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Archivio storico dell'arte — 2.Ser. 2.1896

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Fasc. II
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Sant' Ambrogio, Diego: Il pallio o trittico marmoreo di Vighignolo nel patrio Museo Archeologico di Milano
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https://doi.org/10.11588/diglit.19208#0222

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IL PALLIO 0 TRITTICO MARMOREO DI VIGHIGNOLO

NEL PATRIO MUSEO ARCHEOLOGICO DI MILANO

Quello che vedi oggi nel Circo Flaminio, troverai
domani sul Colle Tarpeo, se però così ne ami Iddio che
non sia messo piuttosto in fornace o nel fondamento di
qualche casa rustica.

{Lettera del XV secolo di Fra Giocondo al padre
Lodovico De Agnelli)

Et dessoubs près terre Notre Seigneur en tombeau.

(Pasquier Le Moyne, 1515).

^7 eggesi nella Relazione sulle antichità entrate nel patrio
Museo archeologico di Milano del 1891, che essendo
stato messo in vendita dalla parrocchia di Yighignolo,
presso Settimo Milanese, un bassorilievo in marmo di
scuola lombarda di un certo interesse, la Consulta, ri-
conosciuto che la parrocchia non poteva farne dono, nè
deposito, e che anzi aveva ottenuto l'autorizzazione
governativa alla vendita ad un pubblico Museo onde
potesse soddisfare ad opere indispensabili al fabbricato
della chiesa parrocchiale, ne addivenne all'acquisto col-
l'autorizzazione del Ministero dell' istruzione pubblica,
non senza qualche contrarietà da parte di taluno dei
membri della Consulta medesima.

I)i quel pallio o frontale marmoreo a foggia di
trittico, della lunghezza di m. 1.90 e dell'altezza di
70 centimetri, si diede in quella Relazione uua riproduzione eliotipica; ma fa d'uopo dire che
quella scultura venisse giudicata di ben poco valore, se, collocata nel Museo archeologico
ad un'altezza di oltre 5 metri dal suolo, dovette, poco tempo dopo, venir fatta abbassare di
oltre un metro, là dove vedesi attualmente, al disopra della lapide del monumento a Gastone
di Foix, e cioè ad un'altezza tale tuttora da riescire tolta ogni possibilità di attento esame
di quell'opera scultoria.

E poiché, non appena quel pallio pervenne nel patrio Museo archeologico, insorse tosto
il dubbio ch'esso potesse far parte di altro monumento andato disperso, e per l'appunto del
grandioso sarcofago col sottostante altare fatto erigere dal duca Lodovico il Moro alla moglie
Beatrice d'Este ed a se, di mano di Cristoforo Solari,1 si fece vagamente menzione di
quest'altra destinazione nella Relazione precitata, laddove non si esclude che quel pallio
marmoreo potesse avere anteriore e lontana provenienza, ma si preferì accennare alla pro-
babilità che, anziché un pallio d'altare, fosse quel marmo l'architrave superiore della porta
d'ingresso della chiesetta di Vighignolo nella sua fronte.

1 Veggasi all'uopo quanto fu scritto fin dal marzo 1892 Milano, e il recente fascicolo II del Repertorium fiir
nel giornale Natura ed Arte di Milano, sotto il titolo: Kunstwissenschaft, XIX volume, 1896.

Il pallio o trittico marmoreo del Museo archeologico in
 
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