56
Introduzione
Il Casale sarà sorto in quella parte dell’odierna tenuta
di Casetta Mattei che rimane sulla sponda orientale del
Fosso della Magliana.
s.* pollaro.
Il nome più antico era Pallini, ed un fundus Pallini
ricorre nelle bolle per la basilica Vaticana citate per Bravi
(T. IX, 572). Il Boc. (1) lo indica sotto la forma di Pollaro
quale luogo di selva forte, come si vede dalla nostra carta.
Della torre non conosco traccia: e dell’altra parte del bosco
ce n’è un’altra anonima.
s.* S. Cecilia.
Il casale odierno di S. Cecilia sta a N. della strada
della Pisana o di Castelmalnome : e credo che nella nostra
carta ci sia un equivoco, poiché quello di S. Cosimato a S.
della strada è stato sempre del monastero omonimo (N. A.
I, 517).
Non ne ho trovato altra notizia se non che è nominato
come confine di S. Maria o Fontignano in un atto del 1427
(v. N. A. II, 69). Dubito molto che vi si possa riferire un
mandato di restituzione al Vescovo di Albano, Leonardo
Patrasso, del 1309 (13 Ott.) di certe giumente che Pietro
Sabelli fece portar via mentre stavano pascolando nella
tenuta di S. Cecilia de Urbe (A. V. Clemente V, T. 56
epist. 794: chronol. t. 4 p. 378 D. C.).
Poi fu dei Pamphili Doria (Cat. A. IV, 20; N. A. I, 450).
d.* Castel maino me.
Non ne trovo notizie presso il T.
Nel 1318 (9 Nov.) Nicola Guarzelloni vendette a Lello
della Valle una quarta parte del Casale di Castel Malnome,
una quarta parte del Casale di Torre di Giovanni Stocchi,
ed una metà della quarta parte dei Casali di S. Maria del-
l’Arena e di Nicolella (v. Valle Nicolella) per il prezzo
di 500 fiorini (ASS. VII, i, 17 ap. A. li. I, 69 n. 2); e nel
1439 Nicola della Valle comprò da Lello, figlio del fu Gio-
vanni Staglia e dai figli Stefano e Battista, un quarto di
Castel Malnome, un (piarlo del casale Torre di Jani Nico-
lelle (sic), Casale di S. Maria della Rena e mezza pedica
detta delti Mancini (v. sotto p. 60; ASS. VII, i. 16: 1). C.):
Nel 1458 (19 Ott.) vi fu un’assicurazione della dote di
Lucrezia Staglia, fidanzata a Pietro di Colaianni Nucciolo
de Cina, sopra una metà di Castel Malnome {A. Cap. L. di
Paolo f. 156, 257 ap. J. P. 556, S. 682).
Alla fine del quattrocento la tenuta di Castel Malnome
fu suddivisa tra diversi proprietari; il 9 settembre 1477
Francesco Chauli ne vendette a Lodovico di Giacomo Mat-
teo dei Mattei essendo posseduti n/40 dagli eredi di
Lello della Valle, altri ll/i0 da Battista Tasca, e 9/40 da
Lorenzo Castellani; ne rimasero quindi probabilmente 9/»o
a Francesco Chauli (A. Cap. G. P. Setonici not. lib. in 8°
1477-9 ap. N. C. 68).
Il 12 Giugno 1479 una parte ne fu venduta da Battista
Staglia ad Orlando di Paterna Vescovo di Nola (A. Cap.
C. Benimbene 144 ap. J. S. 864).
Nel 1482 (4 Maggio) Giuliano Gallo ne rinunziò due
terzi di un quarto a Giovanni Staglia (ASS. L. Bertoni
ap. J. G. 81).
Il 22 Giugno 1494 Giovanni Stella vendette una parte
della tenuta Castri diruti et mali nominis ai tutori di Anto-
nino Frangipani. Il nome è probabilmente sbagliato per
Staglia (A. Cap. P. N. de Pacificis not. ap. J. F. 319).
Nel 1500 (20 Ag.) Lodovico Mattei ne comprò una parte
da Bernardo Palocchi (A. Cap. .1. P. Setonici 71, 77 ap. J.
M. 648) e nel 1517 Ciriaco Mattei ne comprò un terzo da
Lello della Valle colla promessa di retrovendita (A. Cap.
P. N. Pacifici 6 ap. J. M. 654).
Nel 1526 (14 Mar.) per il testamento di Bernardino But-
tini Castellani una parte di Castel Malnome e due Torri
vennero all’ospedale del Salvatore; e nello stesso giorno
Mariano Castellani lasciò come sua erede la moglie Ber-
nardina Rustici. Gli altri padroni erano Mariano Frangi-
pane e la Compagnia del Gonfalone (A<S<S. Il, v, 19; D. C.
v. A. R. I, 69 n. 3).
Nel 1533 Bernardina vendette quattro once e mezzo del
Casale a Ciriaco Mattei, per 290 ducati (A. Cap. S. Arnanni
102 ap. N. C. 25).
Nel 1535 Bruto della Valle ne aveva la quarta parte
(L. S. S. 1, 122).
Nel 1546 (6 Maggio) vi fu una divisione di Castel Mal-
nome fra Bruto della Valle e Sabba, Alessandro, e Paolo
Mattei (AST. prot. 137, S. Arreni 345v).
Il primo ne possedeva oncie 5 */„ i secondi 4 '/2- Fra i
confini sono menzionate le parti appartenenti ad Antonio
Frangipani e Bernardina Castellani, il fosso della Galera, e
lo stagno.
Il Casale, del quale ora non vi è più traccia, doveva
stare snlla sponda sinistra del fiume Galera a N. del passo,
ove infatti è un piccolo monticello, che ne può benissimo
nascondere le rovine.
* Passo di Castel mal nome.
Qui è ora un ponte moderno, e dopo la prossima salita
verso l’odierno Casale di Castel Malnome di sotto (edilìzio
di origine medioevale) la strada cessa, nè io ho potuto
rintracciarne il corso. Dubito moltissimo dell’antichità di
tutta la Strada della Pisana, che non mi pare affatto com-
provata. Si vede che nel 1547 c’era una strada che scen-
deva alla pianura vicino al così detto Casello del Bottegone.
d. * Valle Niccdella.
È, per quanto a me pare, la valle ora detta Valle del
Bottegone, la quale vi corrisponde sì per la forma che
per la posizione. Si noti che a quest’epoca ci si andava
ancora per una strada, seguendo l’ultimo lembo dei colli
da Ponte Galera al Ponte sull’Arrone, e così a Civitavec-
chia (v. più sotto), e non per la Via Aurelia, come già nel
tempo dell’Ameti si fece, tl Boc. (p. 8) la chiama « la Carra-
reccia che va dallo Arrone in Campo Salini ». Per il nome
Nicolella nel 1318 e 1439 v. sopra (Castel Malnome).
s. * Torre delle battaglie.
Deve corrispondere ai ruderi, segnati nella carta del-
l’I. G. M., ma ora spariti, a N. della Villa Troili ad O.
della strada della Pisana. A che cosa si riferisca il nome
non saprei, se non forse alla sconfitta dei Saraceni nella
metà del sec. ix (T. IX, 493).
s. * Lo Maschio.
Forse è identificabile colla terra masclo della bolla di
Innocenzo II per San Stefano delle Carrozze (vedi sotto,
Li Magliani).
Introduzione
Il Casale sarà sorto in quella parte dell’odierna tenuta
di Casetta Mattei che rimane sulla sponda orientale del
Fosso della Magliana.
s.* pollaro.
Il nome più antico era Pallini, ed un fundus Pallini
ricorre nelle bolle per la basilica Vaticana citate per Bravi
(T. IX, 572). Il Boc. (1) lo indica sotto la forma di Pollaro
quale luogo di selva forte, come si vede dalla nostra carta.
Della torre non conosco traccia: e dell’altra parte del bosco
ce n’è un’altra anonima.
s.* S. Cecilia.
Il casale odierno di S. Cecilia sta a N. della strada
della Pisana o di Castelmalnome : e credo che nella nostra
carta ci sia un equivoco, poiché quello di S. Cosimato a S.
della strada è stato sempre del monastero omonimo (N. A.
I, 517).
Non ne ho trovato altra notizia se non che è nominato
come confine di S. Maria o Fontignano in un atto del 1427
(v. N. A. II, 69). Dubito molto che vi si possa riferire un
mandato di restituzione al Vescovo di Albano, Leonardo
Patrasso, del 1309 (13 Ott.) di certe giumente che Pietro
Sabelli fece portar via mentre stavano pascolando nella
tenuta di S. Cecilia de Urbe (A. V. Clemente V, T. 56
epist. 794: chronol. t. 4 p. 378 D. C.).
Poi fu dei Pamphili Doria (Cat. A. IV, 20; N. A. I, 450).
d.* Castel maino me.
Non ne trovo notizie presso il T.
Nel 1318 (9 Nov.) Nicola Guarzelloni vendette a Lello
della Valle una quarta parte del Casale di Castel Malnome,
una quarta parte del Casale di Torre di Giovanni Stocchi,
ed una metà della quarta parte dei Casali di S. Maria del-
l’Arena e di Nicolella (v. Valle Nicolella) per il prezzo
di 500 fiorini (ASS. VII, i, 17 ap. A. li. I, 69 n. 2); e nel
1439 Nicola della Valle comprò da Lello, figlio del fu Gio-
vanni Staglia e dai figli Stefano e Battista, un quarto di
Castel Malnome, un (piarlo del casale Torre di Jani Nico-
lelle (sic), Casale di S. Maria della Rena e mezza pedica
detta delti Mancini (v. sotto p. 60; ASS. VII, i. 16: 1). C.):
Nel 1458 (19 Ott.) vi fu un’assicurazione della dote di
Lucrezia Staglia, fidanzata a Pietro di Colaianni Nucciolo
de Cina, sopra una metà di Castel Malnome {A. Cap. L. di
Paolo f. 156, 257 ap. J. P. 556, S. 682).
Alla fine del quattrocento la tenuta di Castel Malnome
fu suddivisa tra diversi proprietari; il 9 settembre 1477
Francesco Chauli ne vendette a Lodovico di Giacomo Mat-
teo dei Mattei essendo posseduti n/40 dagli eredi di
Lello della Valle, altri ll/i0 da Battista Tasca, e 9/40 da
Lorenzo Castellani; ne rimasero quindi probabilmente 9/»o
a Francesco Chauli (A. Cap. G. P. Setonici not. lib. in 8°
1477-9 ap. N. C. 68).
Il 12 Giugno 1479 una parte ne fu venduta da Battista
Staglia ad Orlando di Paterna Vescovo di Nola (A. Cap.
C. Benimbene 144 ap. J. S. 864).
Nel 1482 (4 Maggio) Giuliano Gallo ne rinunziò due
terzi di un quarto a Giovanni Staglia (ASS. L. Bertoni
ap. J. G. 81).
Il 22 Giugno 1494 Giovanni Stella vendette una parte
della tenuta Castri diruti et mali nominis ai tutori di Anto-
nino Frangipani. Il nome è probabilmente sbagliato per
Staglia (A. Cap. P. N. de Pacificis not. ap. J. F. 319).
Nel 1500 (20 Ag.) Lodovico Mattei ne comprò una parte
da Bernardo Palocchi (A. Cap. .1. P. Setonici 71, 77 ap. J.
M. 648) e nel 1517 Ciriaco Mattei ne comprò un terzo da
Lello della Valle colla promessa di retrovendita (A. Cap.
P. N. Pacifici 6 ap. J. M. 654).
Nel 1526 (14 Mar.) per il testamento di Bernardino But-
tini Castellani una parte di Castel Malnome e due Torri
vennero all’ospedale del Salvatore; e nello stesso giorno
Mariano Castellani lasciò come sua erede la moglie Ber-
nardina Rustici. Gli altri padroni erano Mariano Frangi-
pane e la Compagnia del Gonfalone (A<S<S. Il, v, 19; D. C.
v. A. R. I, 69 n. 3).
Nel 1533 Bernardina vendette quattro once e mezzo del
Casale a Ciriaco Mattei, per 290 ducati (A. Cap. S. Arnanni
102 ap. N. C. 25).
Nel 1535 Bruto della Valle ne aveva la quarta parte
(L. S. S. 1, 122).
Nel 1546 (6 Maggio) vi fu una divisione di Castel Mal-
nome fra Bruto della Valle e Sabba, Alessandro, e Paolo
Mattei (AST. prot. 137, S. Arreni 345v).
Il primo ne possedeva oncie 5 */„ i secondi 4 '/2- Fra i
confini sono menzionate le parti appartenenti ad Antonio
Frangipani e Bernardina Castellani, il fosso della Galera, e
lo stagno.
Il Casale, del quale ora non vi è più traccia, doveva
stare snlla sponda sinistra del fiume Galera a N. del passo,
ove infatti è un piccolo monticello, che ne può benissimo
nascondere le rovine.
* Passo di Castel mal nome.
Qui è ora un ponte moderno, e dopo la prossima salita
verso l’odierno Casale di Castel Malnome di sotto (edilìzio
di origine medioevale) la strada cessa, nè io ho potuto
rintracciarne il corso. Dubito moltissimo dell’antichità di
tutta la Strada della Pisana, che non mi pare affatto com-
provata. Si vede che nel 1547 c’era una strada che scen-
deva alla pianura vicino al così detto Casello del Bottegone.
d. * Valle Niccdella.
È, per quanto a me pare, la valle ora detta Valle del
Bottegone, la quale vi corrisponde sì per la forma che
per la posizione. Si noti che a quest’epoca ci si andava
ancora per una strada, seguendo l’ultimo lembo dei colli
da Ponte Galera al Ponte sull’Arrone, e così a Civitavec-
chia (v. più sotto), e non per la Via Aurelia, come già nel
tempo dell’Ameti si fece, tl Boc. (p. 8) la chiama « la Carra-
reccia che va dallo Arrone in Campo Salini ». Per il nome
Nicolella nel 1318 e 1439 v. sopra (Castel Malnome).
s. * Torre delle battaglie.
Deve corrispondere ai ruderi, segnati nella carta del-
l’I. G. M., ma ora spariti, a N. della Villa Troili ad O.
della strada della Pisana. A che cosa si riferisca il nome
non saprei, se non forse alla sconfitta dei Saraceni nella
metà del sec. ix (T. IX, 493).
s. * Lo Maschio.
Forse è identificabile colla terra masclo della bolla di
Innocenzo II per San Stefano delle Carrozze (vedi sotto,
Li Magliani).