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! ASCIUTTO ED ILLUSTRATO

S A L A

DETTA

P E L C A R R O

INrll' arco che divide quest' ultima sala vi sono espresse alcune storie sì saere die
profane, relative alla giustizia umana e divina (i). Alla genesi sembra appartenere il pri-
mo fatto a sinistra, seppure in esso non abbia inteso il pittore rappresentarvi il commer-
cio} ma sia pur Giacobbe nel momento di partirsi da Labano suo suocero, che io dò
a conoscere pel primo soggetto della Tavola XL. 11 patriarca sta in atto di consegnare
a Labano quanto gli spetta (2), e fa sembiante di rendergli conto della sua amministra-
zione (3). —Vien dopo Lot esortato dai tre Angeli a fuggire, siccome il solo giusto,
da Sodoma (4). Egli si ritirò in latti in Segor, fino a tanto .che vide le fiamme risplen-
dere, ed arder la intiera Petitapoli, nò osò dimorare nelle vicinanze dell'empia città, ma
riluggiossi in una caverna colle sue due figlie. Tornando al soggetto che riportai a bu-
lino , vedesi fra gli Angeli e Lot una statua femminile con bilancia, la qual cosa di-
mostra la integrità del figlio di Aran. — Nel mezzo dell'arco presentasi la giustizia per-
sonificata con bilancia e spada. Aulo Gellio racconta che rappresenta vasi con volto tri-
sto, severo, e con occhi pieni di fierezza: Augusto le fece fabbricare un tempio in Ro-
ma} ed Esiodo narra, che la giustizia figliuola di Giove, è prossima in cielo al suo tro-
no e gli chiede vendetta tutte le volte, che offendonsi le leggi e l'equità. Sopra le meda-
glie di Antonino e di Adriano, ella è rappresentata seduta con delle misure accanto, te-
nendo in una mano lo scettro, e nell'altra una patera, per indicare che essa appartiene
alla divinità j e per esprimere la sua celeste origine, anche Le Brun rappresentolla con una
Stella in sul capo. Alciato la esibisce sotto i lineamenti d'una vergine, la cui corona è d'oro,
bianca la tunica, e in un coperta di un ampio drappo di porpora : il suo sguardo è dolce,
ed è modesto il suo contegno: ella porta in petto un ricco giojello, simbolo dell'inestima-
bile suo valore, e pone il pie manco sopra una pietra quadrata. Raffaele dipinsela in Vaticano
sotto l'immagine d'una donna venerabile, ed assisa sopra le nubi: la sua lesta è fregiata di
ricca corona di perle: volge Io sguardo al suolo, e sembra avvertirei mortali d'ubbidire
alle leggi: con una mano stringe la spada, e coli'altra la bilancia: il suo manto è verde, e

di marmo bianco , collocato nel mezzo della sala, e che lettere che forma i nomi, si compone Jabaqoà, cioè Jacob,

regge una bella tazza di marmo bianco intagliato mira. i3a, soppia.iita.Lore, nome di cui fece uso col tempo Giacobbe.

(1) Sembra che fosse destinata alle udienze, ed a reu- (3) Oltre i due nominali soggetti, ve ne sono altri
dervi ragione di diritto sì civile che canonico. due, ed in mezzo trionfa la giustizia assisa in trono , co'

(2) Giacobbe equivale a soppiantatoli. Eccone la ra- suoi rispettivi emblemi, alludendo alla integernmitìi, che mai
dice: dalla parola ebrea, Haqeb che significa calcagno, tal- sempre deve osservare un amministratore, come fu di fatti
Ione, formasi il verbo Haqeb, che significa tenere il cai- osservata da Giacobbe.

cagno, soppiantare, e colla aggiunzione del Jod, una delle (4) Viene Cipresso nel secondo fatto della Tavola XL.
 
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