PREFAZIONE
l lavoro presente,1 del quale ho avuto l’onorevole incarico dal Prefetto della Biblio-
teca Vaticana, il Revmo Padre Francesco Ehrle, S. I., non pretende certo di
essere esauriente, e neppure così come avrei vagheggiato che fosse. Giacché,
quantunque io abbia adoperato non poca diligenza nell’accertare l’origine dei
nomi di località che si rinvengono sulla carta, pure debbo confessare che codesto
è un lavoro che esorbita un poco dal campo dei miei studi speciali sul periodo classico
della Campagna Romana. Ad ogni modo ho fatto del mio meglio, recandomi anche sopra
luogo ogni volta che ne ho vista la necessità, e non ho mancato di rivolgere le mie
ricerche sui documenti originali, per quanto lo han permesso e il tempo disponibile e la
mia competenza.
Moltissimo materiale prezioso giace ancora negli archivi; anche in molti di quelli che
sono stati esplorati per opera della benemerita Società Romana di Storia Patria, sono stati
tralasciati i documenti posteriori al 1200, che pure per la storia della Campagna Romana
hanno uguale importanza degli altri. E quanti archivi restano ancora o non esplorati affatto
o esaminati soltanto in parte, o dispersi e rimossi da Roma!
Di altri ancora il contenuto è stato esplorato da studiosi di vari tempi, ma i frutti
delle loro fatiche sono conservati ancora manoscritti in questa o quella biblioteca. Noterò
solo, come le due fonti principali fra tutte, il lavoro immenso di Domenico lacovacci sulle
Famiglie Romane 2 e lo schedario copiosissimo relativo alla Campagna Romana redatto dal
Cav. Cesare de Cupis, e da lui offerto all’Accademia di S. Luca.3
1 Fa parte della serie delle Piante Maggiori di Poma dei
secoli XVI o XVII, iniziata da due interessantissime pubblica-
zioni del P. Ehrle stesso : Roma al tempo di Giulio III - la
pianta di Leonardo Bufalini (1910) ; e Roma prima di Sisto V -
la pianta Du Pérac-Lafréry del 1577 (1908).
2 Codd. Ottob. 2548-2554.
L’ho citato secondo la lettera iniziale della famiglia alla
quale si riferiva la notizia, seguita dal numero della pagina
(ogni lettera ha una paginazione indipendente). Un elenco com-
pleto delle famiglie è dato dal Forcella, Catalogo dei Manoscritti
riguardanti la storia di Roma della Biblioteca Vaticana, voi. Il,
pag. 235 segg.
3 Vedi È. Accademia di S. Luca, Annuario MCM1X-MCMX1
(Roma, 1911), pp. 153, 159, 171. Col gentile permesso dello
stesso Cav. de Cupis, e del Sig. Francesco Tomassetti, Segre-
tario dell'Accademia, ho potuto consultare lo schedario con
tutto comodo.
Molte citazioni di documenti dell’Archivio Capitolino dal
Tomassetti attribuite al de Cupis sono veramente spogli da
questo fatti sull’indice dello lacovacci.
Finora nessuno (salvo forse il Prof. Lanciani, dal quale dob-
biamo aspettare fra non molto una carta archeologica e censuale
della Campagna di Roma, colla scorta del testo relativo) nes-
suno, dico, ha avuto tempo di controllare metodicamente codeste
indicazioni sui documenti originali conservati nell’Archivio di
Stato, lavoro lungo davvero ed improbo, ma forse necessario
se si vorrà scrivere la storia compiuta della Campagna Romana;
perchè molti documenti sono omessi dallo lacovacci: e di più
l lavoro presente,1 del quale ho avuto l’onorevole incarico dal Prefetto della Biblio-
teca Vaticana, il Revmo Padre Francesco Ehrle, S. I., non pretende certo di
essere esauriente, e neppure così come avrei vagheggiato che fosse. Giacché,
quantunque io abbia adoperato non poca diligenza nell’accertare l’origine dei
nomi di località che si rinvengono sulla carta, pure debbo confessare che codesto
è un lavoro che esorbita un poco dal campo dei miei studi speciali sul periodo classico
della Campagna Romana. Ad ogni modo ho fatto del mio meglio, recandomi anche sopra
luogo ogni volta che ne ho vista la necessità, e non ho mancato di rivolgere le mie
ricerche sui documenti originali, per quanto lo han permesso e il tempo disponibile e la
mia competenza.
Moltissimo materiale prezioso giace ancora negli archivi; anche in molti di quelli che
sono stati esplorati per opera della benemerita Società Romana di Storia Patria, sono stati
tralasciati i documenti posteriori al 1200, che pure per la storia della Campagna Romana
hanno uguale importanza degli altri. E quanti archivi restano ancora o non esplorati affatto
o esaminati soltanto in parte, o dispersi e rimossi da Roma!
Di altri ancora il contenuto è stato esplorato da studiosi di vari tempi, ma i frutti
delle loro fatiche sono conservati ancora manoscritti in questa o quella biblioteca. Noterò
solo, come le due fonti principali fra tutte, il lavoro immenso di Domenico lacovacci sulle
Famiglie Romane 2 e lo schedario copiosissimo relativo alla Campagna Romana redatto dal
Cav. Cesare de Cupis, e da lui offerto all’Accademia di S. Luca.3
1 Fa parte della serie delle Piante Maggiori di Poma dei
secoli XVI o XVII, iniziata da due interessantissime pubblica-
zioni del P. Ehrle stesso : Roma al tempo di Giulio III - la
pianta di Leonardo Bufalini (1910) ; e Roma prima di Sisto V -
la pianta Du Pérac-Lafréry del 1577 (1908).
2 Codd. Ottob. 2548-2554.
L’ho citato secondo la lettera iniziale della famiglia alla
quale si riferiva la notizia, seguita dal numero della pagina
(ogni lettera ha una paginazione indipendente). Un elenco com-
pleto delle famiglie è dato dal Forcella, Catalogo dei Manoscritti
riguardanti la storia di Roma della Biblioteca Vaticana, voi. Il,
pag. 235 segg.
3 Vedi È. Accademia di S. Luca, Annuario MCM1X-MCMX1
(Roma, 1911), pp. 153, 159, 171. Col gentile permesso dello
stesso Cav. de Cupis, e del Sig. Francesco Tomassetti, Segre-
tario dell'Accademia, ho potuto consultare lo schedario con
tutto comodo.
Molte citazioni di documenti dell’Archivio Capitolino dal
Tomassetti attribuite al de Cupis sono veramente spogli da
questo fatti sull’indice dello lacovacci.
Finora nessuno (salvo forse il Prof. Lanciani, dal quale dob-
biamo aspettare fra non molto una carta archeologica e censuale
della Campagna di Roma, colla scorta del testo relativo) nes-
suno, dico, ha avuto tempo di controllare metodicamente codeste
indicazioni sui documenti originali conservati nell’Archivio di
Stato, lavoro lungo davvero ed improbo, ma forse necessario
se si vorrà scrivere la storia compiuta della Campagna Romana;
perchè molti documenti sono omessi dallo lacovacci: e di più