pietro Frangipane nel 1224
(ivi, 33).

Passò poi a S. Saba (non sappiamo quando), ma fu dei
frati di questo convento nel 1554. Alla soppressione del-
l’abbazia nel 1561 2 fu ceduto a S. Spirito cogli altri ter-
reni di essa, e dall’ospedale di San Spirito fu venduto
nel 1568 ad Agostino del Nero, Tommaso Guidacci (il quale
prese Decimo) e Gonsalvo Albóri (v. T. IV, 74: L. M. L.
152 sgg.).

Il doppio tratto di strada a quest’epoca già esisteva,
quello a destra essendo quello della via antica (v. Cat. A.
VI, 19).

Il Casale qui segnato occupa il posto del Castello attuale
dei Torreggiani (N. A. II, 539).

* Porcigliano.

La derivazione da un fundus Procilianus non è affatto
comprovata.

Nel 1554 fu di S. Saba, e fu consegnato a Tiberio Naro :
fu compreso nella sua porzione nella grande vendita del 1568.
Appartenne poi alla famiglia del Nero fino al 1823 (v. Cat. A.
VI, 57), quando fu venduto ai Grazioli, dai quali fu ven-
duto alla Casa Reale (v. T. IV, 79: L. M. L. 176 sgg.:
D. C. 160).

1 Nel 1564 le tenute della Fragneta e di Torre di Cenci sono men-

zionate insieme come proprietà di S. Saba (AST. prot. 1522, C. Sac-
coccia 716).

1 Nello Schedario D. C. ho trovata ricordata la seguente bolla
del 1561 (15 Kal. Apr.) : « Pii IV bulla qua erigit montem S. Spiritus
scutorum 100,000 cum annuo fructu scutorum 8 prò 100, ad hoc ut
hospitale cui camera Apostolica vendiderat Castra Decimi et Porci-

s. C (a sai e) di S. Sisto.

Facendo ritorno alla Via Ostiense, trovavasi, dopo i bivi
del Ponticello e del Ponte Fratto, il Casale di S. Sisto. È
indicato anche dal Cing. ma è ora sparito. Si ricordi che
l’Acquacetosa fu di questo monastero (v. sopra p. 43).

d. Arca.

È il sepolcro di M. Antonius Antius Lupus (C. I. L.

VI, 1343), demolito, come è chiaro dal documento citato
dal L. (B. A. C. 1894, 151) prima dell’anno 1589. È rap-
presentata in una stampa abbastanza conosciuta dello
Specularti Romanae Magnificentiae (n. 42 dell’esemplare
descritto in Bernard Quaritch's Rough List, n. 135).

Po(n)te dell’arca.

La nostra carta, dando per la prima volta la vera posi-
zione di questo sepolcro, pone in chiaro che il Ponte non
è identico col Ponte Fratto (L. B. A. C. 1891, 221: M.
L. 156: T. IV, 55) ma è il ponte, anch’esso antico, che tra-
versa il fosso della Valchetta (T. ivi, 57), ed era di tre archi,
non di due.

s. Osteria.

L’osteria e la Torre di Valle si sono scambiate i posti:
questa doveva trovarsi subito dopo il ponte; mentre l’osteria
probabilmente stava al bivio, come sta pure adesso.

s. Torre della Valle.

È menzionata sotto il nome di Torre Vallora fra i con-
fini dell’Amaro nel 1499 (B. V. II, 299 ap. A. R. I, 56,
n. 5). Vi erano dei prati fra i beni di S. Saba (L. M. L. 155).

Nel 1567 (1 Marzo) un’altra parte fu affittata dai Castel-
lani ai Madaleni: i confini furono Pisciamosta dei Castel-
lani, i beni dei Lante (Fossola), quelli di S. Spirito 3 già
di S. Saba, e la via pubblica (A. Cap. C. Saccoccia 218v ap.
N. C. 58).

Negli atti della Sacra Visita (6 Agosto 1573: A. V. Arm.

VII, tom. 79, p. 209: l). C.) è nominato il fondo detto Tor
di Valle attinente alla chiesa di Ss. Sabba ed Andrea, ed
unita al Collegio Germanico, come dalla bolla di Gre-
gorio XIII (6 Agosto), e che era affittato per scudi 1100.
Vi sono enumerati pure la pedica della Grottone e la pedica
Tor de Cenci (v. Cat. A. VI. 17, 28, 74-78 per le varie sud-
divisioni di Tor di Valle nel sec. xvn).

L’Amaro.

Nell’archivio Madaleni Capo di ferro (Rubricellone, p. 99),
c’è il documento seguente:

« 1446 (12 Ottobre) Istrofmento) di retrovendita fatta da
Angela fig(lia) di Battista Pier Mattei e moglie di Lello
Madaleni al d(ett)o Battista suo padre di una parte del
Casale detto Larnaro altre volte vendutale dal d(ett)o suo
padre per il prezzo di 320 fiorini » (Mazzo A. n.° 54).

Nel 1474 (28 Aprile) il Casale fa impegnato da Antonio
Battista Albertoni a Gabriele Cesarini contro la dote di
Caterina sua figlia (A. Cap. Ag. Martini, f. 29 ap. .7. A. 273).

liani prò pretio facto 100,000 summam praedictae Camerae Aposto-
licae exbursare valeat » (A. V. lib. 76 Bull. Pii IV, p. 107 ; Mise. tom. 676,
p. 1146v).

3 Sappiamo che una parte di Tor di Valle fu di S. Spirito, che la
locava a Cencio Frangipani ed Alessandro Mattei, i quali la subaffitta-
rono a diversi soci nel 29 Settembre 1564 (AST. Prot. 1522 C. Saccoc-
cia 628).
 
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