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Capti IX. - / grandi privilegi di Pietro

senso inverso. Al posto del cieco ho trasportato l'annunzio
della negazione, con punto interrogativo, s'intende. Ciò vale,
del resto, per tutta la ricostruzione; essa non serve che per
mostrare, come la replica potè essere. Tutti i frammenti
del sarcofago sono fissati nel Museo di S. Callisto. Si
spera di trovarne ancora altri.

Il terzo frammento, molto più grande dei due precedenti,
è murato nel giardino della vigna Fiorentino a Palestrina.

La scena era parimente rivolta a destra. Si vede ancora una
buona metà dell'apostolo insegnante e la mano sinistra del
centurione, armata della vite (tav. CL V, 6). L'altro soldato si
avvicinava probabilmente dalla parte opposta per intimare
l'arresto a Pietro. II frammento è d'una conservazione pessima,
essendo esposto alle intemperie; ma sul significato della scena
non c'è dubbio. Della testa deformata dell'apostolo si può
soltanto dire che aveva una barba piuttosto corta (rv secolo).

APPENDICE III.
CATTURA D'UN SUCCESSORE DI PIETRO INSEGNANTE IN CATTEDRA

Nel casale della vigna Grandi, situata presso Ì cimiteri
di Pretestato e di Callisto, è murato, con altri pezzi di scul-
ture e iscrizioni, un piccolo frammento dì coperchio (24X17),
proveniente, secondo ogni verosimiglianza, da uno dei due
cimiteri nominati. Esso contiene il residuo d'una scena che
rassomiglia assai alla cattura di Pietro insegnante in catte-
dra: la metà superiore del milite in agguato dietro l'albero,
all'ombra del quale era seduto un personaggio in abiti sacri,
intento a praelegere, come risulta dall'atteggiamento della
testa inchinata e del braccio superstite portato in avanti.
Perciò ho aggiunto senz'altro nella ricostruzione il soldato
che intima l'arresto del personaggio insegnante [tav. CLV, 1).
Ma questo non rassomiglia punto all'apostolo; egli ha un
tipo romano, sbarbato e con faccia piena, ricordando alquanto
la testa d'un defunto della metà incirca del in secolo
(tav. LXV1II, 2). Quindi non può essere Pietro. Chi sarà
allora?

Si capisce che deve essere un personaggio ecclesiastico
storicamente noto, di cui si sapeva che mentre insegnava, fu
arrestato da soldati di polizia. La perfetta rassomiglianza
della rappresentazione mutila del frammento con quella del-
l'ultima cattura di Pietro insegnante fa altresì supporre che
si tratti d'un successore dell'apostolo. Per quanto si cerchi
nella storia della Chiesa primitiva, non si trova che uno
solo in cui si verificano tutte le circostanze: s. Sisto II

(257-258).

Sisto II è anzitutto il martire kot' è£ox>iv della catacomba
di S. Callisto: « Xistum in cimiterio animadversum sciatis
vili id. Aug. (die) et cum eo diacones quattuor 0, scrisse
s. Cipriano ' circa un mese più tardi e pochi giorni prima del
suo martirio. L'imperatore Valertano aveva proibito, sotto
pena di morte, le assemblee religiose e l'ingresso nelle cata-
combe !, E la pena capitale doveva eseguirsi senz'altro per i
tre gradi superiori del clero: « episcopi et presbyteri et diaco-

nes in continenti animadvt-rtantur » \ Ad onta dell'editto
imperiale, Sisto aveva radunato Ì fedeli al disopra del cimi-
tero di Callisto. Sorpreso dai soldati di polizìa fu « in conti-
nenti » decapitato, e con lui i diaconi Gennaro, Magno, Vin-
cenzo e Stefano.

Questo avvenimento dovette destare l'ammirazione di
tutta la Chiesa. S. Cipriano, come si disse, lo comunicò subito
ai suoi fedeli. Ne fu, come osserva il mio amico Pio Franchi
de' Cavalieri, talmente impressionato, che « negli ultimi giorni
di sua vita... si sentiva ardere in cuore un desiderio irrefre-
nabile di predicare la divina parola: tanta UH futi cupido
serinoitis, ut optare! sic sibì passionis vota contingere, ut datti de
Dea loquitur, in ipso serntouis opere necaretur4, scrive Ponzio,
il biografo del santo. Questo collegamento sagace dell'ardore
di predicare di s. Cipriano col martirio di s. Sisto II lo fece
qualche tempo dopo e indipendentemente, anche il Dessau,
segno che non si tratta di un'illusione, bensì d'una costata-
zione vera. Come si sa, il desiderio del santo non si realizzò;
egli morì, è vero, martire, ed ebbe la testa tagliata, ma in
seguito ad una regolare sentenza del giudice.

Dinanzi alla tomba di Sisto, preparata nella nicchia del
sepolcro a mensa della cripta dei papi '', Damaso affisse una
delle sue più belle iscrizioni, dedicata unicamente al martire,
della quale abbiamo già citato alcuni versi:

Tempore quo gladius secuit pia viscera matris,
hic positus (= depositai) rector caelestia tassa docebat.
Advemuttt subito rapami qui forte sedentem.
Militibus tttiss/s pabuli tutte colla dedere...

Sotto questa iscrizione stava l'altra famosa, dedicata a
tutti i martìri della catacomba di Callisto; e i primi menzio-
nati dal poeta pontefice sono appunto 1 diaconi di Sisto:

Hic camites Xysti portarti qui ex koste tropaea.

• Ep. So: Hartel, 840,

■ Ada s. Cypr. 1: HarTEl, p. CXI: « (Sacratissimi impcratores) prae-
ceperunt etiam ne in aliquibus locis conciliabula faciant ncc coemeteria
ingrediantur. Si quia hoc salubre praeceplum non observavorit, capite

plcctetur..

■ S. Cypr., Ep. So: Hartel, 839.

* Pio Franchi DE' Cavalieri, Uà recente studio sul luogo del martirio
di Sisto II, in Net* agiografuhe, fase. 6, p. 157.

■ Vedi su ciò il mio trattato: Die PapUgraebtr und die Catcilicngruft
in der Katakombe des hi. Kallhtus, Freiburg i/B., 1909, p. 13 seg. e ai.
 
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