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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 1,1): Testo — Rom, 1929

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https://doi.org/10.11588/diglit.1341#0173
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§ I. - Pietro pescatore alfa

infatti costretto a ridurre al minimum l'acqua dalia quale
Pietro trae fuori il pesce. Tale inconveniente non l'ha messo
m grande imbarazzo, perchè anche altrove l'acqua è appena
indicata da poche linee ondulate (principio del secolo in).

§ II. - Pietro pescatore alla rete.

Della pesca alla rete di Pietro abbiamo tre esempi, due
dei quali forse ancora precostantiniani.

i. - Frammento d'un coperchio di sarcofago di Spoleto.

D'importanza capitale è il frammento di coperchio che
il de Rossi acquistò a Spoleto e portò a Roma per arric-
chirne il tesoro di monumenti murati nella sua casa a piazza
Aracoeli. Egli ne pubblicò nel suo Ballettino' un disegno
con un magistrale commento, di cui ci siamo giovati molto.
Lo dette anche, con breve illustrazione, il Garruccis, serven-
dosi della copia pubblicata. La marchesa Natalia Ferrajoli,
figlia de! Maestro, me ne fece dono, ed io l'ho passato alla
Collezione del Pontificio Istituto di archeologia cristiana.

La scultura, frammentaria, offre a destra la terza parte
d'un faro, noto simbolo del porto, e a sinistra, galleggiante
sui flutti, una grande barca con il pilota e tre marinai. Questi,
imberbi e vestiti del solo ventrale, sono intenti a remare,
per uscire dal porto. L'ordine di condurre la barca in alto
mare viene dal pilota, il quale con la destra alzata fa il gesto
di comando, mentre con la sinistra governa il timone, presso
cui nuota un pesce, attributo ordinario del mare e omesso
nelle due copie pubblicate. Il pilota si distingue dai marinai
per l'abito : tunica e pallio. Il suo volto è completamente
distrutto. Un restauratore inabile cercò invano dì rinnovarlo;
egli spianò anche il fondo, senza recarvi grave danno. Della
testa del pilota rimangono ancora i capelli lunghi ed inanel-
lati, i quali lo caratterizzano con tale certezza per Nostro
Signore che era inutile di incidervi, accanto, il nome iesvs.

Invece è di somma importanza che l'artista abbia collo-
cato Gesù, cosa sorprendente, sopra una cattedra, senza
dubbio per mostrarlo come dottore. Con questa aggiunta,
passata fino ad oggi inosservata, egli ci insegna che il sog-
getto della rappresentazione è preso dal capo V del Vangelo
di s. Luca e che si tratta della barca di Pietro. Gesù l'ha
scelta per stabilirvi la cattedra del suo magistero. « Et sedens
docebat de navicula turbas. Ut cessavit autem Eoqui, dixit
ad Simonem: Due in altum et laxate retia vestra in captu-
ram »3. Con queste parole è precisato il comando della
destra di Gesù e con ciò anche il momento che l'artista volle
rappresentare.

Il gesto del pilota è diretto a Pietro proprietario della nave,
«dixit ad Simonem: Due in altum! « Dunque è certo che

nella parte ora mancante della scultura si vedeva l'apostolo.
La presenza di Pietro è inoltre richiesta dalla simmetria,
dovendo la sua figura servire di riscontro a quella di Gesù *,
Accanto a Pietro abbiamo da mettere Matteo, perchè i tre
marinai rimasti della nave di Pietro sono niente meno che
gli evangelisti, designati dai loro nomi incìsi appresso. Leg-
giamo, da destra a sinistra: MARCVS, LVCAS e [lOHjANNES.
Precedeva quindi il nome di MATTHEVS. Questo ordine,
di nominare gli evangelisti, è del tutto insolito. Come mi
suggerì il p. Fonck S. J., l'artista avrà forse voluto avvici-
nare a Gesù Marco, l'interprete di Pietro.

Conoscendo noi la fonte alla quale attinse lo scultore,
non sarà diffìcile completare quello che manca della scultura.
Fu già detto che deve aggiungersi la figura dell'evangelista
Matteo, accompagnata dal suo nome e nell'attitudine di
remare, come gli altri tre. Deve aggiungersi anche Pietro,
PETRVS. L'attitudine di questo ci viene rivelata dal seguito
del racconto. Al comando di Nostro Signore: « Due in altum! -
respondens Simon dixit illi: Praeceptor, per totam noctem
laborantes nihil cepimus; in verbo autem tuo laxabo rete.
Et quum hoc fecissent, concluserunt pisciura multitudìnem
copiosam > ecc.:|. Secondo questo racconto dobbiamo rap-
presentare l'apostolo in atto dì trarre dall'acqua la rete
piena di pesci. Per la rete ci siamo serviti del mosaico
ravennate ricordato dì sopra, per la figura di Pietro, stu-
pito della pesca maravigliosa, ci offri, eccezione fatta del-
l'abito, un ottimo modello il frammento del Museo di
Porto Torres.

Dal detto fin qui risulta che la rappresentazione è reale
e simbolica insieme. Reale è il fatto che Gesù istruì dalla
nave di Pietro le turbe e che, finito il discorso, dette ordine di
prendere l'alto mare per la pesca miracolosa. La parte sim-
bolica consiste nell'ufficio di marinai che Ì quattro evange-
listi fanno nella nave di Pietro, e nella cattedra che in essa
ha posto Nostro Signore. Ciò basta per accertarci che l'arti-
sta volle simboleggiare colla nave di Pietro la Chiesa.

Questo simbolismo era assai diffuso. Lo insegnarono,
per citare alcuni nomi, Tertulliano r', s. Ippolito7, s. Ambro-
gio, s. Agostino *, l'autore dell'Opus imperfectum '■' e s. Mas-
simo di Torino. « Haec est illa navis quae adliuc secundum
Matthaeum fluctuat, secundum Lucam repletur piscibus;
ut et principia Ecclesiae fluctuantis et posteriora exuberan-
tis cognoscas ». Cosi scrive s. Ambrogio '", sapendo che anche
la nave rammentata da Matteo " apparteneva a Pietro. S. Mas-
simo poi che ha dedicato due omelie al passo di s. Luca,
cerca spiegarci perchè il Signore ha scelto la nave di Pietro,
e ne dà la seguente ragione: « Hanc igitur solam Ecclesiae
navem ascendit Dominus, in qua magister Petrus est con-
stitutus dicente Domino: Super hanc petratti aedificabo Eccle-
siam meam. Quae navis in altum sacculi huius ita natat, ut

Bullett. crisi.

1871,

tav. VII, p.

123

127.

Gakrucci, ta

■ 395.

0. P. 138.





Per composizioni an

liofile vedi

opf

P- 5

Lue., 5, 4-6.









De Bapf., 12

Corpi

script, eccl.

Utt.

XX

■ De Antkkrùto, 59: Acheus, Hippolytus ÌVerke, 1, z (Lei|
p. 39, 13 e segg.

' De iiiii. ii-iuii.. 9, ri: Migne, !'. I... 40, 714.
' Ihm. 23: Migne, P. C, 5IS, 755 e Mgg.

"' In Lucani, 4. 68: MlONE, /'. /.,, 15, 1717.
" Matth,, 8, 23 e aegg.
 
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