Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 1,1): Testo — Rom, 1929

DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.1341#0118
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
102

Appendice I. - Osservazioni generali sui ritraiti dei defunti nell'arte funeraria

Nella madre, che occupa il campo angolare a destra, esagerò
la giovinezza, come di solito; essa sembra una donna di
venticinque anni al più; nessuna ruga le solca la faccia,
mentre quella del marito ne è piena- Padre e madre sono
rivolti verso l'immagine del loro figlio, al quale dovettero
rendere gli estremi uffici che si aspettavano da lui. Cosi
in un epitafìo d'un giovane non ancora ventenne, immatu-
ramente rapito ai genitori, si dice che maerentes parentes
jecerunt quod ipse (filiiis) facere debuti ', L'elegante figura
della madre, tutta involta nella palla, ha parimente una

Fig. 50.

tenda per fondo; ai piedi, un uccello sopra un cesto di
fiori rovesciato. L'acconciatura dei capelli ondulati che
coprono le orecchie sono un indizio dell'età Severiana.

Quando si costruì la basilica, furono distrutte le sculture
del coperchio. Solo nell'angolo sinistro se ne vedono pochi
avanzi: cesti ripieni di olive, giovani tunicati, uno dei quali
in atto di salire su un albero per cogliere le frutta. Vi erano
evidentemente rappresentazioni delle stagioni.

2. - Sarcofago dei due fratelli.

Fra le coppie la più antica è quella dei due fratelli ano-
nimi, rappresentati sul celebre sarcofago proveniente da
S. Paolo (tav. LXXXXI): la scultura appartiene ai primi
anni dell'era della pace. I ritratti sono eseguiti eon rara
mastria e, a quanto pare, con somiglianza perfetta; essi sono
insomma veri ritratti. Bisogna però sapere che nella con-
chiglia i due busti rappresentavano in origine come si disse,
marito e moglie, ed erano soltanto abbozzati, mentre il resto

■ De Rossi, Bulini, frisi., 1891, p. 40.

delle sculture era terminato. Cosi il sarcofago aspettava nella
officina il compratore, quando venne acquistato da due fra-
telli. Convenne allora trasformare il busto della donna in
un uomo barbato ed introdurre alcuni altri cambiamenti
anche disgraziatissimi, come quello del braccio sinistro del
personaggio principale, che è storpiato e deturpa l'aspetto
dell'opera, in complesso assai bella. Solo il petto femminile
rimase tal quale era preparato (tav. LXXXXIll, 2).

Chi siano stati i due fratelli non sappiamo, perchè
manca il coperchio con l'iscrizione. Il loro abito, tunica e
pallio, sembra indicare che non fossero di stirpe senatoria
né alti impiegati imperiali. Ad ogni modo si deve credere
che erano persone assai doviziose, avendo potuto acquistare
un tale sarcofago.

3. - Sarcofago di « Adelfia ».

Di fattura romana sembra essere anche il sarcofago di
Siracusa, che non è un monolito, ma consta di due pezzi.
In esso fu deposta Adelfia, donna chiarissima, moglie del comes
Balerius [tav. LXXXXJI, 2). Proviene probabilmente da
una officina situata nelle vicinanze del cimitero di S. Callisto,
cui dobbiamo il sarcofago riprodotto insieme con esso a
tav. LXXXXII, 1. Adelfia e Valerio vestono abiti conformi
al loro alto rango; essa porta inoltre un ricco bracciale ed
ha la testa scoperta per mostrare l'abbondante capigliatura
con quella larga treccia che serve quasi di corona, venuta
in uso fin dal tempo di s. Elena, madre di Costantino
{tav. LXXXXIll, 1). L'atteggiamento tipico di questi due
busti fa vedere quanti cambiamenti dovettero subire quelli
dei due fratelli. Il sarcofago è della seconda metà del
secolo iv.

4. - Coperchio del sarcofago
della basilica di s. ambrogio.

Sui ritratti di Settimia e Catervio (tav. LXXXXIV, 1)
abbiamo detto il necessario. Restano i due anonimi di S. Am-
brogio dentro un tondo imitante una conchiglia (tav. cit., 2).
L'abito è differente. Il marito veste da ufficiale superiore,
tunica con maniche strette, corazza e paludamento fermato
con una semplice fibbia rotonda. L'assenza del diadema basta
per allontanare l'idea che si tratti d'un imperatore. La moglie
ha tunica e dalmatica e porta un bracciale e una collana di
tre file di perle e pietre preziose. La scultura è molto elegante
e piena di vita; i due sposi sembrano conversare fra loro.
Trovandosi Ì ritratti sul coperchio, non sul sarcofago, come
gli altri tre, il rilievo è bassissimo, le pieghe sono indicate
da solchi, i capelli di lui, sul davanti da alcuni fiocchi e
sull'occipite da semplici picchiettature. L'influsso dell'arte
musiva è manifesto.

Marito e moglie ritornano ancora due volte, ma come
figure tipiche ed in statura piccolissima, sulla fronte e sulla
faccia posteriore, inginocchiati o profondamente inchinati
davanti a Nostro Signore, per raccomandarsi alla sua miseri-
cordia (fine del secolo iv).
 
Annotationen