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NOTE ALLA TAVOLA XIII. E XIV.
A pagina 45.
1 In antichi scrittori non altro incontria-
mo questo vocabolo che nel lessico geo-
grafico di Stefano Bizantino all'articolo pa.-
fravpct ». ove dice che Mastaura città della
Lidia ha il suo nome da Maa compagna di
Rea o anche Rea istessa e dal toro eh' a
questa si costumava sacrificare. //£ eTì tm psa.
s.Vito , p !7ctp£<ffflJ£Si/ 0 Jiovvtrov rpstpav .
- «xaA«t0 tTs v.et/ » p£« , xa/ Tcttipo; «ut»)
tSvtro w«p« ùvJois. Falconet mém de Pacaci,
des insenpt. t. 23 p. 224 vuole che Ma qui
significhi madre come in molte altre lin-
gue , nè disapprovo tale congettura . Sic-
come però molti nomi occorrono nell'A-
sia minore dì cui la prima sillaba è ma ,
più sono portato a pensare che grandezza
denoti , conforme ancora in molte lingue
è il suo significato , mentre anche la gran-
dezza sembra il carattere principale di que-
sta deità , nell' Asia detta Qpvyia. dice, [ayet-
jk» ( Strabone da addursi nota 2 ), presso
Greci e Romani ptytthn , Magna Ma-
ter , i giuochi in onor suo [nyahniria,, e trai
volatili a lei da Aristofane av. 875 berne-
scamente paragonato lo struzzo , Sta ro pi-
yi6c( , come avverte il chiosatore . Proclo
ad polit. Plat. p. 384 la designa col termi-
ne ptyicr» Sex senz' altra aggiunta ; e nel-
la 21 epistola di Giuliano Augusto si parla
del sacerdozio toc fieyitrriif yu»Tpo$ 610.1; rtit
qpvyiag . Nelle iscrizioni Ma o Maa come
nome proprio di donne è cosa ovvia, secon-
do 1' osservazione di Marini atti dei fiat,
trval. p. 495 . Al Maa di Stefano pare che
corrisponda 1' Ammas d' Esichio , il quale
V. «p/ia? dice essere ciò un nome comune
a Rea , a Cerere ed alla nudrice di Diana.
2 Strabone 1. 10 p. 719 dice , eh' i Be-
recinti e in genere tutti i Frigi, e i Troi
che abitano attorno del monte Ida, Rea sin-
golarmente onoranp e le sue orgic celebra-
no , chiamandola Madre degli dei , Agesti
e Grande dea Frigia , e con nomi di luo-
ghi derivati Idea , Dindimene , Sipilene,
Pessinuntide, Cibele : fuirspa. KaMvvns fauv
**} 4.hgtiv ( nell' epitome «.ywrtv ) koj <?pv-
yittv Seov fj.iya.hfiv , aita Si tuv tovuv tìai-
o.v xoj StvSviiWW koi <t>7rvh>iv»v KCtf
vdvvtiSo. y.q y.vfieXrv ( aggiungasi Kvf2*if2nv,
TemJ.
che saltato nel testo hassi nell' epitome»
corrotto y.vjj.ttvriv ) : e I. 12 p. 8> r , che
la Madre degli dei venerati dai Pessìnunzj
situati al piede del monte Dindimo dai me-
desimi s'appellava ay}t<ticris • Nel lessico
d' Esichio abbiamo : ay<f/a-t/$ » «ut» t» fj,n-
Tpi rav Bivv : ed il sacello di marmo, che
se non erro da Cizico trasportato conser-
vasi al cortile del palazzo Grimani Spago
di Venezia , ove nel timpano vedesi scol-
pita di rilievo Cibele turrita sedente tra
due leoni, il timpano acclinato al trono ,
sul braccio sinistro un cornucopio , ed ove
nella nicchia senza dubbio altra volta era
collocata una sua statua , porta sull' archi-
trave 1' iscrizione : Triirpi Qìcov a.yyi<rTet a.[zi-
pifj.vo( ciy-avofiot; toc TraXe&s evx"v . Spon mi-
sceli. 3 , 58 , Muratori thes. inscr. 31, 2 .
Dubbio dunque non sembra eh' Agdisti , o
secondo le diverse pronunzie greche di sif-
fatto barbaro vocabolo Agdesti , Angisti ,
Angidisti, sia la medesima persona che Ci-
bele , e che il mito d' Agdisti d' un carat-
tere originale e d'una barbara licenziosa
fantasia sia la vera e primitiva tradizione
della Frigia dea : ancorché dei due autori
eh' a noi 1' hanno trasmessa , Pausania 7 ,
17 ambiguamente s'esprima, Arnobio adv.
gent. 1. 5 p. 69 distingua Agdesti da Cibe-
le . Per vieppiù convincersi che l'ima sia
coli' altra identica , serve confrontare coi
dae passi additati quanto della Frigia dea
e d'Atti in aria di gerofante e con termi-
ni neoplatonici propone Flavio Giuliano nel-
la quinta delle sue orazioni , e quanto has-
si nei fasti d'Ovidio 4, 221 sgg. Più a
basso trattando di Atti torneremo a parla-
re della favola d'Agdisti .
1 Si suol derivare il vocabolo dai Cibe-
li monti della Frigia. Strab. 1. c. Diodor.3 ,
58 . Steph, Byz. v. v.iifc'h-.ia. . Hesych. v. K<j,
(2eKa. Apollod. 3 , 5 . Schol. Iliad.6, 130 .
Ovid. fast. 247. 3^6. Ivi secondo il cronista
di Paro ep. 10 , anni 1242 avanti eh' egli
scrivesse o circa 1500 anni innanzi 1' era
volgare , apparve il simulacro deila Madre
degli dei , ( aya^fta, t»c ò)eav /zurpot etpavit
iy Kvfii>.cis . Ma nessun geografo notando il
sito preciso di tale montagna nè sapendo-
sene alcuna cosa storica, sono tentato di
sospettare che xvfiw o ku@ì\ov sia V appel-
NOTE ALLA TAVOLA XIII. E XIV.
A pagina 45.
1 In antichi scrittori non altro incontria-
mo questo vocabolo che nel lessico geo-
grafico di Stefano Bizantino all'articolo pa.-
fravpct ». ove dice che Mastaura città della
Lidia ha il suo nome da Maa compagna di
Rea o anche Rea istessa e dal toro eh' a
questa si costumava sacrificare. //£ eTì tm psa.
s.Vito , p !7ctp£<ffflJ£Si/ 0 Jiovvtrov rpstpav .
- «xaA«t0 tTs v.et/ » p£« , xa/ Tcttipo; «ut»)
tSvtro w«p« ùvJois. Falconet mém de Pacaci,
des insenpt. t. 23 p. 224 vuole che Ma qui
significhi madre come in molte altre lin-
gue , nè disapprovo tale congettura . Sic-
come però molti nomi occorrono nell'A-
sia minore dì cui la prima sillaba è ma ,
più sono portato a pensare che grandezza
denoti , conforme ancora in molte lingue
è il suo significato , mentre anche la gran-
dezza sembra il carattere principale di que-
sta deità , nell' Asia detta Qpvyia. dice, [ayet-
jk» ( Strabone da addursi nota 2 ), presso
Greci e Romani ptytthn , Magna Ma-
ter , i giuochi in onor suo [nyahniria,, e trai
volatili a lei da Aristofane av. 875 berne-
scamente paragonato lo struzzo , Sta ro pi-
yi6c( , come avverte il chiosatore . Proclo
ad polit. Plat. p. 384 la designa col termi-
ne ptyicr» Sex senz' altra aggiunta ; e nel-
la 21 epistola di Giuliano Augusto si parla
del sacerdozio toc fieyitrriif yu»Tpo$ 610.1; rtit
qpvyiag . Nelle iscrizioni Ma o Maa come
nome proprio di donne è cosa ovvia, secon-
do 1' osservazione di Marini atti dei fiat,
trval. p. 495 . Al Maa di Stefano pare che
corrisponda 1' Ammas d' Esichio , il quale
V. «p/ia? dice essere ciò un nome comune
a Rea , a Cerere ed alla nudrice di Diana.
2 Strabone 1. 10 p. 719 dice , eh' i Be-
recinti e in genere tutti i Frigi, e i Troi
che abitano attorno del monte Ida, Rea sin-
golarmente onoranp e le sue orgic celebra-
no , chiamandola Madre degli dei , Agesti
e Grande dea Frigia , e con nomi di luo-
ghi derivati Idea , Dindimene , Sipilene,
Pessinuntide, Cibele : fuirspa. KaMvvns fauv
**} 4.hgtiv ( nell' epitome «.ywrtv ) koj <?pv-
yittv Seov fj.iya.hfiv , aita Si tuv tovuv tìai-
o.v xoj StvSviiWW koi <t>7rvh>iv»v KCtf
vdvvtiSo. y.q y.vfieXrv ( aggiungasi Kvf2*if2nv,
TemJ.
che saltato nel testo hassi nell' epitome»
corrotto y.vjj.ttvriv ) : e I. 12 p. 8> r , che
la Madre degli dei venerati dai Pessìnunzj
situati al piede del monte Dindimo dai me-
desimi s'appellava ay}t<ticris • Nel lessico
d' Esichio abbiamo : ay<f/a-t/$ » «ut» t» fj,n-
Tpi rav Bivv : ed il sacello di marmo, che
se non erro da Cizico trasportato conser-
vasi al cortile del palazzo Grimani Spago
di Venezia , ove nel timpano vedesi scol-
pita di rilievo Cibele turrita sedente tra
due leoni, il timpano acclinato al trono ,
sul braccio sinistro un cornucopio , ed ove
nella nicchia senza dubbio altra volta era
collocata una sua statua , porta sull' archi-
trave 1' iscrizione : Triirpi Qìcov a.yyi<rTet a.[zi-
pifj.vo( ciy-avofiot; toc TraXe&s evx"v . Spon mi-
sceli. 3 , 58 , Muratori thes. inscr. 31, 2 .
Dubbio dunque non sembra eh' Agdisti , o
secondo le diverse pronunzie greche di sif-
fatto barbaro vocabolo Agdesti , Angisti ,
Angidisti, sia la medesima persona che Ci-
bele , e che il mito d' Agdisti d' un carat-
tere originale e d'una barbara licenziosa
fantasia sia la vera e primitiva tradizione
della Frigia dea : ancorché dei due autori
eh' a noi 1' hanno trasmessa , Pausania 7 ,
17 ambiguamente s'esprima, Arnobio adv.
gent. 1. 5 p. 69 distingua Agdesti da Cibe-
le . Per vieppiù convincersi che l'ima sia
coli' altra identica , serve confrontare coi
dae passi additati quanto della Frigia dea
e d'Atti in aria di gerofante e con termi-
ni neoplatonici propone Flavio Giuliano nel-
la quinta delle sue orazioni , e quanto has-
si nei fasti d'Ovidio 4, 221 sgg. Più a
basso trattando di Atti torneremo a parla-
re della favola d'Agdisti .
1 Si suol derivare il vocabolo dai Cibe-
li monti della Frigia. Strab. 1. c. Diodor.3 ,
58 . Steph, Byz. v. v.iifc'h-.ia. . Hesych. v. K<j,
(2eKa. Apollod. 3 , 5 . Schol. Iliad.6, 130 .
Ovid. fast. 247. 3^6. Ivi secondo il cronista
di Paro ep. 10 , anni 1242 avanti eh' egli
scrivesse o circa 1500 anni innanzi 1' era
volgare , apparve il simulacro deila Madre
degli dei , ( aya^fta, t»c ò)eav /zurpot etpavit
iy Kvfii>.cis . Ma nessun geografo notando il
sito preciso di tale montagna nè sapendo-
sene alcuna cosa storica, sono tentato di
sospettare che xvfiw o ku@ì\ov sia V appel-