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ii- vaticano

venne poscia celebre, specialmente negli ultimi secoli dell'impero. Ma da quanto ho
detto diversificano d'assai le figure che esibisco alla Tavola CV, poicliè esse sono ala-
te, e le ali denotano la rapidità dell' apparente giro solare, e son forse di corvo o di
orilo, animali consecrati nelle mitriache superstizioni, dietro la dottrina di della Torre.
La testa leonina, riferisce Beger, esser simbolo del vigore potentissimo del sole, il quale
più si manifesta in quel segno. L'attributo che sogliono aver costantemente siffatte im-
magini quando sono intere è la chiave, e questo potrebbe convenire in tutto ad Osi-
ride nel solo supposto, che il Tau egizio fosse ancora una chiave; supposto di cui si
è dimostrata l'insussistenza. La chiave però conviene a Mitra, e ne'suoi misteri si ram-
mentan da Gelso le sette porte, per le quali passavan le anime de' mortali, ed una tal
chiave vedesi nella prima figura, ed oltre quella che sostiene con la destra, altra ne stringe
con la sinistra, ma d'altra forma, e simile ad un grimaldello. Questa figura poggia su
di un plinto, l'altra su d'un globo, ed il medesimo sottoposto a'piedi denota la si-
gnoria del mondo, ed è anche tal globo nelle gemme allusive a quel nume di sovente
rappresentato. Porfirio accenna, che i segni dello zodiaco erano riputati propriamente
pel soggiorno di Mitra , e che i segui dello zodiaco solsiiziali mostravano i termini del
suo corso: san Girolamo che nomina nello speco di Mitra i simulacri mostruosi: Grac-
chimi cum praefecturam gereret urbanam, nonne specum Mithrae, et omnia por-
tentosa simulacra subvertit: le lapidi secondo Grutero che fan menzione de' Leonti-
ci, nome singolare di alcune ceremonie di quel Dio persiano ; e finalmente l'essere state
scoperte delle figure simili alle prodotte, siccome rilevasi in RaiTei ed in Montefaucon,
in un antro eh' era la dimora appunto e il santuario di questa barbara religione , mi
confermati sempre più, che a niun altra deità appartenghino i simulacri della Tavo-
la CV ; e nel chiudere il presente articolo mi servirò delle stesse parole del precitato ar-
cheologo romano, circa l'obbiezione che potrebbe nascere dalla diversità del simulacro
dalle più comuni rappresentanze del Dio, ma fu da me prevenuta, allorché fu premesso
che i simulacri di Mitra eran di due ragioni, onde v'ha luogo di credere il presente
uno di que' più reconditi, che rivelavansi agi'iniziati da'maestri di que'sanguinosi misteri.

M U S E O

detto

P 11 O l A N O

T . . .

-IL ermina questo braccio eli Biblioteca con un gabinetto profano guernito di nobi-
lissimi armadi, ne'quali sono bronzi, avori e sopra musaici antichi, uno de'quali tro-
vile nella villa Adriana, e 1' altro nel tempio d'Ercole sali' Avventino : rarissima è una
capigliatura di donna, intrecciata, rinvenuta in antico sarcofago: vi è pure qualche bella
 
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