LA FORNARJNA
QUADRO IN TAVOLA DI RAFFAELLO
Alto decimetri 6,70. Largo dec. 5,54
V/uesta tavola dipinta nel 1 5i2,comevedesi
segnato a numeri arabici dorati nel campo, è
uno de più felici sforzi dell’ arte di Rasfaello,
il quale nell’anno 29 dell’età sua, quando,
già condotta la Scuola d’Atene, era all’api-
ce del suo vigore, vi ritrasse la immagine di
quella Donna, che era, e su sino alla morte
l’oggetto de’suoi malaugurati amori (1).
La perfezion del lavoro corrisponde inte-
ramente all’epoca inscritta, all’impegno che
il tema inspirar doveva all’ artefice, e all’e-
logio che ne fa il Vasari. Vi si ammira in-
fatti congiunta alla sublimità dello stile una
(1) Rassaello donò un gran numero di stampe di
Marc^ Antonio alBaviera suo garzone, eh’avea cura
d’una sua donna, le quale Rafsaello amò sino alla
morte, e di quella fece un ritratto bellissimo, che pa-
reva vìva viva ec. (Vasari T. 3,pag. 198, Ed. di Fir.')
QUADRO IN TAVOLA DI RAFFAELLO
Alto decimetri 6,70. Largo dec. 5,54
V/uesta tavola dipinta nel 1 5i2,comevedesi
segnato a numeri arabici dorati nel campo, è
uno de più felici sforzi dell’ arte di Rasfaello,
il quale nell’anno 29 dell’età sua, quando,
già condotta la Scuola d’Atene, era all’api-
ce del suo vigore, vi ritrasse la immagine di
quella Donna, che era, e su sino alla morte
l’oggetto de’suoi malaugurati amori (1).
La perfezion del lavoro corrisponde inte-
ramente all’epoca inscritta, all’impegno che
il tema inspirar doveva all’ artefice, e all’e-
logio che ne fa il Vasari. Vi si ammira in-
fatti congiunta alla sublimità dello stile una
(1) Rassaello donò un gran numero di stampe di
Marc^ Antonio alBaviera suo garzone, eh’avea cura
d’una sua donna, le quale Rafsaello amò sino alla
morte, e di quella fece un ritratto bellissimo, che pa-
reva vìva viva ec. (Vasari T. 3,pag. 198, Ed. di Fir.')