MONUMENTI ANTICHI
INEDITI
PARTE PRIMA
DELLA MITOLOGIA SACRA
SEZIONE h
DELLE DEITÀ1 IN GENERALE
CAPITOLO PRIMO1^^^
DELLE DEITÀ* ALATE
A natura, e F essenza della divinità essendo attratta e rimota dalla
materia, èsuperiore al nostro limitato intelletto 5 dal quale come
sottoS/^ aelle cose sensìbili, non può esser compresa che
.5-»^^ r rL)AW?: \Vn?&ino 1'esse re increato ed incomprensibile
di forme, e figure, per cosi dire, paip^. ^ £^ p^ . imì
ìnstitutori delle false religioni ed i primi lilolon , eh'erauu pueti, per adattarti
al rozzo intendimento de' popoli' inculti, e per insegnar loro un* Essere supre-
mo, che condiseende ai mortali , lo figuravano in sembianza umana. Quindi
Orfeo uno de' legissatori del culto de' Greci, per esprimere allegoricamente quel-
la condiseendenza di Dio ed il comunicarli con noi, finse Giove di ambedue i
sessi, dicendo :
Giove è masehio, Giove è immortai Ninfa 1.
E questa era V idea che avevan gli antichi di tutti gli Dei, nominati perciò da loro
Apcrevo-s^^ di ambedue ì fejjl. Per eccitare poi nelle menti il concetto di un" Esfe-
re infinitamente più possente e più intelligente di noi, andavano quei poeti innal-
zando quell immagine con virtù e potenze prese altronde da gli animali, e da
varie operazioni della natura, attribuendo queste agli Dei, per lignificare nel
medesimo tempo , che V eilen7.a loro II diffonde in tutta la natura creata.
In virtù di questa considerazione , gli antichissimi popoli ? per accennare la
velocità delle Deità neU* operare , e per esimerle dal limitato bisogno di trasfe-
rirà" camminando da un luogo ali* altro, se le idearono fornite di ali, proccu-
rando di spiegare con cose sensìbili la sublime idea delle sostanze celesti, in quel
modo che Omero paragona il camminar di Giunone , co' pensieri con cui vola un
viaggiatore in un istante da un paese all' altro veduto da lui. Tralascio per ora
di diseorrere delle Divinità Egizzie con le ali a' fianchi che le coprivano dal mez-
20 in giù , ristringendomi alle Divinità de' Greci e degli Etruschi.
A Nonno
(i) Ap. Euseb. Praep. Evang. L. 3. p. 61.1.16.