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https://doi.org/10.11588/diglit.4321#0268
i3d Antichità" di Roma
e l'altro fossero un Campo medesimo, e che fosse tutto quello spa-
zio , che è avanti alla Porta Celimontana, così detta per essere col-
locata nel declivio del Celio , e si estendesse sino passati gli Spedali
detti di S. Giovanni : Ed in fatti dietro questi Spedali si vede la pic-
cola Chiesa detta S. Maria Imperatrice , ed anticamente in Camp*
Marzio (i) ; secondo la comune opinione per il Campo Marzo , o
Marziale, che Vittore , e Ruffo nel Celio rammentano , nel quale
si celebravano l'Equine in onore di Marte , e per gli esercizj mili-
tari , che per la lontananza dei celebre Campo Marzo qui si
facevano, a cui alluder possono le tante Scuole , o Accademie
d'esercizj, che abbiamo visto non molto di qui lontano nel!'
Esquilie e-ssere situate .
,, Non riuscirà qui fuor di proposito dar contezza dello
scavo fatto in questi contorni l'anno 1780, specialmente del-
le pitture antiche ivi discoperte (2). Fu disotterraca una gal-
leria , divisa in diversi riquadri, ove erano dipinti altri e
tanti Dapiferi, ed un Pocillatore . Sette di questi quadri non
si dileguarono tanto repentinamente , come succede nelle an-
tiche pitture all'impressione dell'aria, e de* raggi solari , e
dettero agio, acciò un esperto Pittore li ritraesse. I sei Da-
piferi, di bellissime forme, hanno bionda la chioma cinta da
,, un nastro, vestono un particolare indumento talare cangian-
„ te, e sottilissimo, con alcuni recami fatti quasi a guisa di
„ scudo sopra le spalle , tutti son fra loro uniformi, quasi che
s, avessero una livrea, consimile % portano in piatti di varia for-
SJ ma diverse vivande, fralle quali unporchetto, un pollo, un
„ pasticcio, de'frutti, dell'erbe, de'ravanelli. Il settimo ha un
,„ più ricco ammanto, porta nella destra il Ciato , a lato ha le Dio-
» te » che erano i vasi di légno, o di terra, ove dagli antichi si
-, tenevano i vini : son questi retti da una machinetta, giac-
s, che non avevano il fondo piano, ma si conservavano sotterra-
3t ti nelle cantine . Non sembravano le pitture superiori a'tem-
,? pi degli Imperatori, e per lo stile erano mediocri . Il P. Cas-
„ sini, che diligentemente incise le pubblicò , vi unì l'illustra-
ta zioni del celebre Ab. Amaduzzi, e le profonde congetture
„ del dottissimo Sig. Ab. Vito Maria Giovenazzi , quale avendo
,s in considerazione la lunga veste , che portano , che pare
„ non combini coli'uso di servire succinti alle mense, le cre-
„ de referibili ad un sacro convito , in cui s" offrano le primi-
„ zie
ti) Veci. Anast. Bibliot. (z) Pitture Antiche rittovite in una Vigna presso it V. Ospedale
Ai S. G10. Lacerano incise , e pubblicate da Già, Cassini C. R. S. Roma J7?|.fol.fig.
lie llllc
e l'altro fossero un Campo medesimo, e che fosse tutto quello spa-
zio , che è avanti alla Porta Celimontana, così detta per essere col-
locata nel declivio del Celio , e si estendesse sino passati gli Spedali
detti di S. Giovanni : Ed in fatti dietro questi Spedali si vede la pic-
cola Chiesa detta S. Maria Imperatrice , ed anticamente in Camp*
Marzio (i) ; secondo la comune opinione per il Campo Marzo , o
Marziale, che Vittore , e Ruffo nel Celio rammentano , nel quale
si celebravano l'Equine in onore di Marte , e per gli esercizj mili-
tari , che per la lontananza dei celebre Campo Marzo qui si
facevano, a cui alluder possono le tante Scuole , o Accademie
d'esercizj, che abbiamo visto non molto di qui lontano nel!'
Esquilie e-ssere situate .
,, Non riuscirà qui fuor di proposito dar contezza dello
scavo fatto in questi contorni l'anno 1780, specialmente del-
le pitture antiche ivi discoperte (2). Fu disotterraca una gal-
leria , divisa in diversi riquadri, ove erano dipinti altri e
tanti Dapiferi, ed un Pocillatore . Sette di questi quadri non
si dileguarono tanto repentinamente , come succede nelle an-
tiche pitture all'impressione dell'aria, e de* raggi solari , e
dettero agio, acciò un esperto Pittore li ritraesse. I sei Da-
piferi, di bellissime forme, hanno bionda la chioma cinta da
,, un nastro, vestono un particolare indumento talare cangian-
„ te, e sottilissimo, con alcuni recami fatti quasi a guisa di
„ scudo sopra le spalle , tutti son fra loro uniformi, quasi che
s, avessero una livrea, consimile % portano in piatti di varia for-
SJ ma diverse vivande, fralle quali unporchetto, un pollo, un
„ pasticcio, de'frutti, dell'erbe, de'ravanelli. Il settimo ha un
,„ più ricco ammanto, porta nella destra il Ciato , a lato ha le Dio-
» te » che erano i vasi di légno, o di terra, ove dagli antichi si
-, tenevano i vini : son questi retti da una machinetta, giac-
s, che non avevano il fondo piano, ma si conservavano sotterra-
3t ti nelle cantine . Non sembravano le pitture superiori a'tem-
,? pi degli Imperatori, e per lo stile erano mediocri . Il P. Cas-
„ sini, che diligentemente incise le pubblicò , vi unì l'illustra-
ta zioni del celebre Ab. Amaduzzi, e le profonde congetture
„ del dottissimo Sig. Ab. Vito Maria Giovenazzi , quale avendo
,s in considerazione la lunga veste , che portano , che pare
„ non combini coli'uso di servire succinti alle mense, le cre-
„ de referibili ad un sacro convito , in cui s" offrano le primi-
„ zie
ti) Veci. Anast. Bibliot. (z) Pitture Antiche rittovite in una Vigna presso it V. Ospedale
Ai S. G10. Lacerano incise , e pubblicate da Già, Cassini C. R. S. Roma J7?|.fol.fig.
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