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i :: i fìgiali i definii:

cioè discepoli, in atto di leggeri', parlare, o declamare. Siamo
pertanto in un ambiente di lavoro scientifico, cui accennano
anche i fasci di volumi collocati in terra, i volumi posti su
due leggìi e quelli chi- i discepoli [iii»iiiio in mano.

Così le due scene della fronte e del coperchio, intima-
mente congiunte, Sono una illustrazione completa della Lex
Christi; esse ci fanno vedere come il Signore la insegna
agli apostoli ed ai discepoli, e come questi la fissano nei loro
scritti. L'atto stesso di scrivere, che lo spettatore ha qui da
supplire, era espresso su altre sculture, come provano due
notevoli avanzi della fronte d'un sarcofago del Musco di
S. Callisto, dove avanti ad una tenda sospesa nel fondo due
evangelisti sono intenti a scrivere collo stilo nel dittico
(tav.CCLVII, 3 e4). Queste e simili sculture da noi trattate
dianzi ci conducono, dunque, ai primordi della Lex Christi,
comunicata dal Signore agli apostoli e da questi alla Chiesa.
«Non enim, per ;i1ìob dispositionem salutis nostrae cognovi-
mus, quam per eos, per quns Evarigcliuru pervenit ad nos:
quod quidem tunc praeconaverunt, postea vero per Dei
voluntatem in Scripturis nobis tradìderunt, fundamentum
et columnam fide: nostrae futurum ■• possiamo dire con
s. Ireneo1, per spiegare codeste rappresentazioni, specie
quelle del sarcofago di Arles.

§ V. - Defunti col volume in mano.

Alla Legge del Signore allude, come notammo, il volume
tenuto in mano dal defunto o defunta *, al pari del fascio di
volumi, che alle volte vedemmo collocato ai loro piedi'.Qui si
tratta di defunti effigiati in figura
intiera. Per poter offrire ritratti
e allo stesso tempo guadagnare
spalili, gli artisti scelsero più
spesso la forma di busto chiuso
entro un clip™, o conchiglia', o
avanti ad una tenda sostenuta da
putti, o Vittorie, 0 comunque sospesa '. Torniamo a ripetere
che la parola « ritratto ■■ deve prendersi, di solito, in un senso
più largo, specie per le figure intiere, salvo quelle riprodotte
a fig- 49 (/>■ *<") e a tao. LXXXX, 1 e 2, e tutte quelle le
cui teste sono soltanto abbozzate, per essere finite in pittura,
ora svanita. Anche le immagini clipeate nel mezzo dei sar-
cofagi a due zone sembrano offrirci ritratti più o meno veri.
Ordinariamente sono ritratti di marito e moglie ivi deposti.
Essi fanno sullo spettatore una impressione assai viva, fian-

<,I;CXVII!,1C4;CXIX,1
CLXXXVl, 2; CCI11, 1.
4:CXIX. 1; CXXXXVU, 3

10 la defunta assorta nella lettura

1 bellissimo frammento del Musco di

1 lateranense 190 {(aro. CXXXX1, 4,

u questo ultimo la defunta, di nome

cheggiati come sono dalle scene esprimenti le principali ve-
rità del Credo, che essi pubblicamente professarono nella
ti dditìu symboìi.

Due volte vedia:
di un libro: sopra u
Arlcs e sul coperchio
e CCXXXXIX, ri). :
CR1SPINA, legge un codice; il <
monogramma di Cristo ^. È, in altri termini, la Lex Christi
che venne consegnata a Cràpula nel battesimo e la guidò
durante la vita terrestre. Il monogramma sci itto nel libro ram-
menta, oltre quello del volume sul sarcofago di Tarragona
ljìg."7, p- '95). anche quello del meschino avanzo della
consegna della Legge a Mosé, dove la destra di Dio, ben di-
stinta dal pollice e dalle quattro dita che spuntano*', Stringe
un fascio di quattro volumi, allusione, ci sembra, evidente
ai quattro vangeli {fig. 214). Il prezioso frammento si conserva
nel Museo di S. Callisto. Alla stessa Lex Christi allude, infine,
il volume in mano dei defunti; come anche vi alludono i
volumi legati in fasci o chiusi entro scrigni o capine ai piedi
dei defunti.

§ VI. - Scene reali desunte dalla vita terrestre
dei defunti.

Scene prese dalla vita terrestre dei defunti s'incontrano
di rado, scene di mestieri quasi mai, essendo il sarcofago un
oggetto di lusso. Inoltre erano preferiti i soggetti sacri. Il
togato seduto dietro il suo banco sul sarcofago di Lambrate
rimase perciò unico (tav. CCXXXVH, 4).

Altro esempio d'una scena reale ci offre it sarcofago
a tav. LXIX, .J, di cui già il Carnicci dette l'interpretazione
giusta, riconoscendovi espressa ■ una coppia di sposi nel-
l'esercizio degli studi propri delle nobili case di allora,
la filosofia, la poesia e la musica . L'abbiamo riprodotta,
perchè scene simili si vedevano sopra un sarcofago, ora ri-
dotto a due pezzi, del Museo del Castello Sforzesco, le foto-
grafie dei quali ci furono gentilmente favorite dal prof. Gior-
gio Nicodemi, direttore del detto Museo. Le due sculture
sono ivi registrate, l'una come « frammento della fronte di
un sarcofago cristiano ■, l'altra come - frammento di u
cofago romano », e ambedue colla data del collocamento:
Senza dubbio sono avanzi d'uno stesso sarcofago; e 1
potrebbe essere uscito dalla stessa officina onde è
quello del palazzo Corsini, tanta e la somiglianza delle scene

CUI, S; CV, 5 e 6; CXVI1I, 3: CXXII. 3; CXXVlIt. .•: CXXIX. i;
CXXXiV. 1-3,- CXXXVl, 4 e 5; CXXXXVI1I. ,; CLVtl, I t 3;

CLXXXXII.u, CIXXXX1U, 1,306; CLXXXXtV, fi CLXXXXV, 1.

CLxxxxvu. 51 ccr, 4; ccxii, i: ccxr, s: ccxvm, 1 e 2;

CCXXXXVm, 1. Immagini avanti una tenda: IX, i, XXXII. 3; XXXVII,
5; XL; XLI, 3; XLIV, 3; LIV, t; LVIlì; IX, 3; i.XVIÌI, s; LXXXIV,
3-5; LXXXVII. 5; LXXXXV, 316; CXVili, 1; CXXVII, 103; CXXVIII,
1; CXXIX, :; CXXXXIV, 5; CLIX, r e 2; CLXXII. j. CLXXIX, 1 e -'.

clxxxv, 3; ccxxiv. s.
 
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