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Archivio storico dell'arte — 2.Ser. 2.1896

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Fasc. I
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Frizzoni, Gustavo: Lorenzo Lotto pittore, [1]: a proposito di una nuova pubblicazione
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https://doi.org/10.11588/diglit.19208#0042

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8 GUSTAVO FRIZZONI

prelude a quello che alcuni anni più tardi il Lotto volle dare alla sua Santa Barbara nella
grande pala di San Bartolomeo a Bergamo.

L'insieme di questa ideale composizione non può fare a meno di richiamare alla mente
quelle analoghe, religiosamente pensate, dell'antico maestro, Giovanni Bellini, in ispecie la
composizione della sua celebre pala della chiesa di San Zaccaria in Venezia. Il Berenson,
mentre alla sua volta tiene conto di siffatta concordanza, nello stesso tempo rileva assen-
natamente le attinenze innegabili con Alvise Yivarini per quanto concerne la specifica
estrinsecazione delle forme nelle sue figure. Ne è alieno dal ravvisare, per converso, una
reminiscenza bellinesca nella sovrapposta lunetta, dove si vede il Signore morto seduto
sopra il sepolcro, con due angeli dolenti ai lati, che lo sorreggono; soggetto nel quale, come

Fio. 4a. - LA VERGINE COL PUTTO, SANTA CATERINA E SAN GIUSEPPE

(Nella R. Pinacoteca di Monaco)

è noto, il Giambellino più volte ebbe a prodursi, 1 e che certamente era molto in voga a
quel tempo in cui i soggetti di pietà cristiana erano molto più coltivati che non ai dì
nostri, dominati dalla corrente del positivismo critico. Riesce quindi plausibile l'ammettere
che l'altare di Santa Cristina appartenga al novero delle opere dal giovane pittore, eseguite
durante la sua dimora nella Marca trevigiana tra il 1503 e il 1506. Quest'ultima data poi
si vede segnata sopra altra sua pala di qualità analoghe, tuttora conservata nella chiesa
maggiore di Asolo, e rappresentante Nostra Donna entro una gloria di cherubini con Sant'An-
tonio abate e San Basilio al basso che la guardano.

Ben si sa ora, in base a documenti irrefragabili, il suo luogo di nascita essere stato
Venezia. Conviene congetturare pertanto che colà egli abbia ricevuto la sua educazione arti-
stica, indi si sia librato sulle proprie ali, ritraendosi sul continente ad eseguirvi opere così
distinte, che in breve tempo valsero a procurargli l'epiteto di pictor celeberrimus. 2

1 Veggansi in proposito le riproduzioni di siffatti

suoi quadri, raccolti nell'articolo di Miss C. J. Ffoulkes
intorno all'Esposizione veneta tenuta a Londra nel 1895,

nei fascicoli 3° e 4° di questo periodico, anno 1895.

2 Sappiamo che a Treviso, nel 1505, viene menzionato
con siffatto epiteto (vedi Gustavo Bampo, Spigolature, ecc.).
 
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