PARTE QUARTA
RITI, COSTUMI ED ARTI
239
CAPITOLO PRIMO
ara traforata
IT A quarta parte di queft' Opera che ha per obbietto varj monumenti
ove ci lono ssati rappresentati i coftumi degli antichi, principia dal
Num. 18l . con un vafo di terra cotta , efiftente nella biblioteca Va-
T?P>g$fqt? ticana . Ciò che v' ha di particolare in quefto vafo, si è l'ara qua-
drata ) che ha un buco nel timpano, dond' escono i liquori delle libazioni, i
quali eran soliti versarsi sopra di essa . Quattro are limili e così pertugiate veggonfi
dipinte in altrettanti vafi della fteffa biblioteca . V è poi in uno di elsi un giovane
che tiene un ramo luftrale fu Vara, ed in un altro una femmina che fa la nella
sunzione. Un* altra ara sì satta vedefi parimente accennata in un vafo di terra
cotta.5 eh'era a Padova, e eh'è (tato inferito dal Buonarroti nell' Etruna del
Dempftero r. Il Montfaucon riportando due altri vafi di terra cotta 15 ne' quali
son dipinte delle are con quella sorta di fcoli, gli ha presi nell' uno per una freccia,
nelF altro per un laccio tirato con un anello .
Quefta particolarità non è (tata prima offervata, ne trovali in quelle pochis-
sime are da facrifizio che ci fono rimafte : dico pochifllme ; imperciocché la mag-
gior parte di quelle che fi téngon per tali, son tanti ceppi fepolcrali ì sicchc
non mi fi aferiverà a difetto eh' io proponga un monumento donde s* apprende in
che modo fcolavano dalle are le libazioni verfatevi fopra.
Da quel che dice Nicomaco Gerafeno3, che le are più antiche , e partico-
larmente le joniche non avevano la larghezza uguale all' altezza , nè la bafe Ugua-
le alla cornice, ficcom e quella dell* ara di cui fi tratta, non può crederli che
quefto vaio ha d un' antichità rimotifTima , e nè tampoco inferir col Salmafio 4,
che le are per 1* ordinario folTero quadrate, o di forma cubica, venendo dall' evi-
denza provato il contrario.
La lunga banderuola legata al tirfo che ha in mano la donna pofta alla sini-
stra dell' ara, vedeh anche in altri vafi , e femhra poter fervire d' autorità a coloro
che in virtù della prepohzione 'a» in qUeft0 luogo d'Omero :
II. A*, v. 14. 15 - >b»a. v. ?7J.
vorrebbono che il facerdote Crise ave/Te tenuta legata allo seettro eh' egli portava
in mano , l'infoia d' Apollo . Imperciocché la faseia , che in quefto vafo, per la
fua lunghezza c larghezza, vien da me detta banderuola, negli altri vafi di so-
pra
(1) t.2. sab.90. (3) Arithmet. l. j. p.56.1. It
(2) Suppl. de r antiq. t. 3. pi, 3<>. 34. (4) Not. ad Dgsiad. aras, P. 118.
RITI, COSTUMI ED ARTI
239
CAPITOLO PRIMO
ara traforata
IT A quarta parte di queft' Opera che ha per obbietto varj monumenti
ove ci lono ssati rappresentati i coftumi degli antichi, principia dal
Num. 18l . con un vafo di terra cotta , efiftente nella biblioteca Va-
T?P>g$fqt? ticana . Ciò che v' ha di particolare in quefto vafo, si è l'ara qua-
drata ) che ha un buco nel timpano, dond' escono i liquori delle libazioni, i
quali eran soliti versarsi sopra di essa . Quattro are limili e così pertugiate veggonfi
dipinte in altrettanti vafi della fteffa biblioteca . V è poi in uno di elsi un giovane
che tiene un ramo luftrale fu Vara, ed in un altro una femmina che fa la nella
sunzione. Un* altra ara sì satta vedefi parimente accennata in un vafo di terra
cotta.5 eh'era a Padova, e eh'è (tato inferito dal Buonarroti nell' Etruna del
Dempftero r. Il Montfaucon riportando due altri vafi di terra cotta 15 ne' quali
son dipinte delle are con quella sorta di fcoli, gli ha presi nell' uno per una freccia,
nelF altro per un laccio tirato con un anello .
Quefta particolarità non è (tata prima offervata, ne trovali in quelle pochis-
sime are da facrifizio che ci fono rimafte : dico pochifllme ; imperciocché la mag-
gior parte di quelle che fi téngon per tali, son tanti ceppi fepolcrali ì sicchc
non mi fi aferiverà a difetto eh' io proponga un monumento donde s* apprende in
che modo fcolavano dalle are le libazioni verfatevi fopra.
Da quel che dice Nicomaco Gerafeno3, che le are più antiche , e partico-
larmente le joniche non avevano la larghezza uguale all' altezza , nè la bafe Ugua-
le alla cornice, ficcom e quella dell* ara di cui fi tratta, non può crederli che
quefto vaio ha d un' antichità rimotifTima , e nè tampoco inferir col Salmafio 4,
che le are per 1* ordinario folTero quadrate, o di forma cubica, venendo dall' evi-
denza provato il contrario.
La lunga banderuola legata al tirfo che ha in mano la donna pofta alla sini-
stra dell' ara, vedeh anche in altri vafi , e femhra poter fervire d' autorità a coloro
che in virtù della prepohzione 'a» in qUeft0 luogo d'Omero :
II. A*, v. 14. 15 - >b»a. v. ?7J.
vorrebbono che il facerdote Crise ave/Te tenuta legata allo seettro eh' egli portava
in mano , l'infoia d' Apollo . Imperciocché la faseia , che in quefto vafo, per la
fua lunghezza c larghezza, vien da me detta banderuola, negli altri vafi di so-
pra
(1) t.2. sab.90. (3) Arithmet. l. j. p.56.1. It
(2) Suppl. de r antiq. t. 3. pi, 3<>. 34. (4) Not. ad Dgsiad. aras, P. 118.