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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 2,1): Testo — Rom, 1932

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https://doi.org/10.11588/diglit.2081#0039
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204

Capo I.

solito; ma il posto della nave di Giona è occupato da una
barca con dentro due piscatori: l'uno di questi rema, l'altro
sta tirando la rete (lm>. X, l). Potrebbe darsi però che le
altre due scene fossero state sul sarcofago stesso, che non

Per ragioni artistiche le scene sono spesso distribuite ai
due lati della tabella o dei busti dei defunti. Sul sarcofago or
ora menzionato di Mas-d'Airc, la seconda scena si trova
accanto al pesce di Tobia, sulla metà destra dei coperchio,
e le due rimanenti sui flambi del sarcofago. Quando gli artisti
si limitano alla rappresentazione d'un solo episodio, questo è
sempre il ter™, mai il secondo, molto meno il primo. Onde
è chiaro che sulla fronte del sarcofago di Giuliane, che con-
tiene soltanto il getto in mare, i due altri episodi erano sulle
testate, da molto tempo distrutte.

4. - Pianta.

Sulle sculture romane e galliche la pianta sotto la quale
dorme il profeta, è sempre la cucurbita, mai l'edera. Sulle
pitture abbiamo una eccezione nella a cripta della Nunziata ■
a Priscilla': ivi l'artista dipinse una pianta con foglie più
minute e, soprabiti», senza le e:i ratte risticlie zucche che, sole,
ne determinano il genere; egli volle quindi rappresentare
Yedera, seguendo in ciò la traduzione della Vulgata, dove la
parola ebraica ckkaion è resa per ìiedera, mentre nella versione
dei Settanta leggiamo sokoKi'rrlhi, ruairbitu. Similmente una
scultura africana ci offriva un esempio dell'edera: un fram-
mento dì sarcofago, ora distrutto, del Muse» di Algeri .

[ due esempi sono di qualche interesse per la nota contro-
versia fra s. Girolamo e s. Agostino: questi dichiarò giusta
la traduzione dei Settanta3, quegli, della Vulgata', appel-
landosi, secondo Rufino, alle rappresentazioni di Giona
nelle catacombe, « in vetemm sepulcris » '. Come si sa, i
monumenti dell'arte funeraria, tanto le pitture che le sculture,
sono in favore di s. Agostino elle ha ragione perfino in un
particolare scrondario, come risulta dal seguente passo d'una
sua lettera a s. Girolamo: ■ Unde et illud apud Ionam (IV, 6),
si in hebraco ncc Siederà est nec cucurbita, sed ncscio quid
aliud, quod trunco suo nisnni iinllis suskntandum admini-
culis erigatur; mallem iam in omnibus latinis cucurbita legi.
Non enim frustra hoc puto Septuaginta posuissc, nisi quia
et huic simile sciebant •*. La cucurbita dei monumenti non
ha che il suo tronco eretto, da! quale si stacca in alto un
ramo con foglie e zucche pendenti; più di rad» lo sostengono
pertiche, • adminicula ». Ad ogni modo è importante veder
fare appello ai monumenti funerari già prima del secolo V.
Questo è il secondo caso; il primo e più antico riguarda
Tertulliano (p, 151).

- Effetto della p



Poiché l'effetto che la predica produsse nei Niniviti, non
offriva alcun interesse diretto per il simbolismo funerario, gli
artisti lo trascurarono, ad rete/ione di imo solo per quanto
lo stato presente dei monumenti permette di affermare. L'ec-
n frammento di sarcofago a due piani,



ifig.izo). Il Bot-
tai! ne dà la co-
pia nel lesto, con
^^^^^^^m poco commento ;

il Garrueci, in-
copi;! abbastanza fedele ed una illu-
conto di tutti i particolari: egli vi rico-
nobbe ■ un'ara a cono tronco, accesa ■; «i Niniviti » i quali
pregano Dio e gli fanno sacrili/.!; il profeta che «in tunica
cinta e alla csomidc, dorme disteso sotto la cocuzza »; «una
testa d'ariete» e, «la coda falcata del pistrice di Giona»*.
Nella parte descrittiva ne correggeremo le inesattezze; di
più aggiungeremo qualche osservazione nuova e cercheremo
di ricostruire le scene della fronte del sarcofago.

6. - La N



1 Noè.

Merita in line di essere rilevato ohe sulle stesse onde in
Cui naviga la nave di Giona, galleggia spesso, e dai primi
tempi, anche l'arca di Noè. A riunire due immagini così diffe-
renti gli artisti furono indotti non soltanto dalla somiglianza
del simbolismo, ma anche dall'economia nella distribuzione
delle scene sulla fronte d'un sarcofago, che li obbligò spesso
a lesinare sullo spazio, specialmente quando il numero delle
scene era troppo grande per il posto disponibile.

Nel descrivere le numerose sculture con scene di Giona,
le riuniremo ingruppi, per evitare ripetizioni. Il primo gruppo
comprende le sculture con i tre episodi ben distinti nella
storia di Giona: quando egli è gettato dalla nave nel mare
in vicinanza del pistriee, quando questo lo rigetta sulla riva,
quando egli riposa sotto la cucurbita.

I. Il sarcofago più cospicuo del primo gruppo è il vati-
cano, ora laterancnse 119 (tav.IX, 3). D'accordo col Bottari
che lo chiama • Il più bizzarro di tutti ■ '', pur riconoscendone

1 cimiteriali, fav. 44. 2,





,lu,

th Hi biM. Flora (Bibl. Sradico 5, 1), Freiburg, 1900, S. 15-13; id.artii

t. 385. S. P-i=9) 1™ *'=■

scorto della |

.reaenza dd-

(di

tea in M. Hisem, Imam JtWiruni, 1. Paris, 1907, e. 474-8. L. Fo
s. m.) era il più rinomalo specialisti nella flora biblica.

lluronymutn, epiil. yi, t

(= HlERON

., Ef. 104,



■ S. tiratoti., Off-, ed. ViUara, 1735, II, 663.











..4. 6: Miche, P.L., »s,



3, il. 89, «





'. /.., ai, 919-931. Cfr. L

. FnjiCK S. )

., Stni/zgg,






 
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