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.'apo IX. ■ {'.omlinltiiiiriit» a

già agitando In fionda por scagliare il sasso contro il giganti;;
per la violenza del movimento, la clamide faceva uno svo- ,
lazzo, preso dal l'circsc per una palma. Appresso vi era ri-
masta la metà supcriore d'un angelo alato, die si rivolgeva a
David, protendendo la destra stesa in avanti in segno di pro-
tezione, per incoraggiarlo.

Faceva riscontro al combattimento, nell'angolo opposto,
David con la testa Tccisa di Golia, che egli mostrava al re
Saul seduto fra due soldati e con Ir. scettro nella sinistra.
Così si volle esprimere la vittoria definitiva su (Julia, cioè
Satana. L'atto della decollazione è qui ancora supposto; lo
rappresenteranno più tardi i miniaturisti. Per copricapo,
David porta ambedue le volte il berretto frigio, come Paride
Sul sarcofago di Ardore, riprodotto dianzi a ft«. So (p. 141).
L'artista volle in tal modo opporre al gigante guerriero un
pastore in abito orientale completo. Le ali date all'angelo
assegnano la scultura alla fine del tv o al v secolo, ma non
inoltrato, perchè l'immagine Lunata del Signore docente,
nel centro della fronte, era ancora priva del nimbo.

5. L'ultima rappiccnta/ii.in del combattimento, la più
interessante di tutte, è scolpita sulla metà destra d'un coper-
chio di sarcofago, the era murata su una casa della ■ place del-
l'Hotel de Ville » a Vienne. Primo a parlarne fu il Millin
che la trovò già sul medesimo posto. (Le bas-relief) est
compose», scrive egli, - de quatre figurcs: la première est
vètue d'une longuc robe; la deuxiéme tient un panier de la
main droite et un pedani dans la main gauche; la troisième
est armée d'un bouclier; la dcrnicrc éléve la main comme
pour haranguer Ics trois autres; auprés d'elle est un arbre » '.
Il » cesto » nella deatra della seconda figura non è che la
fionda, giacché si tratta « de David tcnant le pedum pastora!
et la fronde, cn face de Goliath casque , come a ragione
afferma il Le Blant nella sua interpretazione della scultura \
Sul momento rappresentato il chiaro autore non dice nulla.
Eppure l'artista non avrebbe potuto esprimersi meglio: David
ha già scagliato il sasso contro il gigante, e sta guardando l'ef-
fetto del colpo; Golia, ferito mortalmente, piega le gambe e

mette la mano avanti per cadere meno male. L'angelo stringe
Con la sinistra il lembo del pallio, e nella destra alzata tiene
un oggetto che il Le Mani trovò «difficile à rtconnaìtrc .
Avendo però riguardo al momento rappresentato, cioè alla
vittoria di David, l'oggetto non può essere elle il gambo d'una
palma la coi parte superiore è andata distrutta eoi marmo.
Lue boiserie masqiic la panie gauche de ce bas-relief .
scrive E. Le Ulani; perciò egli non tenne conto del ■ person-
nage veto d'une Lingue robe», che il Millin constati). Era
invero dillicile interpretarlo. In questa incertezza troncò la
questione il presidente della ■ Société des Amis de Vienne -,
Maurice Faure, il quale ebbe la felice idea di acquistare il
frammento per il Musco e di salvarlo cosi dalla mina. Dalla
fotografia che gentilmente mi favori (tao. CLXXXXIV, _»).
risulta che quel personaggio è un elemento essenziale della
perfetto dell'angelo; egli veste gli
lunghi lacci dei sandali, ha

denudato la gamba sinistra fin sopra il ginocchio; di più,
mentre l'angelo che assiste David brandisce la palma, il
riscontro si mostra desolato, lasciando cadere penzoloni am-
bedue le braccia coperte dal pallio, come uno sconfitto. Co-
desto personaggio è. insomma, l'angelo di (Julia, cioè Sa-
tana, incapace di nuocere all'anima d'un vero fedele, come
sono incapaci i leoni di Daniele, il mostro di Giona, le
sirene di Ulisse. Che differenza fra quell'affresco laconico del
cimitero di Dominila e questa eloquente scultura!

Al pensiero dell'artista balenavano pertanto le scene di
combattimento in genere. Al combattimento dei galli, p. e.,
assistono sempre due genici ti: quello del gallo vincitore tiene
la palma, l'altro fa 11 gesto di dolore o addirittura si scioglie
in lacrime3. Infatti s. Hasilio ricorda quadri su cui erano
rappresentati demoni piangenti, perchè vinti da martiri '. Lo
scultore nostro preferì di dare all'angelo di Golia l'atteg-
giamento descritto, che è del tutto nuovo, ma assai espres-
sivo. Abbiamo qui dunque un caso molto istruttivo per la
maniera onde gli artisti trattavano i soggetti storico-biblici,
accomodandoli alle esigenze del simbolismo funerario.
 
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