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https://doi.org/10.11588/diglit.8253#0051
DESCRITTO ED ILLUSTRATO OO
descritta sala in quella tossì della picciola galleriola o passetto (1), e comecché angusto
di sito, pur vedesi tutto dipinto nella volticella, ne'fregi, nelle lunette per opera de'pre-
citati maestri. Infondo alla sala intermedia apresi a manca una porta, la quale mette in
una ben ristretta sagrestia, ove il Pontefice riposa prima di solennemente vestirsi , e la
principale facciata di questo papale ricovero viene ricoperta da un antico arazzo tessuto in
oro, cui evviGesù, la Vergine, Giuseppe, angioli in aria ed in terra, soggetti tutti tratti
da uno de'più bei cartoni dell'Urbinate (2), e che seppe attrarre la comune ammirazione.
APPARTAMENTO
D I
ALESSANDRO VI.
Da Roderico Lenzuoli 0 Borgia, indi Alessandro VI, trasse il nome l'appartamento
che vado a descrivere, per essere stato da esso papa fatto fabbricare (3). A destra
del braccio settentrionale del primo loggiato esiste la porta d'ingresso, che mette alla
prima sala, la quale negli antichi tempi diceasi de'martiri Pontefici (4), ora però si
questa , che le altre tre hanno una particolare denominazione , e la prima è detta
siero di erigere un pio ospizio o ospedale pe' giovani in-
digenti, che in lioma applicavano alla triplice arte del di-
segno; e Roma per verità gli fu tomba nel i5c)0, passando
il suo corpo a riposare nella basilica liberiana presso quel
quadro , che in vita gli diè luce, e non poca fama procacciogli
in morte; quadro che in seguito fu trasportato al Quirinale,
(1) Si nomina passetto della scala Urbana. Gli ornati
della volta sono di stucco dorato, e ne'fondi risulta il co-
lor rosso e turchino , ed in luogo del cornicione da ambe
le parti veggonsi distribuiti otto avvenimenti degli alti de-
gli Apostoli, in tondi ed ovati in bassorilievo.
(2) La scaletta d' Urbano Vili serve di comodo al
Pontefice} quando dalle sue stanze vuol passare in quella
de' Paramenti. Alla fine dell' ultimo branco di scala tro-
vasi una porta, la quale dà l'ingresso ad una stanza deno-
minata degli arazzelli, ed ha un contiguo passetto, il quale
comunica con le stanze dipinte da Raffaele.
(3) Viene ora chiamata la galleria delle miscella-
nee, perchè il Pontefice Pio VII collocati altrove i capi
d opera di pittura che vi erano a pubblica ammirazione ,
ed a decoro di Roma mia , l'arricchì di monumenti d'o-
gni genere , interessanti per loro slessi, degni del luogo ,
e meritevoli d'ogni attenzione ; e questa galleria di mi-
scellanee può valutarsi, siccome nelle grandi opere va-
lutasi la prefazione , cioè serve d'introduzione alle altre par-
ti , le quali contengono cose analoghe sì, ma del più alto
rilievo. E lioma nella scelta e collezione de' monumenti
è pili felice d'assai, quando alla gloria delle armi pretese
aggiungere quella delle arti, poiché mendicava dalla Gre-
cia gli artisti, che essa più non possedeva, capaci di emu-
lare que'sommi, che fiorirono a'tempi di Pericle e di
Alessandro. Già il Venosino a tal uopo cantò:
Graecia capta ferum victorem caepit, et artes
Intulit agresti Latio.
(4) L'appartamento viene ripartito in quattro sale tutte
adorne nelle volte e nelle lunette d'interessanti pitture, ese-
guite a buon fresco da Bernardino Pinturicchio, da Periti
del Vaga , da Giovanni da Udine. Le ingiurie del tem-
po , e forse anche i diversi usi a cui furan le sale suddette
successivamente destinate, avendo deturpati gli affreschi in
modo, che più non conoscevanst, furono dal lodato Pio VII
fatti ravvivare, ed in gran parte ricondurre al loro antico
splendore. E le opere dei precitati pittori dovendo non solo
descrivere, ma illustrandole encomiare, non sarà discaro
prima di giugnere ad esse, conoscere alcuni de'cènni della
loro pubblica vita, e avendo non ha guari favellato di Nanni
o Ricamalore, che equivale a Giovanni da Udine, parlerò
prima di Perino del Vaga , perchè le sue opere prima
presentansi, ed indi passerò a favellare del Piiituricchi»,
descritta sala in quella tossì della picciola galleriola o passetto (1), e comecché angusto
di sito, pur vedesi tutto dipinto nella volticella, ne'fregi, nelle lunette per opera de'pre-
citati maestri. Infondo alla sala intermedia apresi a manca una porta, la quale mette in
una ben ristretta sagrestia, ove il Pontefice riposa prima di solennemente vestirsi , e la
principale facciata di questo papale ricovero viene ricoperta da un antico arazzo tessuto in
oro, cui evviGesù, la Vergine, Giuseppe, angioli in aria ed in terra, soggetti tutti tratti
da uno de'più bei cartoni dell'Urbinate (2), e che seppe attrarre la comune ammirazione.
APPARTAMENTO
D I
ALESSANDRO VI.
Da Roderico Lenzuoli 0 Borgia, indi Alessandro VI, trasse il nome l'appartamento
che vado a descrivere, per essere stato da esso papa fatto fabbricare (3). A destra
del braccio settentrionale del primo loggiato esiste la porta d'ingresso, che mette alla
prima sala, la quale negli antichi tempi diceasi de'martiri Pontefici (4), ora però si
questa , che le altre tre hanno una particolare denominazione , e la prima è detta
siero di erigere un pio ospizio o ospedale pe' giovani in-
digenti, che in lioma applicavano alla triplice arte del di-
segno; e Roma per verità gli fu tomba nel i5c)0, passando
il suo corpo a riposare nella basilica liberiana presso quel
quadro , che in vita gli diè luce, e non poca fama procacciogli
in morte; quadro che in seguito fu trasportato al Quirinale,
(1) Si nomina passetto della scala Urbana. Gli ornati
della volta sono di stucco dorato, e ne'fondi risulta il co-
lor rosso e turchino , ed in luogo del cornicione da ambe
le parti veggonsi distribuiti otto avvenimenti degli alti de-
gli Apostoli, in tondi ed ovati in bassorilievo.
(2) La scaletta d' Urbano Vili serve di comodo al
Pontefice} quando dalle sue stanze vuol passare in quella
de' Paramenti. Alla fine dell' ultimo branco di scala tro-
vasi una porta, la quale dà l'ingresso ad una stanza deno-
minata degli arazzelli, ed ha un contiguo passetto, il quale
comunica con le stanze dipinte da Raffaele.
(3) Viene ora chiamata la galleria delle miscella-
nee, perchè il Pontefice Pio VII collocati altrove i capi
d opera di pittura che vi erano a pubblica ammirazione ,
ed a decoro di Roma mia , l'arricchì di monumenti d'o-
gni genere , interessanti per loro slessi, degni del luogo ,
e meritevoli d'ogni attenzione ; e questa galleria di mi-
scellanee può valutarsi, siccome nelle grandi opere va-
lutasi la prefazione , cioè serve d'introduzione alle altre par-
ti , le quali contengono cose analoghe sì, ma del più alto
rilievo. E lioma nella scelta e collezione de' monumenti
è pili felice d'assai, quando alla gloria delle armi pretese
aggiungere quella delle arti, poiché mendicava dalla Gre-
cia gli artisti, che essa più non possedeva, capaci di emu-
lare que'sommi, che fiorirono a'tempi di Pericle e di
Alessandro. Già il Venosino a tal uopo cantò:
Graecia capta ferum victorem caepit, et artes
Intulit agresti Latio.
(4) L'appartamento viene ripartito in quattro sale tutte
adorne nelle volte e nelle lunette d'interessanti pitture, ese-
guite a buon fresco da Bernardino Pinturicchio, da Periti
del Vaga , da Giovanni da Udine. Le ingiurie del tem-
po , e forse anche i diversi usi a cui furan le sale suddette
successivamente destinate, avendo deturpati gli affreschi in
modo, che più non conoscevanst, furono dal lodato Pio VII
fatti ravvivare, ed in gran parte ricondurre al loro antico
splendore. E le opere dei precitati pittori dovendo non solo
descrivere, ma illustrandole encomiare, non sarà discaro
prima di giugnere ad esse, conoscere alcuni de'cènni della
loro pubblica vita, e avendo non ha guari favellato di Nanni
o Ricamalore, che equivale a Giovanni da Udine, parlerò
prima di Perino del Vaga , perchè le sue opere prima
presentansi, ed indi passerò a favellare del Piiituricchi»,