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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 2,1): Testo — Rom, 1932

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https://doi.org/10.11588/diglit.2081#0086
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- Diluirli- liberti Susanna dalla falsa a

CAPO VII.

DANIELE.

Daniele possedeva tutti quei requisiti, che possono rac-
comandare l'uomo presso i con lem pò rami ed assicurargli
ammirazione perpetua presso i posteri. « In lui », scrive Giu-
seppe Flavio, « tutto prendeva proporzioni grandiose,... il re
e il volgo lo avevano in uguale stima. E, dopo la morte,
si assicurò memoria eterna » '. Era di nobilissimo ltgnaì;<_'io,
d'ingegno precoce, e godeva la fama di essere versato in tutte
le scienze; aveva il dono soprannaturale delle visioni, ed era
un grande profeta. La sola profezia sulla ■ ludaca capta»
dai Romani sotto 'l'ito ', rilevata anclu- ita Nostro Signore ,
sarebhc bastata a renderlo immortale.

Altrettanto nobili erano le doti de! suo animo: in mezzo alla
corruzione della Corti, ili Habilonia, come anche dei suoi con-
nazionali, in parte molto depravati, egli viveva santamente,
osservando tutti i precetti della sua religione, non senza pe-
ricolo della i ita. ciiinr pt'iva il fatto di essere stato due volte
esposto ai leoni. Perciò nulla di più naturale che incontrare
la sua grande figura già sulle prime opere dell'arte funeraria
cristiana.

Apre la serie delle rappresentazioni Daniele orante fra i
leoni, dipinto verso la fine del secolo t nell'ipogeo dei 1-ìav ii;
lo stesso fu ripetuto, nella prima unta del secolo il, in una
delle cripte di Lucina e nella cappella greca '. In quest'ultima
vediamo inoltre, per la prima volta, la storia di Susanna,
espressa in tre scene. Ambedue i fatti si mantennero poi
nella pittura fino all'abbandono delle catacombe. Graziosa
è una delle ultime rappresentazioni dove Susanna apparisce
sotto le sembianze di una pecorella fra due lupi. Un ulteriore

Iaumento portò alle scene di Daniele l'uccisione del serpente,
che però, fino ad oggi, si trova solamente nella scultura,
Neil'il lustrare questi tre gruppi delle scene di Daniele,
daremo la precedenza alla storia di Susanna, che cade nella
prima gioventù del profeta, quando aveva quattordici anni
appena,
gnot
-edi

§ I. -Daniele libera Susanm
dalla falsa accusa.

gnora di r



Ebrei deportati in Babilonia era una nobile si-
ome Susanna, insigne per bellezza fisica e vita
pulehra niniis et timcns Deum », essendo stata
educata dai genitori secondo la legge di Mosè ». Non era
quindi una « timcns Deum » propriamente detta, una pro-
nome Gioacchino, ricchissimo, posse-
deva un palazzo con un giardino pieno di alberi ombreg-
giami. Siccome era anche il più notabile di tutti, « honorabi-
a casa divenne luogo di ritrovo per i
connazionali, anche per gli altari giuridici. Quando, verso

Mvrni-, ;j. 3;: Marc.

mezzogiorni, la gente si era ritirata, Susanna passeggiava nel
giardino godendosi il fresco. Quivi la videro i « duo senes
iudices in ilio anno constituti de populo ■', e se ne innamora-
rono entrambi. Ben presto furono costretti a confessarsi
l'uno all'altro la passione perversa, e » in communi statue-
runt tempus, quando vani possent invenire solam ». Ora, un
giorno d'estate, Susanna volle prendere un bagno. All'ìn-
fuori di due ancelle, non era; ibi <|iiis(ju,mi praeterduos senes
absconditos, et contcmplantcs cani . Mandò via le due serve a
prendere l'occorrente per il bagno, e appena queste si furono
allontanate, » surrexerunt duo senes, et acetirrcrunt ad Cam et
dixerunt; Ecce ostia pomarii clausa sunt.et nemo nos videt...,
quam ob rem assentire nobis...; quod si nolucrìs, dicemus
contra te testimonium, quod fuerit tecum iuvenis... » Ve-
dendosi umanamente perduta, exclarnavit voce magna Su-
sanna: exclamaverunt autem et senes adversus eam ». Alle
grida accorsero i domestici, l'ostquam senes locuti sunt,
erubuerunt servi vehementer: quia nuinquam dictus fuerat
sermo huiusccmodi de Susanna ■. Il giorno appresso, radu-
natosi " il popolo » in casa di Gioacchino, vi si recarono anche
i due seniori e fecero venire Susanna, Questa comparve con
tutta la famiglia. Allora i due seniori l'accusarono, ponendole
la mano sulla testa e ripetendo dettagliatamente tutta la trama
della falsa accusa. • Crcdidit eis multando quasi senibus et
iudieibus populi, et comico ma ve runt eam ad mortem ». Su-
sanna protestò la sua innocenza, e Dio la esaudì. Mentre
veniva condotta a morte, un giovane di nome Daniele, col
grido: 1 Mundus ego suoi a sanguine huius! ■-, rimproverò loro
la leggerezza con cui avevano condannata una innocente,
su falsa accusa. Tutti sono a guardarlo! Ed i » senes» l'inca-
ricarono d'una revisione della sentenza: « Veni, et sede in
medio nostrum, et indica nobis: quia tibi Deus dedit hono-
rem scnectutis . Installato da giudice, Daniele fece separare
i due colpevoli e poi li esaminò. Alla dichiarazione del primo,
di aver veduto Susanna col giovane sotto un lentischio,
rispose: « Rcctc mentitus cs in caput tuum: Ecce cnim An-
gelus Dei accepta scntentia ab co, scinde! te medium ». Al
secondo che indicò un « prugno , rispose: ■ Reete mentitus
es et tu in caput tuum: manet enim Angelus Domini, gla-
dium habens, ut secet te medium, et interficiat vos ». Am-
bedue furono condannati a morte e giustiziati: feceruntque
eis sicut male egerant adversus proximum »b.

1. Abbiamo dato questo lungo estratto, perchè serve
a spiegare il cielo ili sane di Susanna, che riempie la fronte
intiera d'un sarcofago della chiusa di S. (elice a Gerona, pub-
blicato anche dal Garriteci, ma con un commento non in
tutto esatto ''. La colpa non è però del solo interprete; anche

' WlLpeUT, Pillar! cimiteriali, lavv. 5, I; 2J; Frullio punii, tav. IX.

1 Dan,, 13. .-61.

* Tw. in, 3, p. 114.
 
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