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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 1,1): Testo — Rom, 1929

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https://doi.org/10.11588/diglit.1341#0046
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Capo HI. - La catechesi di a. Filippo diacono

4.-Frammento dello studio Canova.

Incerta è anche la rappresentazione della catechesi sul
frammento murato all'esterno dello studio Canova e perciò
esposto all'intemperie (tav. XXIII, 3). Malgrado lo stato
rovinoso, si distingue benìssimo che Filippo, cioè il perso-
naggio seduto nel fondo, veste gli abiti sacri, stringe nella
sinistra il volume chiuso ed è rivolto al ministro, dì cui non
si vede che la scarpa sinistra con l'orlo della lunga tunica.
Mancando anche la parte superiore della figura di Filippo,
l'interpretazione proposta è soltanto probabile. Il cocchiere
ha il tipo d'un vecchio senza barba; egli agita la frusta per
animare i cavalli. Nel fondo si eleva Pedifizio coi tre merli, al
quale è attaccata l'estremità del bastone del cursor (secolo ni).

5.-Frammento del Museo di S. Callisto.

Su un frammento rinvenuto già al tempo del de Rossi e
che ora si trova nel Museo dì S. Callisto (tav, XXIII, 1), è
aggiunto al carro un pedìsequiis. Egli porta nella destra una
brocca per le abluzioni durante l'agape che, per conseguenza,
era rappresentata nell'altra metà del coperchio; la sinistra
è nascosta dietro il carro. Dovendo servire a tavola, Ì
suoi capelli sono artificialmente inanellati. Il ministro era
vestito come quello del frammento più piccolo lateranense
(tav. XXI, 3). Di Filippo non rimane nulla. La catechesi è
perciò incerta.

Il coperchio termina a sinistra in una testa ornamentale,
che era ripetuta anche nell'angolo opposto, ma ora è distrutta.
Tali teste sono di solito un « simplex ornamentum ». Più
tardi esse furono rimpiazzate da teste di apostoli, ordinaria-
mente Ì ss. Pietro e Paolo sulle sculture romane, s. Genesio
su quelle di Arles.

Nel Museo dì S. Callisto ho riunito, oltre i residui dei
tre cursori, due frammenti minuscoli del carro e uno più
grande del carro, cocchiere e cavallo. È impossibile indovi-
nare se provengano da un viaggio all'altro mondo o dalla
catechesi. Soltanto l'ultimo abbiamo ricostruito come cate-
chesi, la quale però con ogni facilità potrebbe mutarsi in
un ultimo viaggio (tav. XXII, 5).

6. - Frammento della collezione dell'autore.

Nel 1922 acquistai da un negoziante di antichità un fram-
mento di rilievo, il cui stile differisce totalmente dagli altri
(tav. XXII, 1): sembra un primo abbozzo fatto di creta, che
qualche parte mostra pressoché finita, qualche altra appena
accennata, come p. e. la figura di Filippo, ancora nascosta
nel marmo. Del cocchiere poi non sì sa su che cosa sia se-
duto. Anche il servo che cammina accanto ai cavalli è molto
sommario. Eppure lo scultore era un discreto artista; i cavalli
sono belli, e l'attitudine delle gambe del ministro non

potrebbe essere più naturale. Ma per il contenuto bisogna
contentarsi pure qui della sola probabilità, non potendo esclu-
dere che si tratti dell'ultimo viaggio (in secolo).

7-8. - Due frammenti del Museo lateranense.

Di due pìccoli frammenti nel Museo lateranense l'uno
contiene l'intiera iscrizione, incisa dentro una artistica tabella
ansata, che basta da sola a datare l'iscrizione nella prima
metà del secolo m. A ciò corrisponde anche la forma delle
lettere, che è quella della cattedra di s. Ippolito. Ecco l'iscri-
zione (tav. XXII, 5):

AàhAK

AAMflAMA

CYNBIO) AY

TOY KAI TOIC TGKNOIC

eiPHN6ù) CYNBIO)

KAI HCYXIO) KAI

6IPHN60)

MAPIAMMH

TGKNOIC

MAPKIANH

e/v eco) &

Adda col sopranome di

Lampadia

al suo marito

ed ai figli.

A Ireneo marito

e a Esìchio e

a Ireneo

(e) Mariamme

Marciana
in Dìo Gesù Cristo

Conformemente al testo, il sarcofago sarebbe stato desti-
nato per i due coniugi, tre figli ed una defunta la cui rela-
zione colla fondatrice non è precisata. Sei cadaveri sembrano
troppi per un sarcofago, a meno che questo sia stato diviso in
due piani ' o più, come nelle forme. Può anche darsi che il
coperchio sìa stato affisso ad un arcosolio cui appartenevano
i loculi adiacenti. All'età da noi assegnata all'iscrizione non
disdice il monogramma dì Cristo con la traversa per indicare
la croce, essendo adoperato come abbreviazione nel testo.
Della catechesi s'è conservato troppo poco per poter darla
come probabile. Essa sembra però avvalorata dall'iscrizione2.
II cursor porta nella destra il bastone, nella sinistra un cane-
stro minuscolo che ha riscontro nei due frammenti callistiani
(tav. XXIV, 4 e 6).

Sotto la cartella ansata un giovane nudo con un cane dà la
caccia alia lepre, presa dentro la rete in gran parte distrutta.
A destra era rappresentata una scena che si svolgeva davanti
ad una tenda, forse la catechesi ecclesiastica. Rimane sol-
tanto la figura d'una giovinetta vestita della tunica cinta con
maniche corte, la quale, secondo la scena presunta, sarebbe
catecumena.

L'altro frammento offre un battistrada a cavallo, con la cla-
mide svolazzante, e la pietra miliare nel fondo (tav. XXIV, 2).
Accanto v'ha una cartella quadrata con circa la metà della sua
iscrizione, donde si ricava che il coperchio chiudeva un sar-
cofago che un Atebalius Crescentìmis preparò unicae caritati
dominae coniugi benemerenti Atebalitie htbentinue, quae vixit
annis XXXI, menses... dies III, che era religiosissima /emina,

' Tale è il sarcofago murato sotto l'altare della 0 Madonna della Co-
lonna " a S. Pietro. V. Bosio, R. S., p. 75. « Questo Pilo ... ha intorno per
di dentro un rilievo da ponervi una tavola per la divisione di più corpi ».

j;io, ma questa e
P- 65 «g-

a ad una scena dell'11 Ili ino vi
> articolo: /'/lima viaggio, e
 
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