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FRANK ZÓLLNER
Scarampo — rappresentava l'antitesi rispetto alle potenze esterne sentite
come irrazionali e incontrollabili e i cui spaventosi rappresentanti erano
nella realtà i mercenari e nel dipinto i 'condottieri' combattenti sotto le
insegne di Marte.
V. Il problema del significato del dipinto
Permettetemi infine di tematizzare alcune obiezioni che possono scatu-
rire dal mio tentativo interpretativo. L'obiezione più importante sarebbe
quella secondo cui l'ambiguità dei simboli citati impedirebbe un'inter-
pretazione coerente. Questo è in prima battuta giusto; e non basterebbe
nemmeno sottolineare il fatto che i due dipinti di "battaglia" di Leonar-
do e Michelangelo sono alla fine rimasti incompiuti, per cui un'inter-
pretazione assolutamente definitiva non sarebbe comunque possibile. In
realtà però, sulla base delle differenze tra le copie, dobbiamo mettere in
conto la possibilità che il dipinto murale realizzato da Leonardo non
fosse ancora pronto nella parte contenutisticamente decisiva e che si dif-
ferenziasse dal cartone nella raffigurazione dei particolari del terzo e
quarto cavaliere. Secondo la mia spiegazione, in una prima fase proget-
tuale si sarebbe pensato ad una contrapposizione di Marte e Minerva,
come compariva anche in simili e più antiche decorazioni pittoriche dei
Palazzi Comunali di Siena e Perugia. Questa prima idea trovò espressio-
ne nel cartone di Leonardo. In un secondo momento si sarebbe poi ag-
giunta la rappresentazione del drago legata all'iconografia minerviana e
decisiva per l'iconografia di Alessandro. Questo stadio prese forma, per la
prima volta dopo il completamento del cartone, nella realizzazione del
dipinto murale, almeno in alcune sue parti. In questo senso si spieghe-
rebbero del resto anche le differenze tra le diverse copie.
C'è tuttavia ancora una seconda risposta: ogni critica è altrettanto
valida quanto le interpretazioni alternative da essa evidenziate. La possi-
bilità più immediata sarebbe in questo caso la concezione finora comu-
nemente condivisa, secondo cui sia nella rappresentazione di Leonardo
che di Michelangelo si sarebbe trattato ogni volta di esempi di sfoggio in
attuazione di idee puramente artistiche. Il resto sarebbe dovuto al caso.
Questo punto di vista non è accettabile poiché il carattere politico del-
l'intera decorazione della Sala del Consiglio Maggiore suggerisce plau-
sibilmente l'esistenza di un significato politico di tutti e due i dipinti,
significato veicolabile per prima cosa per mezzo di quegli attributi sopra
citati, i quali non sono difficilmente interpretabili come riferimenti sim-
FRANK ZÓLLNER
Scarampo — rappresentava l'antitesi rispetto alle potenze esterne sentite
come irrazionali e incontrollabili e i cui spaventosi rappresentanti erano
nella realtà i mercenari e nel dipinto i 'condottieri' combattenti sotto le
insegne di Marte.
V. Il problema del significato del dipinto
Permettetemi infine di tematizzare alcune obiezioni che possono scatu-
rire dal mio tentativo interpretativo. L'obiezione più importante sarebbe
quella secondo cui l'ambiguità dei simboli citati impedirebbe un'inter-
pretazione coerente. Questo è in prima battuta giusto; e non basterebbe
nemmeno sottolineare il fatto che i due dipinti di "battaglia" di Leonar-
do e Michelangelo sono alla fine rimasti incompiuti, per cui un'inter-
pretazione assolutamente definitiva non sarebbe comunque possibile. In
realtà però, sulla base delle differenze tra le copie, dobbiamo mettere in
conto la possibilità che il dipinto murale realizzato da Leonardo non
fosse ancora pronto nella parte contenutisticamente decisiva e che si dif-
ferenziasse dal cartone nella raffigurazione dei particolari del terzo e
quarto cavaliere. Secondo la mia spiegazione, in una prima fase proget-
tuale si sarebbe pensato ad una contrapposizione di Marte e Minerva,
come compariva anche in simili e più antiche decorazioni pittoriche dei
Palazzi Comunali di Siena e Perugia. Questa prima idea trovò espressio-
ne nel cartone di Leonardo. In un secondo momento si sarebbe poi ag-
giunta la rappresentazione del drago legata all'iconografia minerviana e
decisiva per l'iconografia di Alessandro. Questo stadio prese forma, per la
prima volta dopo il completamento del cartone, nella realizzazione del
dipinto murale, almeno in alcune sue parti. In questo senso si spieghe-
rebbero del resto anche le differenze tra le diverse copie.
C'è tuttavia ancora una seconda risposta: ogni critica è altrettanto
valida quanto le interpretazioni alternative da essa evidenziate. La possi-
bilità più immediata sarebbe in questo caso la concezione finora comu-
nemente condivisa, secondo cui sia nella rappresentazione di Leonardo
che di Michelangelo si sarebbe trattato ogni volta di esempi di sfoggio in
attuazione di idee puramente artistiche. Il resto sarebbe dovuto al caso.
Questo punto di vista non è accettabile poiché il carattere politico del-
l'intera decorazione della Sala del Consiglio Maggiore suggerisce plau-
sibilmente l'esistenza di un significato politico di tutti e due i dipinti,
significato veicolabile per prima cosa per mezzo di quegli attributi sopra
citati, i quali non sono difficilmente interpretabili come riferimenti sim-