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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 3): Supplemento — Rom, 1936

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https://doi.org/10.11588/diglit.2083#0053
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come tale non solo dal suo monogramma, ma anche dalle
parole: aecnoTHc hmuin. NoUrv Signore (tmv CCV.a), scrittevi
appresso II Signore tocca la icata di Ttoèah, pei ammetterlo
fra gli rltm. eltigiaii sotto lormj di pecore, il che equivale
alla preghiera .intei ora Iocuiii pnestat" del Orni uor. tin-
to munii) i.....posili mi base il......illumini d'arte antica'

Ojui enirj anche il tarcofago non meno importarne del-
la cripta di Saint-Man......i. parimenti del IV secolo, dove

Cristo, in presenza dei principi degli apostoli, riceve fra le

braccia il defilino. <m giovane imberbe, pi ai.....esso alla

felicita etema, essendo figurato come orante (tmv. CCXXXXIV
-■} Questa preziosa siulnua sembrerebbe ispirata dalla prece
messa sulle labbra della martire Zuma di Porto in una ircri-
zione contemporanea

.Accipc me. digit. Domine (in tua lamine Cariate)! ExaumUa
<ih> frunu(r modo lumine taeb) Zosimc sanità Mimi ice

In altre rappresentazioni. pjttttoetO lictpu-nti ■ defunti
appaiono come accessori, quando cioè il Signore, in pioclu-
to di salire al cielo, consegna la Isgxr a s. Pietro, ovvero
da gli ultimi ammaestramenti agli apostoli, allora i defunti,
di solito marito e moglie, si vedono prostrali o genuflessi ai
suoi piedi, più di rado soltanto inchinati Per quest'ultimo
atteggiarnento rimandiamo specialmente al grandioso sarcola-
go di Sa»'Ambrogio di Milano (tjv. CLXXXVW, i) e alla
Ironie d'un sarcofago del Museo di Ravenna («v. CXXXX1
li). K naturale che in tali casi Cristo non tiene conto affat-
to dei defunti, essendo questi un elemento estraneo alla
composizione principale,

Alhne a Codette fTpp*TTTTWathtnÌ di di fumi i quella
del grande Irammento rinvenuto nella chiesa di S Marcello
al Corso Ita.: CCIV, (), dove ai piedi di Cristo Ira due
apostoli si vedono due dotine, col capo velato ed in ginoc-
chio, stendile' le inani supplici per raccomandarsi; ce ne
siamo serviti pei completare un liammento esistente ora nel
Kaisci-r nt din h-Muse uni di Bellino < piove nictili da Roma

(tot: CCLXXXXVII. 4y

Come sulla lastra di S Mai tei lo, cosi anche qui. per la
ragione addotta. Cristo non tiene conto dei due supplici. Su
entrambi- le lasttc e anche rappreaentato il saenh/10 di Àbra-
mo, il che vieppiù giimiil I ravvicinamento delle medesime
Uuanto pi» alla imfHi-i .•>•••< drllf mani (.manui.......ipost-
ilo*. jttfHtihnin), con em sogliono impartirsi in genere le /•rutili-
unni, e una volta si eseguisce l'accusa (lini-. CXI'/, i. 67./X
CLXXXXVI i). questo gesto e. per il Signore, riservato
esclusivamente alla moltiplicazione miracolosa dei pani e dei
pesci, sia essa eseguila, come d'abitudine, con entrambe le
mani, sia con la sinistra posala sul pane e pesce, e colla
verga nella destra toccarne una delle ceste ripiene di pam
All'infuori .Iella mnliiplica/mne non si conusenno altre «re-
ne Cò vale anzitutto per le immagini di defunti. E invero
quale significalo potrebbe darsi ad una anpontto ma inni m di
disto sulla lesta di deiuriti '

D'alita pane . .. tutti nota I imposizione delle man.,
colla quale il vescovo riconciliava i peccatori pubblici con la

Chiesa, gesto assolutamente necessario, che alla penitenza da-
va il carattere sacramentale. Abbiamo detto .peccatori pub
blici . cioè gli apostati, gli eretici e quelli che pei qualche
gtave delitto erano esclusi dalla comunione dei iedrli Nel

,...... i.......li I '....... i in.....• clero ili Roma i

s (apuano sono presi di mila gli eieitei: .Si qui ergo a qua
cunque riattesi vernini ad vos. mini innovetur, nisi qund
traditum est. ut iiiaiius illis impunatur in pacnilcntiaiii" '
Pui spesso si trattava però della riconciliazione di apostati
d cui numero aumentava sempre più da quando nella per-
secuzione di Dccio si erano formare le vane categorie. Per
tutti questi peccatoli pubbli! ■ il miuln della riconciliazione
consisteva nella imposizione delle mani, con la quale il ve-
scovo comunicava ai penitenti lo Spyiln Santo.

Questo gesto eia. naturalmente, accompagnato da una
prece Ferdinando Prnbst. conoscitore insigne delle luuigie
amiche, non dubita punto di riconoscerla ncll '.ordo ad
leeoni iliandom .ipnslatam vel hacteticum* ilei . Pontificale
lontanino . orilo in tulio di sapote antico

Kccont il tesiu: .Domine Deus ommpotens. palei Do-
mini nostri Jcsti Cariati, qui thgnalus es hunc lamulum
luuni ab errore gentiliiatis (vel) mendacio haciencae ptavi-
tatis (sivc) ludaicae Super Milioni! clemente* eiucre ri ad
ecclesiali! luam sanctam revocare. lu Domine emine in rum
spiritum sancititi! paiailituui de caebs. Amen* ecc.'.

Premesse queste osservazioni, non sarà questione inso-
lubile quella di un notevole frammento della fronte di un
satcolago. che si conserva nel Museo di 5 Callisto, da noi

sistemali.....a diecina di anni la. E una scultura lavorala

a fondo gramo, perciò d'apparenta di non essere in lutto
condona a termine L'abbiamo npnidoiia nel secondo volu-
me', ma in formato minuscolo e senza spiegarne il soggetto
(fai'. CCXXI. j). La tappiesemazione simbolica della peni-
tenza dianzi illusnata (fot-, CCLXXX/l,6)i ci ha indotto a
ptendeilo in esame La forma ni cui si presenta ota la testi
lu/tiine. i quale melila la sua uiipottaiiza ('<>.' Cl'.I.XXXXVII
;) la> sialo ilei liaininentu lascia, puttioppo. a desiderare:
È mancante da Ogni lato, qua e la corroso e macchiato Ma
delle patti essenziali rimani annua quanto basta pei stabi-
lirne il soggetto Si vede, a sinistra, un uomo con colla barba,
vestito di lunga tunica discinta e manicata, egli e in ginoc
ehm ed aveva le inaili (assai rovinale) protese in atto di
tapplka Un personaggio. Ola acefalo, in tunica e pallio
(senza indicazione ne di scarpe ne di sandali che ptobabil-
menle erano indicali in pittura) gli ha poslo la inatto sulta
testa Del nscontio del genuflesso e rimasta Millanto la ma-
no desila, parimenti supplice, di guisa che vi era cfhgiato
un personaggio nella stessa attitudine, vetisimiltiicnte una
donna, la moglie Abbiamo, dunque, dinanzi una scena in
cui >i RUmmw U munì a due genuflessi e supplici Chi saia
quella che impone le mani ' Escluso il Signore, non resta
che il .sacerdos Dor......". il vescovo, il quale per mezzo del-
la MI il minai iim>llifà» nconnlia tue penitenti, siano essi due
convenni, owcto due lupi, il che e più probabile
 
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