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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 2,1): Testo — Rom, 1932

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https://doi.org/10.11588/diglit.2081#0034
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INTRODUZIONE

s rivelazioni, fatie da Db a Mosè e ai profeti,

«sulle verità fondamentali contenute negli scritti
del Vecchio Testamenti>. passarono nel tesoro
spirituale del Cristianesimo il quale conservò
della religione madre, naturalmente, tutto quello che gli era
utile, necessario. Basta notare qui un solo punto, le profezie
messianiche, su cui ha tante volte insistilo il Signore stesso:
" quoniam nccesse est impleri omnia, qtiae scripta sunt in
lege Moysi et prophetis et psalmis de me ■ '.

La legge, consegnata a Mosè dalla mano di Dio, è perciò
chiamata verha vitac dal protomartire Stefano 2, e sopra un
sarcofago inedito, di cui tratteremo più oltre, è paragonata ad
una colonna con fuoco al disopra, the a guisa di faro spande
dappertutto la luce. Una immensa stima degli scritti del

assai giovarono ad infondere nei fedeli la confidenza nell'aiuto
di Dio per i cari defunti. Quindi nulla di più naturale che si
siano subito imposti per la decorazione dei sepolcri nelle cata-
combe. Come figure dei martiri condannati alle fiere e dì
quelli bruciati vivi, Daniele fra i leoni e i tre fanciulli nella
fornace, diventarono anche più cari e furono perciò più spesso
rappresentati. Ma il più prediletto, dopo Giona, fu il miracolo
della fonte per il suo profondo significato simbolico, come
figura del battesimo, e specialmente del battesimo conferito
da s. Pietro al centurione Cornelio, primo pagano da lui

Vecchio Testamenti'

s. Clemente, p. e., vi
Corinti. Donde — si;

ebraica del santo pr

e fu la conseguenza spontanea. Il papa

attinge dì
detto di

, Fot

nella sua lettera a:
— nulla, assoluta-
Ila pretesa origine

Codesta stima si manifesta inoltre nel fatto che l'arte
funeraria trasse dagli scritti del Vecchio Testamento molti
soggetti per le sue rappresentazioni3, alcuni già verso la
fine del secolo i. Cosi accadde per Daniele esposto ai leoni
e per Noè salvato nell'area: ambedue furono dipinti nell'ipo-
geo dei Flavii. Seguirono, nel II secolo, le immagini della
casta Susanna liberata dalla falsa accusa, dei tre fanciulli
nella fornace, della sorgente miracolosa fatta scaturire da
Mosè nel deserto, di Giona gettato nel mare e del sacrifizio
d'Abramo, che subito fu collegato co! sacrifizio sulla croce.

Come si vede, tutti questi esempi mostrano l'aiuto che
Dio prestò ai suoi fedeli, col suo intervento diretto; onde

Il numero dei soggetti andò in seguito sempre cre-
scendo, da quando gli gnostici, per distruggere la base del
Cristianesimo, cominciarono a diffondere i loro errori su Dio
e sulla creazione del mondo, separando questa da Dio e attri-
buendola a! demiurgo, essere inferiore e caricatura del Verbo,
mentre, secondo i profeti de! Vecchio Testamento, Dio non
solo è uno, ma anche creatore dell'universo. ■ Virus enim
iustitiae innoccntia dignos Dermi nosse et ostendere, a pri-
mordio in sacculum (Deus) einisit spiriti] divino inundatos,
quo praedicarent, Delitti unicum "Se, qui universa tondidc-
rit », dichiara Tertulliano, precisando il donuna cristiano'.
Qualche decennio prima già quel misterioso e veneranda
vegliardo che mise su buona strada Giustino filosofo, insi-
steva sulla inanità delle dottrine dei filosofi
assoluta di tutto ciò che insegnarono i profeti, i quali
— così egli — « hanno parlato sotto l'ispirazione dello Spirito
Santo e predetto cose che ora si stanno avverando »s. Da
quando dunque gli gnostici scatenarono la loro guerra contro
gli scritti del Vecchio Testamento, vennero aggiunte ie rap-
presentazioni che si riferiscono alla crea/ione dei protopa-




 
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