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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 3): Supplemento — Rom, 1936

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https://doi.org/10.11588/diglit.2083#0052
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Capo XII - Dar frmmmmh tm la i^frwt iiaiinmt tirila pmilmm

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della Chiesa, quindi avanti una matrona ihc tol gesto ora-
torio mn«irebbe alla »\■•• ■ i La più bilia pcnonìficmionc.
e quella .lei sarcofago del Museo di Perugia (ttv XXVIII i).
essa vi appare come riscontro del Principe degli apostoli
Ma. quantunque sia Mata (annullare, e nella convrnazione
quiiluli.iiij. nella letteratura e nell'arte la persimi li e azione
ili ii.i Cinema, il latto raccontati) nell'epuaho e trnppo indivi
duale e riguarda un bambino seppellito in un «empiite locu-
li! Eno imo et porta dunque gran lume

Per essere adattabile .il nostro rilievo, ci vuole un ■og-
getto più genenin, più lipicn. che lossc applicabile anche
ad altri Ci" si Ottiene, si alla donna ingmoiiluala diamo

■I «giuntato che spella in primo luogo ad un personaggio
t hicilrnle qualche cosa m ginocchio. Croi K ravvisiamo in
essa una ptWttHlt che domanda alla chiesa di essere assolta
da un peccato e riconciliata.

Tale soggetto, applicabile a molti '. ci mene su buona
strada nella nostra ricerca peti he non è improbabile che
con la vicinanza dell*annunzio della negazione l'artista abbia
voluto alludrre al peccato commesso dalla penitente, ciot
ftntatajM Dilam l'autore del trattato Ad Navatmmm si ap-
pella appunto al caso di * Pietro, per combattere il rigori-
smo del suo avversario scismatico, Novazuno. -Pctrum cium
quelli urgaturum ante pracdmciar (Dnrninus), cuiu ne gasse!,
rpae non negavi!, sed susnnuii. et amare illum suam nega-
bonetti ncniem ipoe post morì uni lenii- Il passo e tanto piu
importante, in quanto che l'autore del trattato sembra essere
il martire papa I. Sisto II.

Se non c' inganniamo, avremmo, dunque a lare con una
lap«>. de si de iosa di ottenere dalla Chiesa la riconciliazione
la quale si impanivi, come t noto, con la - imposizione
ilelh mani-. Cun tutto cm non abbiamo dato alla persuiuli

oratone della Chiesa il gesto della -imponilo manuum■ per-
ché, trnppo determinato, potrebbe condurre in errore Per
questa ragione abbiamo preferito, come in casi analoghi, d

........i "In precedente la r noiicilia/ioiie. linimento in cui la

penitente cnnlessa il peccalo alla chiesa che la sta ascoltando
(«tv. CCt.XXXII. 6),

San Opriamo, cui tanto amereggiarono la vita gli apo-
stati, finisce il suo trattato lir In/un con una nobile riflessio-
ne in cui mira i due estremi quelli che ammettevano i hip»
alla comunione senza venula penitenza, e quelli che h esclu-
devano pei Sempre Egli intrudine un lapso penitente ricon-
ciliato con la Chiesa, pcrcui sicuro min solo ilei perdono di
Ilio, ma perfino della corona promessa che In aspetta. K si
non bene che il Santo uilroduie. come spesso, anche qui

la per sonili lazi <i ni della Chiesa, -qui pam itemi a facn sui-,
COSÌ d Santo, -qui pattare delitti plus et virato* et hdei

de ipso lapsus sui doline lontepeni. exauditus a Do.....io.

ilimm umtrtstaiviat ii'ipfi latiam lauri Ettlrwtm net solarli
i.im Dei veniali! inerebitur. et coram-1.

A chi nella misiia spiegazione della stena frammentarli
volesse vedeti Imppa umiliazione della penitente, si dovreb-
be rispondere che tanto le apostasie erano notorie, quanto la
riconciliazione dei lapsi si laceva unum puhhm Per mnst-
guenza l'artista imi la sua rappresentazione non avrebbe Ut.
tu chi .rìftrmati un caso nototio. E se la penitenti stessa,
come i da Supponi, ha ordinato le sculture, il pensiero
che la guido, sarebbe stato analogo a quello che più tardi
nel lhf< uà,, ha messo sulle labbra ilei supplice le paroli
-Olii Mafiam absokistr et latronem eiaudisii mihi quoque

■.peni dettati», Finalmente, appellando» al peccato dell'spo-
rtolo, la penitente avrehbe, merce la confessione pubblica,
espiato lo scandalo dell apostasia e al tempo stesso tuggen-

10 la prace allo spettatole,

E la puma volta che (ale suggello si presulij Dell'arte
funeraria Che sia meta reale, meta simbolico, non solo non
crea difficolta, ma corrisponde perfettamente al gemo, allo
spirito dell'arti cristiana anliia Basta menzionare il bat-
tesimo ammimsttaio da san Pietrn al centurione Cornelio,
parimenii simbolico e leale insieme Anzi, d modo stello
dall'artista di rappresentare la conlcssione. , il più sempliti

e pm sbrigativo perette toglie di metto l'obbligo, piuttosto
imbaranaote, di dover effigiare il ritratto del confessore,
del -saettilo* Domini-, come si esprime Origene pirIattriti
del penitente - Non eiuhrstil sacerdoti Dumuu militare
peccatum suum- '.

La scena c rimasta hno ad oggi unica Ma l'episodio
stesso ira frequentissimo, specie nelle persecunom precedute
da un .i il. i più o meno lungo ili pace. Il numcio mag-
giore dei lapu. o - miseri-, tome si chiamavano senz'altro,
era nelle persecuzioni di Decio e Dioi leziano La niistra pi
intente dovrebbe appartenere ad una delle persecuzioni del
III secolo non adulto; quel poco rrmastn delle sculture nvi-
l.i un .mista non ninnine, the lavoiava con grande disinvol-
tura, sebbene abbia trascuralo i panitolati.

Cosi l'mira pr citatone da noi pioposu della tctdrora

11 ili—I imi il. si svolta con massima regolarità (ulto e spon-
taneo, niente forzarti Ragione pei noi più che sufficienti
d'averla proposta ionie miei pi dazione probahde. malgtado
che ri soggetto sia un >Uo-

§ e, - Rappresenta/ione realistica della penitenza.

Nelle numerose scene di guarigioni miracolose, specie del
cieco, del i dell'emorroissa e della Cananea, il Si-
gillili rima spesso colla destra la lesta di questi pcisonaggi
Altro i quando si traila di rìeluiili allora, restando nel cam-
po della scultura, soltanto una volta, sull' importante lastia
del IV secolo da noi scopetta nel cimitero dei ss. Marco e
Maicclliano. disto, seduto M inbiinah, tocca la lesta del
defunto di nome /'rodala E il divin giudice e attestalo
 
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