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-( 25 )-
CAP. Vili.

T1DE0 ED ISMENE.

Fra le prodezze di Tideo, l'Achille della Tebaide, ci viene raccon-
tata anche l'uccisione di Ismene, figlia di Edipo. Secondo Ferecide
(Schol. Eurip. Phoen. 55) l'eroe coglieva la giovane presso quella fon-
tana che dopo ne ebbe il nome, mentre Mimnermo, come ci attesta
Saluslio, autore dell'argomento dell'Antigone sofoclea, raccontava che
l'avesse uccisa, per ordine espresso di Atene, mentre essa aveva un
convegno amoroso con un eroe tebano Theoklymenos, o meglio Peri-
klymenos (1). Egli è probabile che quest'ultima versione si trovasse pure
nella Tebaide, come ha dimostrato recentemente il Robert (Bild. u. Lied
p. 20 nota 19). Senza dubbio questa, e non la versione di Ferecide, si
vede rappresentata sopra un vaso di fabbrica corinzia, pubblicato dal
eh. Welckcr Mon. dell'Imi. VI tav. XIV, Ann. 1858 p. 35-M = Alle
Denkmàler V tav. XIV p. 253-266, ove alle singole figure sono ascritti
i nomi. Vi si vede sdraiato sopra una kline (2) Ismene, il cui petto nudo
accenna chiaramente alla natura del convegno che la giovane or ora ha
avuto con Periklymenos. Questi, nudo e senz'armi, all'apparir di Tideo
si e dato alla fuga e si vede correre a sinistra del letto, rivolgendo
ansiosamente la testa a Tideo, il quale, avanzatosi da sin., ha afferrato
il braccio d. di Ismene supplichevolmente alzato, mentre nella destra
brandisce la spada per colpirla. Egli è nudo meno la spada appesa al-
l'omero ; tutti e due gli eroi hanno la barba. All'angolo sin. della rappre-
sentanza si vede ancora un giovane a cavallo munito della lancia, senza
dubbio il compagno di Tideo, quali compagni sogliono esser presenti a
qualunque impresa su'vasi corinzi. Sotto il letto è coricato tranquillamente
un cane.

Mediante questa pittura vascolare ci è facile riferire allo stesso sog-
getto il rilievo di un'urna chiusina.

Vili, a. Museo di Berlino n. 1285, proveniente da Chiusi; 1. 0,82.

(l) Salust. argum. Antig. Sopii. : Mi-{w$e[i<>s àé (f-^at, (2) n Welcker preoccupato del pensiero della fon-

n/V ,uè;' yla/jìjy>]y nQoooiiiXovactv SeoxXvfiévm vnò tana volle riconoscerne la vasca nella Mine.
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