LA BATTAGLIA DI ANGHIARI FRA MITOLOGIA E POLITICA
nare che tutte le altre copie più antiche e ritenute affidabili praticamente
non presentano. Come accessori liberamente ideati si contano anche
parti dell'armatura, il mantello mosso dal vento del quarto cavaliere
nonché due piccole pietre sotto i due fanti che combattono. Del resto
presentano aggiunte ugualmente stravaganti la cosiddetta copia Timbal
ed il dipinto del Museo Horne di Firenze che, a mio parere, sono di si-
gnificato secondario per la ricostruzione del dipinto originale.18 xni-xiv
II. L'interpretazione mitologica: Francesco Piccinino come Marte
Dedichiamoci ora agli elementi del dipinto prima ricordati e qui da
reinterpretare, al loro significato politico e al loro contesto storico. La
raffigurazione, estremamente curata nei dettagli, delle singole figure del-
la composizione di Leonardo testimonia non solo la straordinaria creati-
vità dell'artista ma fa pensare ad un progetto pittorico che riflettesse esso
stesso la volontà politica del committente nei particolari dal gusto esoti-
co. Soprattutto dalle figure di Niccolò Piccinino e di suo figlio France-
sco risulta evidente quanto l'artista abbia ricevuto esatte indicazioni per
la realizzazione del dipinto e le abbia riadattate creativamente e detta-
gliatamente. Niccolò, che con la mano destra brandisce con veemenza la
sciabola e con la sinistra cerca di trattenere l'asta dello stendardo, è iden-
tificabile sulla base del suo noto copricapo rosso.19 Si riconosce suo figlio
Francesco da un ariete raffigurato sul petto, animale, questo, simbolo del
dio della guerra Marte e contemporaneamente animale araldico della fa-
miglia Piccinino.20
Oltre all'allusione a Marte evidente in relazione ai Piccinino, l'equi-
paggiamento di Francesco presenta ancora ulteriori elementi prove-
nienti dal repertorio corrente della simbologia bellica: l'impugnatura
della spada in alcune copie ha la forma di una zampa di leone, in altre di
testa di leone, a suggerire la forza leonina e l'intrepidezza del suo porta-
tore. Meno chiaro sembra essere il significato delle corna di Ammone sul
copricapo di Francesco. Dovevano il loro nome alla divinità antico-egi-
6, viii-ix, xi-xv, XVII
5,x
18 Suter, op. cit. a nota 4; Zóllner, op. cit. a nota 15.
T9 Per la forma di questo copricapo si veda per esempio una medaglia del Pisanello, in: R.
Chiarelli, Pisanello, Milano 1972, no. 85; Da Pisanello alla nascita dei Musei Capitolini. L'Antico
a Roma alla vigilia del Rinascimento, Roma 1988, p. 232, no. 79. Si veda anche Cederlóf
(1961), op. cit. a nota 4, pp. 63-65.
20 A. Semerau, Die Condottieri, Jena 1909, p. 180; Meller, op. cit. a nota 8; Piel, op. cit. a
nota 8.
nare che tutte le altre copie più antiche e ritenute affidabili praticamente
non presentano. Come accessori liberamente ideati si contano anche
parti dell'armatura, il mantello mosso dal vento del quarto cavaliere
nonché due piccole pietre sotto i due fanti che combattono. Del resto
presentano aggiunte ugualmente stravaganti la cosiddetta copia Timbal
ed il dipinto del Museo Horne di Firenze che, a mio parere, sono di si-
gnificato secondario per la ricostruzione del dipinto originale.18 xni-xiv
II. L'interpretazione mitologica: Francesco Piccinino come Marte
Dedichiamoci ora agli elementi del dipinto prima ricordati e qui da
reinterpretare, al loro significato politico e al loro contesto storico. La
raffigurazione, estremamente curata nei dettagli, delle singole figure del-
la composizione di Leonardo testimonia non solo la straordinaria creati-
vità dell'artista ma fa pensare ad un progetto pittorico che riflettesse esso
stesso la volontà politica del committente nei particolari dal gusto esoti-
co. Soprattutto dalle figure di Niccolò Piccinino e di suo figlio France-
sco risulta evidente quanto l'artista abbia ricevuto esatte indicazioni per
la realizzazione del dipinto e le abbia riadattate creativamente e detta-
gliatamente. Niccolò, che con la mano destra brandisce con veemenza la
sciabola e con la sinistra cerca di trattenere l'asta dello stendardo, è iden-
tificabile sulla base del suo noto copricapo rosso.19 Si riconosce suo figlio
Francesco da un ariete raffigurato sul petto, animale, questo, simbolo del
dio della guerra Marte e contemporaneamente animale araldico della fa-
miglia Piccinino.20
Oltre all'allusione a Marte evidente in relazione ai Piccinino, l'equi-
paggiamento di Francesco presenta ancora ulteriori elementi prove-
nienti dal repertorio corrente della simbologia bellica: l'impugnatura
della spada in alcune copie ha la forma di una zampa di leone, in altre di
testa di leone, a suggerire la forza leonina e l'intrepidezza del suo porta-
tore. Meno chiaro sembra essere il significato delle corna di Ammone sul
copricapo di Francesco. Dovevano il loro nome alla divinità antico-egi-
6, viii-ix, xi-xv, XVII
5,x
18 Suter, op. cit. a nota 4; Zóllner, op. cit. a nota 15.
T9 Per la forma di questo copricapo si veda per esempio una medaglia del Pisanello, in: R.
Chiarelli, Pisanello, Milano 1972, no. 85; Da Pisanello alla nascita dei Musei Capitolini. L'Antico
a Roma alla vigilia del Rinascimento, Roma 1988, p. 232, no. 79. Si veda anche Cederlóf
(1961), op. cit. a nota 4, pp. 63-65.
20 A. Semerau, Die Condottieri, Jena 1909, p. 180; Meller, op. cit. a nota 8; Piel, op. cit. a
nota 8.