Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Ehrle, Franz [Hrsg.]; Bufalini, Leonardo [Hrsg.]; Bufalini, Leonardo [Ill.]
Le piante maggiori di Roma dei sec. XVI e XVII: riprodotte in fototipia (Band 1): Roma al tempo di Giulio III: la pianta di Roma di Leonardo Bufalini del 1551, riprodotta dall' esemplare esistente nella Biblioteca Vaticana — Roma, 1911

DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.25719#0015
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
1. - Le vedute e le piante di Roma anteriori al Bufalini

11

probabile che la veduta di Firenze sia stata incisa da Lucantonio degli Uberti, Fiorentino, il quale
per primo lavorò come stampatore ed incisore in legno ed acciaio a Firenze, Venezia (1500) e
Verona (1503-1504).. Da Venezia tornò a Firenze ed introdusse ivi la tecnica Veneziana. Secondo il
Kristeller è precisamente questo accoppiamento della tecnica Veneziana colla Fiorentina, che costi-
tuisce la nota caratteristica delle stampe, le quali portano il nome di Lucantonio. Ebbene questa carat-
teristica il Kristeller ritrova nella veduta di Firenze. Il disegno nell’ insieme e specialmente le pieghe
delle vesti, la forma singolare degli alberi con un contrasto strano di ombre e di luci, sono, come
il Kristeller giudica, prettamente Fiorentine, mentre il tratteggiamento con masse di linee lunghe,
strette e incurvate con una certa rigidezza è, secondo lui, tipico per la tecnica Veneziana. - 2. Ma il
disegno della veduta può, come crede il Kristeller, essere anteriore al 1489, per le ragioni sopra esposte.

Per queste osservazioni, degne di seria ponderazione, sembrerebbe esclusa la possibilità, che la
veduta sia stata incisa da Francesco Rosselli, se pur non vogliamo ammettere: 1° Che quell’accop-
piamento della tecnica Veneziana colla Fiorentina possa essere stata anche una caratteristica delle
opere di Francesco, avendo egli, non meno di Lucantonio, lavorato per parecchi anni tanto a Firenze
quanto a Venezia. 1 - 2° Che la tecnica Veneziana sia stata trapiantata a Firenze non da Lucan-
tonio, ma da Francesco, essendo egli tornato in patria prima di Lucantonio. - 3° Giova inhne per
questo scopo il fatto che le forme della pianta Fiorentina nel 1525 si trovarono nella bottega del
figlio di Francesco.

Le osservazioni del Kristeller sono basate sul confronto di numerose incisioni di Lucantonio
colla veduta Berlinese di Firenze, mentre le obbiezioni mossegli sono fondate su semplici, benché
ragionevoli, ipotesi e combinazioni, finché non saranno scovate stampe incise da Francesco.

Rimane dunque in dubbio, se Francesco Rosselli abbia incisa la veduta in questione. D’altra parte
la presenza delle forme della pianta nella bottega del figlio mi sembra che, fino a prova in contrario,
constituisca un forte indizio di una certa paternità da parte di Francesco, sia come disegnatore,
sia come incisore o almeno come stampatore ed editore, e mi sembra molto sforzata la suppo-
sizione, che il disegno di Firenze fosse fatto da un ignoto prima del 1489 e sia rimasto negletto per
più di venti anni, cioè finché lo incidesse Lucantonio tornato da Verona a Firenze dopo il 1504.

« Kupferstecher tàtig gewesen. Hier muss unter andrem
« auch der Holzschnitt mit Catharina und Georg (Kopen-
« hagen, Passavant, 7) entstanden sein, der die Bezei-
« chnung : Opus Luce Antonii Ffberti] iqiorentini] tragt.
« Unser Meister scheint nach Florenz zuriickgekehrt zu
« sein und die venetianische Technik hier eingebiirgert zu
« haben. Er hat ausser Kupferstichen auch Holzschnitte
« tur Florentiner Drucke gearbeitet, z. B. einen h. Antonius
« und einen h. Stephanus mit seinem Monogramm aus LA,
« die aber nur in spateren Drucken von 1557 und 1576
« bekannt sind. Die Aehnlichkeit der technischen Be-
« handlung macht es sehr wabrscheinlich, dass auch der
« grosse Pian von Florenz, von dem nur ein einziges
« Exemplar im Berliner Kupferstichkabinet sich erhalten
« hat, von Lucantonio geschnitten sei. Die Zeichnung
« mag einige Zeit vorher entstanden sein, weil auf dem
« sonst sehr genauen Bilde der Stadt der 1489 begonnene
« Palazzo Strozzi noch fehlt, und weil diese Zeichnung
« oder eine Kopie schon in Schedels Chronik von 1493
« benutzt zu sein scheint. Die Formen und besonders
« die Gewandfalten, die eigenthumliche Zeichnung der
« Bitume mit aus der schwarzen Masse herausgehobe-

« nen Lichtern sind durchaus florentinisch, die Art der
« Schraffierung mit Massen von langen, engen steif
« gebogenen Strichen ist dagegen venezianisch. Eine
« Anzahl von Holzschnitten in Btichern des XVI Jahr-
« hunderts [161] zeigt, dass diese Manier damals in
« Florenz einen gewissen Beifall gefunden haben muss ».

1 Non sarà inutile ricordare che Venezia è stata
quella città d’Italia, che già nel secolo xv ebbe, delle
finora conosciute, la più bella e la più grande veduta inta-
gliata e pubblicata a stampa, cioè la magnifica veduta
dal Kristeller attribuita a Iacopo de’ Barbari, della quale
le forme in legno, benché mal ridotte, si conservano
ancora oggi nel Museo Correr. V. Kristeller, Interna-
tionale chalkographische Gesellschaft, 1896 e v. Barbari
nel Thieme-Bechers, Kiinstlerlexikon, II (1908), 461 ss.
Questa veduta di Venezia dovrà senza dubbio essere con-
frontata e studiata colle Rosselliane di Firenze e di Roma,
essendo anche in essa manifesto l’influsso dello Alberti, ed
avendo tutte e tre similmente altri punti di contatto fra
loro. Però questo non si potrà fare, se non quando anche
la veduta di Venezia ed il panorama Mantovano saranno
resi più accessibili agli studiosi.
 
Annotationen