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supposizione l'assenza del tirso, trattandosi di un lavoro etrusco e d'una
figura senza certo carattere, come tante volte si trovano sulle urne.
Più imbarazzati siamo in quanto ai nomi da darsi alle due figure che
restano. Dovendo cercare però fra i personaggi del dramma euripideo
uno del partito de'gemelli e che abbia una parte importante nello svol-
gimento dell'azione, non ne troviamo altri che precisamente 1' « educator
pastor » di Igino. È vero che né il racconto di Igino nò alcun'altra testi-
monianza antica gli attribuisce la parte che egli avrebbe nella nostra rap-
presentanza, cioè di aggressore del re crudele, mentre sono i gemelli
stessi che dopo la morte di Dirce si accingono a prender vendetta anche
di Lieo. Ed è altresì vero che la sua apparenza è piuttosto quella d'un
re che d'un pastore; ma non sappiamo alcun'altra interpretazione che
convenga così bene al significato artistico della figura in questione. Più
ardita ancora parrà forse a molti l'interpretazione di Mercurio che pro-
poniamo per la figura centrale, sempre allenendoci alla parte che ha
questa figura nell'insieme della rappresentanza; pur troppo con la testa
ci manca un criterio positivo prò o contra.
CICLO TEBANO
Dai miti localizzali a Tebe veniamo a quelle vicende della stessa
città, che erano illustrate in una serie di antichissime poesie epiche, il
cui contenuto forma il cosidetto ciclo tebano. Nel centro di questo ciclo
stava la Tebaidc (©#(?), senza dubbio la più antica di queste poesie e
dagli antichi attribuita ad Omero stesso, che comprendeva l'impresa
de'Sette contro Tebe. I fatti anteriori erano contenuti nell'Edipodea
(oìómóòeia), cioè le vicende di Edipo, dalle quali doveva nascere quella
guerra famosa. Facevano seguito alla Tebaidc due altre poesie, gli Epigoni
('Em'yovoi,), e l'Alcmeonis (Ulxnecov(g) nelle quali veniva raccontata la seconda
guerra contro Tebe, che con successo più felice fu intrapresa da'figli
de'selle eroi, il matricidio e le varie vicende di Alcmeonc, figlio di
Anfiarao e capo di questa seconda spedizione, dal quale l'Alcmeonis ha il
nome. Come quelle del troico ciclo, così anche le poesie del ciclo tebano
supposizione l'assenza del tirso, trattandosi di un lavoro etrusco e d'una
figura senza certo carattere, come tante volte si trovano sulle urne.
Più imbarazzati siamo in quanto ai nomi da darsi alle due figure che
restano. Dovendo cercare però fra i personaggi del dramma euripideo
uno del partito de'gemelli e che abbia una parte importante nello svol-
gimento dell'azione, non ne troviamo altri che precisamente 1' « educator
pastor » di Igino. È vero che né il racconto di Igino nò alcun'altra testi-
monianza antica gli attribuisce la parte che egli avrebbe nella nostra rap-
presentanza, cioè di aggressore del re crudele, mentre sono i gemelli
stessi che dopo la morte di Dirce si accingono a prender vendetta anche
di Lieo. Ed è altresì vero che la sua apparenza è piuttosto quella d'un
re che d'un pastore; ma non sappiamo alcun'altra interpretazione che
convenga così bene al significato artistico della figura in questione. Più
ardita ancora parrà forse a molti l'interpretazione di Mercurio che pro-
poniamo per la figura centrale, sempre allenendoci alla parte che ha
questa figura nell'insieme della rappresentanza; pur troppo con la testa
ci manca un criterio positivo prò o contra.
CICLO TEBANO
Dai miti localizzali a Tebe veniamo a quelle vicende della stessa
città, che erano illustrate in una serie di antichissime poesie epiche, il
cui contenuto forma il cosidetto ciclo tebano. Nel centro di questo ciclo
stava la Tebaidc (©#(?), senza dubbio la più antica di queste poesie e
dagli antichi attribuita ad Omero stesso, che comprendeva l'impresa
de'Sette contro Tebe. I fatti anteriori erano contenuti nell'Edipodea
(oìómóòeia), cioè le vicende di Edipo, dalle quali doveva nascere quella
guerra famosa. Facevano seguito alla Tebaidc due altre poesie, gli Epigoni
('Em'yovoi,), e l'Alcmeonis (Ulxnecov(g) nelle quali veniva raccontata la seconda
guerra contro Tebe, che con successo più felice fu intrapresa da'figli
de'selle eroi, il matricidio e le varie vicende di Alcmeonc, figlio di
Anfiarao e capo di questa seconda spedizione, dal quale l'Alcmeonis ha il
nome. Come quelle del troico ciclo, così anche le poesie del ciclo tebano